La Corte Suprema ha accolto la richiesta dei Consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto
"Via libera ai sei referendum sulla Giustizia, promossi da Lega e Partito Radicale". E' quanto rende noto la Lega, spiegando che "l'ha stabilito la Corte Suprema di Cassazione accogliendo la richiesta dei Consigli regionali di Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto. La decisione di piazza Cavour anticipa, e di fatto rende ininfluente, il deposito delle firme certificate.
I quesiti referendari I referendum riguardano la riforma del Csm, la responsabilità diretta dei magistrati, l'equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere, i limiti agli abusi della custodia cautelare, l'abolizione del decreto Severino.
La raccolta delle firme Dopo il via libera della Cassazione, non è più necessario il deposito delle firme che era previsto per sabato. Fino ad ora erano state tra le 700mila e le 775mila firme certificate, a seconda del quesito, e oltre a 18mila adesioni elettroniche, per un totale di circa 4.275.000 autografi, fa sapere la Lega, sottolineando inoltre che solo venerdì mattina nella sede milanese del partito "in via Bellerio ne sono arrivate altre 80mila".
Matteo Salvini: "Opportunità di cambiare la Giustizia" "Grazie. La Cassazione ha dato il via libera ai sei #ReferendumGiustizia. Finalmente gli italiani avranno l'opportunità di cambiare la Giustizia! Appuntamento in primavera. Un ringraziamento a chi ha firmato, a chi era presente ai gazebo e nelle piazze, a chi ha dato una mano da Nord a Sud. Vince la squadra, Amici". Così Matteo Salvini, su Facebook, commentando il via libera della Cassazione.