25 Aprile, Mattarella e Meloni all'altare della patria
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Il presidente del Consiglio in vista del Cdm per varare il decreto Lavoro: "Prenderemo provvedimenti utili in un giorno simbolico. Reddito di cittadinanza? Distinguiamo chio è in grado di lavorare e chi no"
Giorgia Meloni ha incontrato i sindacati in vista del Consiglio dei ministri sul dl Lavoro in programma il primo maggio alle 11. "Prenderemo provvedimenti utili per il mondo del lavoro, che variamo in un giorno simbolico e sui quali riteniamo utile un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali", ha detto il presidente del Consiglio. "Non è un appuntamento una tantum ma un ulteriore segnale del fatto che il governo ritiene il confronto con le parti sociali molto importante", ha aggiunto il premier, che ha insistito sull'importanza di "un dialogo serio e costruttivo" anche sul Pnrr.
"Non e' una mancanza di rispetto un Cdm il primo maggio per tagliare il costo del lavoro - ha chiarito il premier -. È un segnale e mi sarei aspettata un 'bravi'. Era un modo per dire 'ci siamo e ci siamo tutti', una mano tesa, un tentativo di dialogare e di lavorare insieme, perché sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d'accordo". Il Consiglio dei ministri "prenderà provvedimenti utili per il mondo del lavoro, che variamo in un giorno simbolico".
Taglio cuneo 7% per i redditi sotto 25mila euro - "Nei provvedimenti di lunedì ci sono anche norme significative in tema di sicurezza sul lavoro, anche questo è un bel modo di celebrare il primo maggio. Arriviamo al 6% del taglio sotto i 35mila euro e al 7% sotto i 25mila euro, fino alla fine dell'anno", ha spiegato Giorgia Meloni, nel corso dell'incontro con i sindacati a palazzo Chigi.
Reddito di cittadinanza - Quanto al Reddito di cittadinanza, che dovrebbe essere sostituito dal cosiddetto assegno di inclusione, Giorgia Meloni ha detto che l'intenzione dell'esecutivo è quella di "distinguere chi è in grado di lavorare e chi no".
Alleggerire la pressione fiscale - "La priorità del governo comunque è alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro. Abbiamo approvato il Def, che ha liberato risorse che abbiamo dedicato completamente a taglio del cuneo fiscale. Avevamo già dato un segnale con la legge di bilancio, mantenendo i due punti di taglio già decisi dal precedente governo per i salari sotto i 35mila euro e aggiungendo un ulteriore punto", ha detto Giorgia Meloni.
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"Rimangono tutte in campo le ragioni che ci hanno portato a indire giornate di mobilitazione: c'è bisogno di un cambiamento vero in questo Governo": lo afferma il segretario della Cgil, Maurizio Landini, spiegando di aver chiesto di aprire "una ttrattativa" anche sulla riforma fiscale. Nel metodo "abbiamo posto il tema che un confronto non può avvenire la domenica sera e la sera prima che il Cdm decida: è un problema anche di sostanza. E non abbiamo visto alcun testo, anche questo non è un metodo per noi accettabile. Vuol dire non riconoscere ai sindacati il ruolo che possono svolgere".
"Non è una bocciatura netta", quella di Pierpaolo Bombardieri, segretario della
Uil, perché "intanto ci sono risorse sul taglio del cuneo fiscale ma siamo preoccupati perché è fino a dicembre. Se poi non si trovano fondi le misura va via? Non abbiamo avuto risposte sugli aumenti contrattuali e su una serie di temi. Non c'è nessuna risposta sulla sicurezza e sul reddito, diciamo che abbiamo capito male ma aspettiamo di capire bene. Non c'è nulla sul tema delle pensione e su opzione donna. Abbiamo bisogno di un testo scritto, la premier dice che tiene al confronto ma verificheremo. Sul resto, restano le distanze e secondo noi aumenta la precarietà".