Il vicepremier pentastellato "avvisa" gli alleati del Carroccio ma anche chi ha espresso malumore nel suo Movimento per il dl sicurezza. Il ministro dell'Interno chiarisce: "Con il M5s lavoriamo bene"
© ansa
"C'è un contratto che va rispettato da entrambi i contraenti". Lo ricorda il vicepremier Luigi Di Maio, dopo le tensioni nella maggioranza per alcuni temi "Caldi" come la prescrizione o il reddito di cittadinanza. Di Maio, che si rivolge anche a chi esprime malessere nel M5s sul decreto sicurezza, confida nel "buon senso dei parlamentari". Il vicepremier della Lega, Matteo Salvini, rassicura: "No polemiche, avanti uniti, con i 5 Stelle lavoriamo bene".
Di Maio replica a Giorgetti - Al sottosegretario leghista Giorgetti, che aveva parlato di complicazioni da risolvere sul reddito di cittadinanza, Di Maio dalle colonne de Il Corriere della Sera replica: "Siamo stati sempre chiari. Il reddito sarà operativo nei primi tre mesi del 2019. Se vedo un problema non è nelle risorse o nelle norme ma quando qualcuno non crede in quello che stiamo facendo. Se qualche membro del governo non crede in quello che stiamo facendo, allora è un rischio per i cittadini prima di tutto".
Messaggio all'Europa - Quanto al monito europeo sulla manovra, il vicepremier ribadisce che "è chiaro che con la Commissione Ue è importante avere un dialogo, ma non arretriamo di un millimetro sia per quello che c'è nel testo, sia per quello che ancora non c'è ma verrà aggiunto in Aula e - sottolinea - mi riferisco a più soldi per la scuola, alla misura sulle pensioni d'oro e sui tagli all'editoria".
No Tav - "Il contratto di governo prevede che per la Tav ci sia la ridiscussione del progetto. Abbiamo inserito proprio questa possibilità perché sapevamo che qui non ci sono rischi di risarcimento". "Noi non siamo contro l'alta velocità - spiega Di Maio - ma non ritengo la Torino-Lione un'opera strategica per il Paese, mentre invece penso alla Napoli-Bari o alla Tav in Sicilia". Ed in merito al via libera al gasdotto Tap nessuna paura di perdere consenso elettorale. "Siamo stati sinceri e la realizzazione dell'opera non può essere imputata a noi - dichiara - con lo screening delle carte che abbiamo potuto fare solo una volta arrivati al governo, ci siamo resi conto che il prezzo da pagare sarebbe stato troppo alto".
Infine, sulla riduzione dello stipendio dei parlamentari: "Credo che 13mila euro di stipendio sommando le varie voci siano troppi. Credo sia necessario agire eliminando le indennità di carica e parte della diaria, come noi abbiamo già fatto senza aspettare una legge". Il M5s organizzerà questo mese "un Restitution day. Rispetto al passato i soldi non vanno più sul fondo per il microcredito, che ormai finanziamo come governo, ma sono destinati a finanziare progetti scelti dagli iscritti per fare interventi ancor più diretti per le persone in difficoltà".
Salvini: "Sono molto soddisfatto per quello che stiamo facendo" - Il vicepremier della Lega è intervenuto per porre fine alle voci sui dissidi nella maggioranza. "Il nostro governo ha un'altissima popolarità e in 5 mesi abbiamo fatto più di chiunque altro. Sono molto soddisfatto per le leggi fatte e per quelle in cantiere", ha affermato Salvini aggungendo: "Legittima difesa, reddito di reinserimento al lavoro, stop sbarchi, riforma della Fornero. Andiamo avanti uniti per il cambiamento del Paese".