Il presidente del Consiglio è stata costretta "a letto e al buio" per due giorni. La conferenza stampa di fine anno è stata rinviata al 4 gennaio
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Giorgia Meloni ha avuto un problema di "otoliti" che l'ha costretta "a letto e al buio" per quasi due giorni. E' questo il motivo dell'indisposizione del presidente del Consiglio, che ha dovuto rimandare, tra le altre cose, la conferenza stampa di fine anno, fissata quindi per il 4 gennaio. Nella serata di mercoledì, la Meloni è stata visitata a casa da un otorino che ha diagnosticato la "sindrome otolitica" e le ha eseguito "la manovra" per risolvere la situazione. La salute del premier è comunque definita in miglioramento.
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Inizialmente, spiegano i collaboratori del premier, si era pensato a "postumi dell'influenza" perché la Meloni "da un paio di giorni soffriva di nausea, vertigini". Si è poi pensato alla "labirintite". All'esito della visita effettuata a casa, l'otorino ha riscontrato invece la "vertigine posizionale parossistica benigna", cioè il problema agli otoliti, che presenta sintomi simili. "Già questa mattina, dopo la manovra e con il collare che le impedisce movimenti" bruschi, "si è alzata ed è in fase di miglioramento". Servirà, aggiungono, ancora qualche giorno "per precauzione".
Giorgia Meloni comunque sta meglio e grazie all'utilizzo di un collare è riuscita ad alzarsi e a parlare al telefono. La conferenza stampa di fine anno, dunque, già rinviata il 21 e il 28 dicembre, è stata fissata il 4 gennaio alle 11 "d'intesa con l'Ordine dei giornalisti", come annunciato dai collaboratori del premier. La conferenza di terrà dunque all'indomani di quella dei cdr, convocata dall'Fnsi per esprimersi sulla possibilità di sciopero nazionale dei giornalisti contro la delega al governo per rendere non pubblicabili le ordinanze di custodia cautelare dopo il rinvio a giudizio approvata dalla Camera. Per protesta contro questa norma la Fnsi aveva annunciato di voler disertare l'incontro stampa della Meloni.