RIFERISCE IN AULA

Guido Crosetto in Aula alla Camera: "Fiducia nei magistrati, ma interventi gravissimi"

Il ministro: "Questo scontro tra politica e magistratura dovrà finire, chi ha responsabilità deve essere terzo". Conte: "Da Crosetto solo complottismi e vittimismi", Pd: "Attacco alle toghe"

01 Dic 2023 - 13:17

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha riferito in Aula dopo un'interpellanza alla Camera in seguito alle sue dichiarazioni sulla magistratura. "Sono profondamente colpito dal tentativo di mistificazione delle mie parole - ha detto -. Non ho detto che a me raccontano di incontri segreti, di cospirazioni. Do lettura di alcuni interventi pubblici che io reputo gravissimi sulla questione giustizia. Io ho totale fiducia nella magistratura ma so discernere, mi riferisco ad alcune cose pubbliche che ho sentito in cui qualcuno ha parlato di una magistratura che deve avere 'una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti'".

© Tgcom24

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"Apro - ha proseguito il ministro un tema di cui dobbiamo discutere prima o poi: questo scontro tra politica e magistratura dovrà finire. Io ho trovato alcuni magistrati - ho sentito esponenti di Area - che vedono nel governo un attacco alla magistratura, quasi che non voglia farla lavorare. C'è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase l'avesse pronunciata un generale o un prefetto".

"Plotone di esecuzione ad personam"

 Crosetto ha quindi rilevato che contro di lui "in questi giorni è stato messo su un plotone di esecuzione ad personam: trasmissioni, insulti, interpretazioni malevole delle mie parole". E quindi, rivolgendosi a Della Vedova: "Stia tranquillo, quando ho elementi per denunciare vado a denunciare. In questo caso era una cosa molto più semplice: una riflessione da fare in questo luogo.

"30.778 innocenti finiti in manette"

  Crosetto ha ricordato poi le persone finite in carcere ma innocenti. Poi parleremo anche di altri numeri che non sono quelli dello scontro fra politica e magistratura: di 30.778 innocenti finiti in manette negli ultimi vent'anni, tutti sconosciuti; parleremo delle scarse dotazioni che hanno i magistrati per fare il loro lavoro. Se volete che venga verrò mille volte in Parlamento, non ho nulla da cui difendermi, l'unica cosa che chiedo è il rispetto dovuto a storia e persone".

Crosetto ha quindi chiarito di non aver mai interferito con le attività dei carabinieri: "Io ho parlato non come capo dei carabinieri, che dipendono gerarchicamente dal ministro della Difesa, ma funzionalmente dal ministro dell'Interno. Almeno studiate!". Infine, il ministro ha rilevato che "in Aula c'è poca gente. Ringrazio Schlein e Conte per la loro presenza. Hanno dimostrato che era vera la loro attenzione, mi è dispiaciuto che tanti di quelli che in questi giorni avevano detto che era grave non ci fossero questa mattina".

Conte: "Da Crosetto solo complottismi e vittimismi"

   Non si è fatta attendere la risposta delle opposizioni. "Dal ministro Crosetto abbiamo sentito solo complottismi e vittimismi, ha esposto un ragionamento che mi preoccupa perché denuncia una carente cultura delle istituzioni, mettendo sullo stesso piano il generale Vannacci, il cui ruolo è asservito all'esecutivo, e i giudici che godono di autonomia e indipendenza", ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte, parlando fuori da Montecitorio.

Pd: "Da Crosetto attacco a toghe, ancora più preoccupati"

   "Crosetto viene a Montecitorio ma non risponde a nessuna domanda. Vittimismo e confuso attacco alla magistratura 'accusata' di difendere i diritti fondamentali della Costituzione. Da oggi ancora più preoccupati di sentire pronunciare queste parole dal ministro della Difesa". Lo ha scritto  su X la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga dopo l'interpellanza di Crosetto.
 

"Ha lamentato un plotone di esecuzione ad personam dopo aver rilasciato quell'intervista" sulla giustizia "ma qui ad personam sono solo le fermate dei treni per i ministri e i privilegi di una classe politica che sembra riportarci indietro nel passato.

 

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