al centro del vertice europeo

Giorgia Meloni: "Le risorse per il riarmo sembrano molte, ma sono virtuali" | Sul caso Ventotene "sconvolta dalla reazione della sinistra"

Sui dazi il premier chiede "prudenza con una risposta automatica" per via delle conseguenze. E annuncia che nelle conclusioni "entra un riferimento alla neutralità tecnologica". Nelle conclusioni "ribadito il sostegno all'Ucraina"

20 Mar 2025 - 21:35
 © Ansa

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Le risorse previste dal piano RearmEu "sembrano molte ma sono virtuali". Lo ha detto il premier, Giorgia Meloni, a margine del vertice Ue sul progetto della presidente von der Leyen, spiegando che si tratta di "una stima che si fa di una serie di scelte degli Stati nazionali". E da parte dell'Italia "non c'è una chiusura ai prestiti" alla base della clausola di salvaguardia nazionale, ma si tratta di "una scelta che dobbiamo valutare, non abbiamo ancora i dettagli". Ma al vertice si è parlato anche di dazi e di neutralità tenologica nel settore automotive. Mentre sul caso Ventotene, la Meloni si è detta "sconvolta dalla reazione che ho visto ieri in aula, con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie".

Il piano RearmEu

 Sul piano RearmEu, ha spiegato il premier, "quello che l'Unione europea può fare e sta facendo è mettere a disposizione un ventaglio di strumenti. Poi saranno gli Stati nazionali che dovranno valutare se e quali di questi strumenti vogliono utilizzare per fare il loro lavoro". Le garanzie europee, ha aggiunto, "non sono Eurobond, ci sono strumenti come ad esempio InvestEU che pongono garanzie europee sugli investimenti pubblici ed è quello che noi stiamo prevedendo. Fermo restando, che poi per me si può discutere anche di Eurobond, ma non è questa la proposta che sta facendo l'Italia".

Accolta la proposta italiana su InvestEu

 E proprio l'utilizzo "di InvestEu per il piano della Difesa" è una proposta italiana che è stata accolta durante il vertice Ue e alla quale "si fa riferimento nelle conclusioni del Consiglio europeo, nella parte dedicata alla competitività. Il premier ha chiarito che con questa proposta "abbiamo chiesto di aggiungere al lavoro che è stato fatto, che carica tutto l'impegno sulla difesa sul bilancio degli Stati nazionali, un'iniziativa che potesse mettere garanzie europee sugli investimenti privati. Questa proposta, è attualmente prevista nelle conclusioni del Consiglio".

"Prepararsi alla guerra? Serve prudenza nelle dichiarazioni"

 Per il premier serve "prudenza" in dichiarazioni come quella di Ursula von der Leyen che ha detto che occorre "prepararsi alla guerra entro il 2030". "Noi - ha aggiunto - dobbiamo fare la nostra parte di lavoro per difendere la sicurezza dei nostri cittadini. Ho spiegato già che la questione della sicurezza non è legata solamente al riarmo. Il dominio della sicurezza oggi è un dominio estremamente ampio. Ho parlato oggi con la Von der Leyen di che cosa intendo per sicurezza e difesa, per avere la certezza che le risorse che stiamo mettendo a disposizione possano essere utilizzate per la difesa dei confini, per la cybersicurezza, per le infrastrutture strategiche, per una serie di questioni che per me sono ovviamente fondamentali".

Dall'Ue sostegno a Kiev e agli sforzi americani

 Il premier ha quindi annunciato che "nelle conclusioni adottate dal Consiglio europeo viene ribadito il sostegno all'Ucraina e si sostengono sforzi americani e la richiesta italiana per una pace giusta e duratura".

Automotive, nelle conclusioni del vertice "entra la neutralità tecnologica"

 Per la prima volta nelle conclusioni del Consiglio europeo "entra un riferimento alla neutralità tecnologica. È stata una lunga battaglia italiana e non solamente italiana così come entrano alcune risposte molto importanti per il settore dell'automotive". Il premier Giorgia Meloni spiega che sul tema "c'è l'impegno della Commissione europea sulla sospensione delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi e l'anticipo della revisione sui target di emissione: entrambe le questioni rispettano totalmente la posizione italiana".

"Sui dazi serve prudenza"

 Sulla questione dei dazi americani, Giorgia Meloni ha spiegato di aver "detto che bisogna essere un po' prudenti a dare una risposta automatica perché sono preoccupata per le conseguenze. Credo che la von der Leyen sia stata lucida a decidere di rinviare di qualche giorno per una valutazione basata sui dati e per valutare le conseguenze". Questo perché "i dazi producono una spinta inflattiva, una spinta inflattiva può portare all'aumento dei tassi della Banca Centrale Europea, se aumentano i tassi la crescita si comprime". E durante il vertice la governatrice della Bce, Christine Lagarde, "ha dato un dato che secondo me è molto interessante: parlava di una stima dello 0,3% sulla possibile contrazione della crescita in Europa con i dazi, contrazione che arriverebbe allo 0,5% se noi rispondessimo. Quindi, si conferma che dobbiamo fare attenzione al tipo di risposta da dare".

"Su Ventotene la sinistra mostra un'anima illiberale"

 Sul caso Ventotene, il premier ha quindi spiegato che "l'essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto" è "che il popolo non è in grado di autodeterminarsi. Nel momento in cui si distribuisce quel testo, che messaggio voleva dare la sinistra? Sono rimasta sconvolta dalla reazione che ho visto ieri in aula, con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie. Penso francamente che la sinistra stia perdendo il senso della misura". E da parte della sinistra, ha proseguito, "c'è stata una "reazione assolutamente scomposta" che mostra "un'anima illiberale e nostalgica". La sinistra "ha oggettivamente delle difficoltà a confrontarsi con le idee degli altri. Io non ho difficoltà. Sono molto convinta delle mie, le rivendico e penso che questa sia la base della democrazia e quindi il problema credo che ce l'abbiano altri".

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