"Mi tremerebbero le mani, ma che senso avrebbe fare politica se non fossi pronta a confrontarmi con le sfide?", aggiunge
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La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni si propone come la prima giovane donna premier della Repubblica Italiana. "Mi preparo a governare la nazione. Sono pronta a fare quello che gli italiani mi chiedono comprendendone la responsabilità. Mi tremerebbero le mani, ma cosa farei politica a fare se non fossi pronta a confrontarmi con le sfide?", dice.
Programma anticipato - "Politiche di sostegno alle imprese e incentivi alla natalità" sono gli obiettivi che la Meloni indica come prioritari se diventasse premier, come spiega a In Mezz'ora in più, su Rai3. A chi le imputa di non avere una classe dirigente adeguata risponde: "Io mi preparo a governare la nazione, ma non mi pongo un obiettivo personale. Voglio andare lì con una classe dirigente all'altezza di questo compito". "Dove arrivo, però, non lo decido io", ammette la leader di Fdi, pur sapendo che il suo curriculum è costellato di "prime volte".
Una carriera di "prime volte" - Inizia a 15 anni con il Fronte della Gioventù e poi diventa responsabile di Azione Studentesca. Prima presidente donna di un'organizzazione giovanile di destra, Azione Giovani. Fidatissima di Gianfranco Fini e la più giovane parlamentare donna con Alleanza Nazionale, nella XV legislatura. Poi giovanissima vicepresidente della Camera. A 31 anni il più giovane Ministro del Governo Berlusconi IV e della storia repubblicana, alla Gioventù. Presidente del movimento politico giovanile del Popolo della Libertà, Giovane Italia. Poi primo leader donna del partito che fonda lasciando il Pdl, Fratelli d'Italia, del quale aumenta in modo esponenziale i consensi. E presidente del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei.
Meloni ha parlato anche di Matteo Salvini, con cui dichiara grande sintonia, pur nelle "differenze", e addirittura racconta che insieme "ridono su" di chi li vorrebbe in lite. Eppure non lo segue - almeno non per ora - nel progetto di spianare a Draghi la strada del Colle e all'Italia quella del voto. "Non ho ancora gli elementi per dire se Fdi possa sostenere Draghi al Quirinale", afferma.