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Il premier ottiene sette voti oltre la maggioranza semplice pari a 149. Hanno votato sì due senatori di Forza Italia, Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi, poi espulsi dal partito. Oggi il vertice di maggioranza
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Giuseppe Conte incassa la fiducia del Senato con 156 voti favorevoli, sette in più rispetto alla maggioranza semplice di 149. I no sono 140, gli astenuti 16 (compresi gli esponenti di Italia Viva). La consultazione a Palazzo Madama ha registrato momenti concitati per il riesame al "Var" del voto di Ciampolillo e Nencini, con la Casellati che poi consente ai senatori di esprimere il loro sì (arrivati prima del pronunciamento della chiusura).
Dopo l'esame dei video delle telecamere dell'Aula di Palazzo Madama è stato verificato che il senatore ex M5S Ciampolillo e il senatore del Psi Nencini hanno annunciato il loro voto prima che il presidente del Senato chiudesse la votazione. Hanno votato 312 su 313.
Italia Viva si astiene, due di Forza Italia votano sì - "Se non ci sono i numeri il governo va a casa", aveva detto nel pomeriggio il presidente del Consiglio proprio nel giorno più difficile per il suo esecutivo. I senatori di Italia Viva si sono astenuti mentre, a sopresa, due senatori di Forza Italia, Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, hanno votato sì alla fiducia. Entrambi sono stati prontamente espulsi dal partito, come annunciato dal vicepresidente Antonio Tajani.
In giornata vertice di maggioranza con Conte In giornata si terrà un vertice di maggioranza con il premier Giuseppe Conte. E' quanto si apprende da fonti di governo.
Salvini e Meloni: "Ci rivolgeremo a Mattarella" - Risoluta la reazione dei leader di Lega e Fratelli d'Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. "Ci rivolgeremo a Mattarella: c'è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca", afferma il primo. Con la seconda che prosegue sulla stessa linea: "Rispetto alle premesse e alle speranze di Conte e Casalino le cose non sono andate come speravano: sentivo parlare di decine di responsabili, ma al netto di casi singoli, dall'altra parte ce ne sono di più, il centrodestra ha mantenuto la sua compattezza e non era scontato. Ho parlato con Salvini, parlerò con Berlusconi. Ora dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle".
Salvini: "Grillo diceva che i senatori a vita muoiono tardi" - Prima dell'esito della votazione, Salvini aveva suscitato le proteste della maggioranza a causa di alcune sue frasi durante le dichiarazioni in Aula. "Lei, avvocato Conte, ci chiede la fiducia. Non la diamo a lei ma ai cittadini. Speriamo che liberi la poltrona che sta ostinatamente difendendo con tutti i mezzi, e ricordo ai senatori a vita che legittimamente voteranno la fiducia, le parole dette dal leader M5s Grillo: 'i senatori a vita non muoiono mai o muoiono un po' troppo tardi'. Che coraggio avete, ragazzi senatori a vita, che coraggio...".
Conte: "Se non ci sono i numeri il governo va casa" - "Se non ci sono i numeri il governo va a casa", aveva detto nel pomeriggio il presidente del Consiglio nel giorno più difficile per il suo esecutivo. Conte ha inoltre rinnovato l'appello ai volenterosi che hanno a cuore il destino dell'Italia, richiamando il "progetto di Paese di quei 29 punti" programmatici presentati all'inizio dell'esperienza di governo e rivendicando "una visione e una forte spinta ideale, un chiaro investimento di fiducia".
"Italia Viva ha scelto la strada dell'attacco mediatico, la peggiore" - E' poi giunta una dura replica del premier nei confronti di Italia Viva e del suo leader Renzi: sui temi che riguardano governo e programma "avete scelto l'aggressione e l'attacco mediatico, invece di discutere nelle sedi opportune".
"E' a rischio il futuro dei nostri figli" - "Un tema toccato dalla senatrice Drago è il calo demografico: è un problema serissimo, è uno dei cali tra i più severi degli ultimi anni", prosegue Conte. "Anni fa in Germania successe la stessa cosa. Se non interveniamo adesso in tempo, rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Occorrono investimenti economici strutturati, dobbiamo investire sul futuro e non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo. Da luglio partirà tra l'altro la riforma dell'assegno unico mensile per oltre 12 milioni di bambini, un progetto avviato dalla ministra Bonetti".
Renzi: "La politica non è distribuzione di poltrone" - Nel pomeriggio Renzi aveva a sua volta, ancora una volta, rivolto un deciso attacco al presidente del Consiglio per il "mercato indecoroso di poltrone", sottolineando che "serve un esecutivo più forte". "Quando si fa politica si può anche rinunciare a una poltrona non a un'idea, mi auguro che metta al centro le idee e non lo scambio di poltrone perché il Paese non si merita un mercato indecoroso. Ha cambiato la terza maggioranza in tre anni, ha governato con Matteo Salvini. Oggi so che è il punto di riferimento del progressismo e ne sono contento, ma ha firmato i decreti Salvini e Quota 100. Ora si accinge alla terza maggioranza diversa ma ci risparmi di dire che l'agenda Biden è la sua agenda dopo aver detto che l'agenda di Trump era la sua sua agenda. Non può cambiare le idee per mantenere la poltrona".