"Non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte", questo il testo che un esponente di Magistratura democratica avrebbe inviato ai suoi colleghi e messo dalla premier sui social. E' polemica
"Giorgia Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione". Inizia così il post della premier sul suo profilo Facebook che riporta il testo di una mail del sostituto procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, esponente di Magistratura democratica, pubblicata da Il Tempo. "Oggi - si legge ancora nel post - è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio". L'Anm risponde: "Interpretazioni maliziose".
La mail "bomba" pubblicata da Il Tempo - Stando a quanto rivela Rita Cavallaro, autrice dello scoop, la mail sarebbe stata inviata a una nutrita mailing list di giudici alle 18.32 di sabato, dal sostituto procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, una delle voci più autorevoli della corrente dem della magistratura. Il Tempo riporta i virgolettati del testo. “L’attacco alla magistratura non è mai stato così forte – scrive il magistrato secondo quanto riportato – Meloni non ha inchieste a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto”.
Foti: "Quel testo è preoccupante" - "Alcuni scambi di mail tra magistrati pubblicati sulla stampa non possono che destare fondata preoccupazione sulla dovuta terzietà del potere giudiziario", così il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, che aggiunge: "A poche ore dall'ordinanza del Tribunale di Roma con cui si è preteso di stabilire quali siano i Paesi sicuri di provenienza degli immigrati - competenza che è e resta propria del legislatore - la mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello ci conferma la propensione di una parte della magistratura ad invadere il campo della politica".
Gasparri: "Interrogazione urgente" - "Con un'interrogazione urgente chiedo una immediata ispezione da parte del Ministero della Giustizia relativa al comportamento di Marco Paternello, un magistrato, esponente di Magistratura Democratica, Procuratore della Cassazione", attacca il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "In uno scambio di mail Paternello fa affermazioni politiche molto gravi - aggiunge -contestando il governo in carica. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quantomeno dobbiamo provarci".
Arriva la replica dell'Associazione nazionale magistrati. "Nessun magistrato né l'Anm ha mai detto di voler 'porre rimedio' all'azione del presidente del Consiglio. Non cerchiamo alcuna contrapposizione con l'esecutivo, ma viviamo una grande preoccupazione per gli attacchi rivolti ad alcuni uffici giudiziari per il semplice fatto di aver deciso secondo legge e diritto. I magistrati italiani intendono soltanto poter onorare, nel quotidiano esercizio delle loro delicate funzioni, il mandato costituzionale di effettiva garanzia dei diritti delle persone - osservano i pm -. Rispetto alla mail di un collega diffusa dagli organi di stampa è opportuno sottolineare che quel messaggio poneva in evidenza la necessità di porre rimedio alle sole divisioni interne per difendere le prerogative della magistratura e della stessa giurisdizione. Indulgere in altre maliziose interpretazioni non contribuisce al rasserenamento del clima istituzionale".
"Le dichiarazioni su Giorgia Meloni, nella mail dei magistrati, sono inaccettabili". Così a Il Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Un conflitto tra governo e magistrati? No - risponde - C'è un piccolo gruppo, una corrente che si chiama Magistratura democratica, storicamente legata all'allora partito comunista, che prima attaccava Silvio Berlusconi e ora attacca Meloni".