Entro giugno 2027 saranno indette le nuove gare. Chi subentra dovrà assumere i lavoratori impiegati dal precedente concessionario. Slitta invece la riforma sulla rete dei carburanti
Il governo chiude "l'annosa questione" delle concessioni balneari e annuncia il via libera del decreto legge salva infrazioni. Il punto principale della riforma delle concessioni balneari è l'estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027: entro giugno dello stesso anno ci saranno le gare. "La collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l'opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un'annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione", si legge nella nota diffusa al termine del consiglio dei ministri.
Un "punto di equilibrio", lo definisce palazzo Chigi in una nota dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri del Dl infrazioni, al centro poco prima di un vertice tra la premier, Giorgia Meloni, e i due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani.
La durata delle nuove concessioni passa da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati. La riforma prevede l'assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, l'indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all'equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni sulla base di criteri previsti con decreto del Mit di concerto con il Mef da adottarsi entro il 31 marzo 2025. Il valore degli investimenti sarà determinato da una perizia.
Tra i criteri di valutazione delle offerte sarà considerato anche l'essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. Un punto fortemente chiesto dalle associazioni di categoria, che non era presente nella bozza ma rientra nel provvedimento approvato in serata.
"Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano. Il decreto-legge consentirà di agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, sottolineando che "la decisione odierna, è il risultato anche del costruttivo e costante confronto con la Commissione europea".
Fra le procedure, viene spiegato, ci sono anche quella sulle concessioni balneari ma anche quelle sulla sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea TEN-T, sul sistema sanzionatorio in materia di lavoratori stagionali di Paesi terzi, quella in materia di diritto d'autore e quella sulle misure finalizzate al miglioramento della qualità dell'aria. "In almeno 6 casi, le norme introdotte sono in grado di condurre all'immediata archiviazione, nel rispetto dei tempi tecnici della Commissione europea; in altri 11 casi, le norme adottate dal Governo costituiscono una premessa essenziale per giungere in tempi rapidi all'archiviazione - si legge nella nota -. Complessivamente, pertanto, l'approvazione del provvedimento di oggi permetterà all'Italia una significativa riduzione del numero di procedure di infrazione pendenti che consentirà di raggiungere il numero minimo storico di procedure pendenti e allinearsi alla media europea".
"La Commissione europea accoglie con favore la decisione odierna dell'Italia sul caso delle concessioni balneari. Ciò fa seguito a scambi costruttivi attraverso i quali la Commissione e le autorità italiane hanno raggiunto un'intesa comune sul quadro legislativo della riforma delle concessioni balneari italiane alla luce del diritto dell'Ue, con una soluzione completa, aperta e non discriminatoria che copra tutte le concessioni da attuare entro i prossimi tre anni", ha detto la portavoce della Commissione europea Johanna Bernsel. "La Commissione - aggiunge Bernsel - non ha preso alcuna decisione formale in questa fase nel contesto della procedura di infrazione. La Commissione valuterà il decreto legge adottato dalle autorità italiane, alla luce dell'intesa comune. La Commissione rimarrà in stretto contatto con le autorità italiane per quanto riguarda le misure di attuazione e l'effettivo completamento della procedura di gara e rinnovo per tutte le concessioni esistenti, entro i tempi concordati".
Il disegno di legge di riforma della rete dei carburanti non è stato approvato dal Consiglio dei ministri. L'esame slitta in quanto "servono ulteriori approfondimenti", viene spiegato da fonti della maggioranza.