Braccio di ferro tra M5s e Pd, ma anche interno nelle due forze di maggioranza. LeU ha già un nome, ma chiede una casella in più. La soluzione al più presto, auspica il Colle
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La lista ancora non c'è. Dopo diversi incontri non è ancora chiusa la partita dei 42 sottosegretari del governo. Gli ambasciatori di M5s e Pd si sono visti mercoledì sera per tentare invano di portare un elenco di nomi, più o meno completo, a Conte. Ma il braccio di ferro tra Dem e pentastellati non è ancora finito. "Noi vorremmo accelerare, ma gli altri vogliono più tempo", dice LeU. A questo punto si spera in un Cdm fissato per le 9:30 di venerdì.
La fretta nasce da un'esigenza stringente: senza i sottosegretari il lavoro dell'esecutivo non può davvero iniziare. Il presidente del Consiglio da Bruxelles fa sapere ai partiti che si aspetta una lista in tempo per il Consiglio dei ministri: "Sarebbe buono riuscire a completare la squadra".
Tempo massimo fino al Cdm di venerdì mattina - Non è escluso che si riesca entro un Cdm venerdì mattina. Sarebbe un auspicio dello stesso Quirinale, secondo fonti parlamentari, che il governo sia a pieni ranghi e a pieno regime quanto prima. Conte dovrebbe vedere in mattinata le delegazioni: Spadafora, Patuanelli, Franceschini e Orlando si sarebbero incontrati - ma non ci sono conferme ufficiali - in serata per accelerare. Restano però da sciogliere alcuni nodi.
Braccio di ferro tra Pd e M5s su due deleghe al ministero dello Sviluppo - Un braccio di ferro è in corso tra M5s e Pd su due deleghe pesanti del ministero dello Sviluppo: Telecomunicazioni ed Energia, che nel vecchio governo aveva tenuto Di Maio. Per le Tlc i Dem vorrebbero Antonello Giacomelli (che potrebbe anche guidare l'Agcom) e per l'Energia l'assessore laziale Gian Paolo Manzella, esperto d'innovazione. Ma i Cinque stelle reclamano per sé entrambe le deleghe: all'Energia vorrebbero Dario Tamburrano, le Tlc dovrebbe tenerle Patuanelli. L'intesa - sostiene qualcuno - potrebbe essere Energia al Pd e Tlc al M5s.
Editoria sempre più vicina al Pd - Mentre l'Editoria andrebbe al Pd. Il sottosegretario all'Editoria fa capo alla presidenza del Consiglio, dunque sarebbe una presenza Dem a Palazzo Chigi: è anche questa la ragione per cui circola come nome più quotato quello del coordinatore della segreteria, Andrea Martella.
Il premier è determinato a mantenere la delega ai Servizi segreti - Conte sembra comunque determinato a tenere la delega ai Servizi, mentre il sottosegretario alla presidenza Riccardo Fraccaro, molto vicino a Di Maio, dovrebbe ottenere le Riforme (Renzi la vorrebbe per Roberto Cociancich).
Di Maio riunisce i suoi: presto saranno nominati i facilitatori - Il capo M5s, che alla Farnesina riunisce i responsabili economici per dare il segnale che non abdicherà al Pd la regia della Manovra, si trova ad affrontare da giorni "tumulti" nel Movimento. E in serata dà un segnale ai suoi facendo sapere che intende accelerare la "nuova struttura" del Movimento con la nomina dei facilitatori. Sarà forse quello anche un luogo di compensazioni di ambizioni deluse.
Il M5s dovrebbe avere tra i 22 e i 23 sottosegretari - Il M5s dovrebbe avere tra i 22 e i 23 sottosegretari e il metodo delle rose di nomi indicati dalle commissioni avrebbe portato a grandi litigi, come alla Esteri (i contendenti M5s sarebbero Di Stefano, Del Re, Lucidi e Pacifico), dove i senatori hanno disertato la riunione. Il braccio di ferro per l'Economia dovrebbe risolversi con la nomina di Laura Castelli e Stefano Buffagni (e la delusione di Alessio Villarosa). L'ex ministro Elisabetta Trenta potrebbe diventare viceministro agli Interni e Barbara Lezzi sarebbe disposta a tornare da sottosegretario nel ministero che guidava. Poi si citano Giancarlo Cancelleri ai Trasporti, Lucia Azzolina alle Regioni, Andrea Giarrizzo o Luca Carabetta all'Innovazione.
LeU chiede un sottosegretario in più - Per LeU è in pole Rossella Muroni, ma il partito di sinistra chiede almeno un altro sottosegretario.
I possibili sottosegretari nel Pd - Nel Pd il mix dovrebbe portare al governo ex deputati (girava il nome di Beppe Fioroni ma avrebbe rifiutato) e assessori (si cita dal Lazio anche Lorenza Bonaccorsi). La squadra sarebbe sostanzialmente chiusa, ma i renziani, che avrebbero in tutto quattro nomi (due a Renzi, due a Base riformista) starebbero chiedendo di più. Potrebbe tornare al governo Maurizio Martina, da viceministro, e per la sua area si cita anche Debora Serracchiani. Per il Mef si citano Antonio Misiani e Luigi Marattin o Pier Paolo Baretta. E ancora: Marina Sereni, Bruno Astorre, Simona Malpezzi, Anna Ascani, Chiara Braga, Patrizia Prestipino allo Sport.