"Il documento M5s non è il libro dei sogni", ha sottolineato l'ex premier ironizzando sul fatto di poter andare in vacanza perché, in caso di caduta dell'esecutivo, "vi aggiorneremo"
"Siamo in un'unità di governo nazionale", "il vero discrimine è rispetto alle" del Paese, ovvero valutare se nel governo "c'è la determinazione ad affrontare concretamente", a "intervenire ora". Lo ha dichiarato il leader del M5s Giuseppe Conte , ospite di Digithon 2022. "La responsabilità di lasciare che la situazione peggiore senza intervenire non possiamo condividere", ha aggiunto l'ex premier, che ha citato il "taglio del cuneo fiscale" e "il salario minimo" tra le urgenze. Poi ha concluso: "Se la risposta è sì noi ci siamo, se è no non ci possiamo essere per responsabilità".
"Azioni su priorità o M5s fuori" - "Le urgenze sono oggi. Quando dico che il premier Draghi di fronte a un documento così serio deve poter dare delle risposte concrete, è che deve aspettare fare delle verifiche ma non possiamo né mesi né settimane ", ha invitato Conte. "Noi ci siamo se la risposta è sì, altrimenti se la risposta dovesse essere no, noi non ci siamo ma per responsabilità", ha sottolineato.
"Documento M5s non è libro dei sogni" - Nel documento consegnato a Mario Draghi, "non troverete premure M5s, né un libro dei sogni, qui trovate le urgenze del Paese. E se a queste urgenze, in una situazione serissima, drammatica, non diamo una risposta, capite che non ci sono le condizioni per
continuare a condividere una responsabilità rispetto a processi decisionali in cui noi siamo stati marginali".
"Aspetto risposte anche da Pd su documento" - "Sul documento ci aspettiamo una valutazione anche da altre forze politiche, anche dal Pd. È su questo che si può ragionare di alleanze. Campo largo? Andiamo vedere quali sono i soggetti, devono essere soggetti che danno garanzie di affidabilità e di leale collaborazione, perché se non si prendono degli impegni agli occhi dei cittadini ma non si
può essere conseguenti".
"Noi responsabili" - "Sono molto sereno, io non sto dicendo che cadrà il governo se non verrà realizzato il Ponte sullo stretto di Messina e nemmeno se il governo assumerà per il Pnrr 300 esperti e adesso sono 1500. Qui c'è una questione seria, riguarda la responsabilità nei confronti del Paese. Chi conosce come funziona l'attività parlamentare, lo sa. C'è una responsabilità da parte del M5s, che si è assunta da quando è partito questo governo. Abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con responsabilità con correttezza per dare un contributo quotidiano nelle Aule e nelle commissioni. Noi siamo qui per una missione: migliorare la qualità di vita dei cittadini e diminuire il divario tra il privilegio e i non garantiti, tra chi in questa situazione può arricchirsi ancor di più e chi sarà costretto ad abbassare le saracinesche".
"Se cade il governo? Ora andate in vacanza, vi aggiorneremo" - "Partite per la vostra vacanza, poi vi aggiorneremo". Così ha poi scherzato Conte, ironizzando sul fatto se si possa partire o bisogna restare in zona perché cade il governo.