Il premier: "Schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi. Un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico"
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Tensione altissima tra magistratura e governo sul "caso Arianna Meloni". Con l'agenda politica ferma ad agosto, a infiammare il confronto sono i timori manifestati dal presidente del Consiglio dopo l'articolo di Alessandro Sallusti pubblicado domenica sul Giornale, in cui si parla di “gioco di sponda” tra “giornali ostili, magistrati e sinistra” che nasconderebbe una vera e propria “campagna per accerchiare la sorella del premier”. "Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo", ha detto Giorgia Meloni all'agenzia Ansa.
"Vogliono indagare Arianna Meloni", è il titolo di apertura del Giornale di domenica, accompagnato dall'editoriale del direttore Sallusti. "Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto da Alessandro Sallusti sul Giornale", prosegue Meloni. "D'altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Hanno setacciato la vita mia e di ogni persona a me vicina senza trovare nulla per attaccarci". Riflessioni dure giunte dalla masseria pugliese di Ceglie Messapica, dove il premier è in vacanza proprio assieme alla sorella.
Dopo oltre ventiquattro ore di silenzio, ecco la risposta dei vertici dell'Anm. "Quello in corso - scrivono le toghe - è l'ennesimo attacco alla magistratura, volto a delegittimarla adombrando presunti complotti. Un esercizio pericoloso che indebolisce le istituzioni repubblicane e danneggia l'intero Paese". Si tratta di "dichiarazioni senza alcun riferimento a fatti concreti. Tesi fondate sul nulla".
Nel suo articolo, il Giornale ha citato le interrogazioni chieste dalle parlamentari di Italia viva, Raffaella Paita e Maria Elena Boschi, per vederci chiaro su un eventuale coinvolgimento della Sorella d'Italia su nomine Rai e di Ferrovie dello Stato. "La mia critica al governo è politica - replica Matteo Renzi - abbiamo un Paese in mano alla parentocrazia tra premier, sorelle e cognati. Questa concentrazione di parenti esiste solo in Italia e in Corea del Nord. Ma questo non c'entra nulla con l'eventuale avviso di garanzia ad Arianna".
Ma dietro le fila degli scudi, oltre a FdI, ci sono ora anche alcuni esponenti dell'Esecutivo. Il ministro per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, commenta uno scenario "inimmaginabile, sconcertante e inquietante", comunicando la sua "solidarietà ad Arianna e Giorgia Meloni, per il loro continuo cammino a ostacoli". La titolare del dicastero al Turismo, Daniela Santanché, usa parole più affilate: "A sinistra sul caso Arianna ora fanno tutti le verginelle. Compreso Renzi che, pur di essere ammesso nell'esclusivo campo largo, rinnega quanto vissuto sulla propria pelle. Altro che fantasmi. Qui l'unico fantasma è quello della giustizia".
L'opposizione, in particolare il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, liquida il caso come un "teorema falso", aggiungendo che "questo attacco preventivo manda un messaggio chiaro: noi di Fratelli d'Italia e famiglia Meloni siamo al di sopra di ogni sospetto. Così si avvia una campagna di delegittimazione della magistratura e delle opposizioni: roba da massoneria".