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Di Maio: "Una pagina nera per l'Italia, la politica ha fallito". Gelmini: "Lascio Forza Italia, ha ceduto a Salvini". Letta: "Andremo alle elezioni rapidamente"
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Il premier dimissionario non salirà questa sera al Quirinale, ma incontrerà Mattarella domani. Il Senato conferma la fiducia al governo approvando la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio presentata da Casini con soli 95 voti a favore e 38 contrari. I senatori di M5S, Lega e Fi non votano: i pentastellati si dichiarano "presenti non votanti". Di Maio: "Pagina nera per l'Italia, la politica ha fallito". Il ministro Mariastella Gelmini ha detto che lascia Forza Italia: "Ha ceduto lo scettro a Salvini". Letta: "Andremo alle elezioni rapidamente".
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"Siamo diventati il bersaglio di un attacco politico, siamo stai messi alla porta, non c'erano le condizioni perché potessimo continuare con leale collaborazione". Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte.
"Draghi e l'Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei 5 Stelle e dei giochini di potere del Pd". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini aprendo la riunione con i Parlamentari della Lega, alla Camera, come riferisce il partito in una nota. "L'intero centrodestra era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e più forte. Il Pd ha fatto saltare tutto", ha spiegato Salvini.
"Penso ai soldi del Pnrr, ai 19 miliardi che sarebbero dovuti arrivare e non arriveranno per via di questa crisi di governo, alle riforme che stavano per essere approvate e che non verranno approvate". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta.
"Come ho detto al Senato da domani nulla sarà più come prima. Ma oggi c'è da dire solo grazie a Mario Draghi. Orgogliosi di averlo voluto contro tutto e contro tutti. Orgogliosi di averlo sostenuto anche oggi". Così il leader Iv, Matteo Renzi.
"Gli italiani guardano sgomenti alle loro istituzioni, al Parlamento e al Senato e a forze politiche che hanno anteposto i loro interessi". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta. "Credo che andremo alle elezioni rapidamente e gli italiani sceglieranno fra chi ha voluto affossare questa esperienza di governo e chi, al di là dei propri interessi di parte, aveva scelto di portarla avanti".
Resta confermato dalle 9 di domattina il dibattito in aula alla Camera con il premier Draghi sulle comunicazioni rese al Senato e depositate a Montecitorio. Intorno alle 11 era prevista la replica, dalle 13:45 la chiama pe il voto di fiducia con risultato intorno alle 15. Con molta probabilità la presenza di Draghi alla Camera alle 9 sarà solo formale: il tempo necessario per annunciare la decisione di andare a dimettersi al Quirinale dal presidente Mattarella. Tutti i gruppi parlamentari sono preallertati per riunioni intorno alle 9 a Montecitorioio.
Il premier Mario Draghi non salirà al Quirinale questa sera. Lo riferiscono fonti del Quirinale. Il presidente del Consiglio dovrebbe recarsi dal presidente Mattarella giovedì.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi non dovrebbe salire al Quirinale questa sera. Il premier sarebbe rientrato a casa. Il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe tenersi domani.
Il Senato conferma la fiducia al governo approvando la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio presentata da Pier Ferdinando Casini con 95 voti a favore e 38 contrari. I senatori di M5S, Lega e Fi non votano: i pentastellati si dichiarano "presenti non votanti". La capigruppo è immediatamente convocata.
"Una pagina nera per l'Italia. La politica ha fallito, davanti a un'emergenza la risposta è stata quella di non sapersi assumere la responsabilità di governare. Si è giocato con il futuro degli italiani. Gli effetti di questa tragica scelta rimarranno nella storia". Lo scrive in un tweet Luigi Di Maio, commentando la crisi di governo.
"Noi abbiamo preferito l'interesse generale, della nazione, a quello di parte. Il nostro lineare impegno a favore del governo Draghi è continuato per tutta la giornata, fino all'ultimo momento utile, poco fa. Abbiamo fatto il possibile per convincere i partiti di maggioranza a pensare agli italiani e non a se stessi. Non ci siamo riusciti, ma la nostra linearità pagherà nel Paese. Da oggi ci prepariamo alla campagna elettorale. Parleremo agli italiani. L'Italia è diversa, è migliore di questo Parlamento". E' quanto riferiscono fonti del Nazareno.
"Il Pd è orgoglioso di avere sostenuto con lealtà il governo Draghi. Siamo grati al presidente e fieri del lavoro che insieme a lui abbiamo fatto per il bene del Paese. Oggi è stata una giornata drammatica per l'Italia. Le scelte di Lega e Forza Italia da una parte e del M5S dall'altra sono gravi, sbagliate. Purtroppo, sarà tutto il Paese - i cittadini e le cittadine, a partire da quelli più fragili e più spaventati - a pagare il conto di queste scelte. Una crisi sbagliata fin dall'inizio che è oggi esplosa nel modo peggiore. Chi ha affossato il governo è andato contro l'Italia". Lo sostengono fonti del Nazareno.
"Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito". Così in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aggiungendo che "Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini".
"In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l'Italia. Noi abbiamo messo tutto l'impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.
Forza Italia non parteciperà al voto di fiducia sulla risoluzione presentata dal senatore Casini sul governo Draghi. Lo ha detto il presidente dei senatori del partito, Anna Maria Bernini, sottolineando che la decisione è stata presa "con amarezza, ma con la tranquillità di chi ha tentato fino alla fine" di trovare una soluzione. In una nota congiunta Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l'Italia hanno espresso "grande stupore" per la decisione del premier di porre la fiducia "sulla risoluzione presentata da un senatore eletto dalla sinistra".
Se Forza Italia, Lega e M5s non partecipano al voto sulla risoluzione sul governo Draghi a firma Casini, "mancherà il numero legale". Lo ha riferito il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, dopo che il Movimento ha annunciato di non partecipare al voto di fiducia. "Un governo di alto profilo non dovrebbe schierarsi nettamente con una forza politica, come invece è stato fatto", ha affermato la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone.
Il premier Mario Draghi ha lasciato il Senato subito dopo la conclusione del dibattito sulla fiducia al governo, a cui sta seguendo il voto per appello nominale. E' probabile che Draghi sia diretto al Quirinale per tirare le somme della giornata ed eventualmente rassegnare nuovamente le dimissioni. A chi gli chiedeva se stesse andando al Quirinale, il premier ha risposto con una battuta: "Intanto prendo l'ascensor
"Spiace che non sia stata scelta la nostra risoluzione perché venisse votata, e che questo ci abbia messi nelle condizioni di non partecipare al voto per la fiducia su una risoluzione, non a caso firmata da Casini". È quanto afferma il senatore della Lega, Stefano Candiani, nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Draghi nell'Aula del Senato. E ha aggiunto: "Noi diciamo sì a un governo nuovo fatto dalla Lega e da chi lo voglia sostenere, altrimenti si dia la parola agli italiani".
È in corso al Senato un incontro fra il ministro per i rapporti col Parlamento, Federico d'Incà (M5s), il segretario del Pd Enrico Letta e il ministro Pd Dario Franceschini. D'Incà è entrato negli uffici Pd dopo essere uscito dalle stanze del M5s, dove c'è Giuseppe Conte.
"Con amarezza ma con la tranquillità di chi ha tentato fino alla fine" di trovare una soluzione "il gruppo di Fi non parteciperà al voto di fiducia solo sulla" risoluzione a firma Casini. Lo ha detto la presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini.
"Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l'Italia hanno accolto con grande stupore la decisione" di Draghi di porre la fiducia "sulla risoluzione presentata da un senatore - Pierferdinando Casini - eletto dalla sinistra". E' quanto si legge in una nota in cui si sottolinea che "il presidente Silvio Berlusconi questa mattina aveva comunicato personalmente al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del consiglio Mario Draghi la disponibilità del centrodestra di governo a sostenere la nascita di un esecutivo da lui guidato e fondato sul "nuovo patto" che proprio Mario Draghi ha proposto in Parlamento".
"Non ci siamo sottratti alle nostre responsabilità e neanche questa volta lo faremo e per questo i senatori di Libero e Uguali-Ecosolidali voteranno la fiducia". Così la senatrice Loredana De Petris, capogruppo di Liberi e Uguali-Ecosolidali, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Draghi.
"La risoluzione di Casini? Certo che non la votiamo". A dirlo è Matteo Salvini in una pausa dei lavori al Senato rispondendo ad una domanda sulla fiducia posta sulla risoluzione di Casini.
"I senatori di 'Italia al Centro' voteranno a favore della fiducia al governo Draghi". E' quanto rende noto il partito presieduto da Giovanni Toti.
"Siamo allo spettacolo di una maggioranza che si è presa a schiaffoni per tutto il dibattito: cosa c'è di meno serio? Abbiamo superato ogni limite. Ora basta. Andiamo oltre". Lo ha detto nell'Aula del Senato Luca Ciriani di FdI, spiegando che "non voteremo neanche questa fiducia".
Autonomie e minoranze linguistiche confermano la fiducia al presidente del Consiglio Mario Draghi. Lo ha annunciato Julia Hunterberger del gruppo Autonomie, di cui fa parte anche Pierferdinando Casini, che ha depositato la risoluzione pro Draghi su cui il Senato dovrà esprimersi per la fiducia al governo.
"Bisogna ricostruire il patto di fiducia che ci ha consentito nei mesi scorsi di dare risposte a questione importanti, come è dimostrato dal fatto che non si è mai vista una simile mobilitazione della società civile. Noi vogliamo continuare a tenere aperta la porta di questa nuova stagione, un nuovo inizio e possibile e credo che varie forze possano favorirlo, al contrario di chi ha deciso di voltare le spalle agli italiani". Per questo "voteremo sì alla risoluzione Casini". Così il capogruppo al Senato di Insieme per il Futuro, Primo Di Nicola, nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Draghi.
"Noi voteremo la fiducia, ma in ogni caso oggi finisce il teatrino. Noi presidente le diciamo grazie, per la campagna di vaccinazioni, per il Pnrr, per il treno per Kiev. Oggi questo governo va avanti con Draghi o si va a casa". Così il leader di Iv Matteo Renzi intervenendo nell'aula del Senato per la dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi.
Ripresa la seduta in Senato con le dichiarazioni di voto sulla fiducia, che sarà solo sulla risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini. A seguire si terrà il voto di fiducia sulla risoluzione che approva le comunicazioni del Presidente del Consiglio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo del Senato.
Mario Draghi ha alla fine posto la questione di fiducia accogliendo la risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini. Si tratta di una semplice dichiarazione: "Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva". I senatori saranno quindi chiamati a votare solo sì o no.
"Per il Superbonus, il problema sono i meccanismi di cessione. Chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento? Sono loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti". Lo ha detto Mario Draghi in Senato, aggiungendo: "Ora bisogna riprarare al malfatto e tirare fuori dai guai quelle migliaia di imprese".
"Chiedo che sia posta la questione di fiducia sulla risoluzione proposta dal senatore Casini". Così Mario Draghi nella replica seguita alla discussione in Senato. Subito dopo la presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Casellati, ha indetto la capigruppo, sospendendo la seduta.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, e il ministro della salute, Roberto Speranza, sono da poco usciti dagli uffici del M5s al Senato, dove è presente anche il presidente del Movimento, Giuseppe Conte.
Ripetuti contatti in queste ore tra la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni e il segretario leghista Matteo Salvini. Lo fanno sapere fonti dei due partiti.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha avuto colloqui con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e con il premier Mario Draghi durante il vertice Fi-Lega che si è svolto a Villa Grande, informandoli quindi della posizione del suo partito e del resto della coalizione di governo.
I senatori del centrodestra di governo voteranno soltanto la propria risoluzione, che chiede un 'patto' per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato ancora da Mario Draghi e senza il Movimento 5 Stelle.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha lasciato Villa Grande, la residenza romana di Silvio Berlusconi, dopo il vertice di centrodestra di governo. Poco prima di lui erano usciti in auto anche Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia, e Lorenzo Cesa (Udc).
Sergio Mattarella avrebbe avviato consultazioni telefoniche sentendo i leader della maggioranza per fare il punto della situazione dopo il dibattito parlamentare in Senato sulla fiducia. Tra le ipotesi, si ragiona sempre in ambienti parlamentari, anche quella delle condizioni per un Draghi bis. Sullo sfondo lo scioglimento delle Camere.
Sarà il voto sulle risoluzioni a determinare il futuro del governo guidato da Draghi. "Da lì si capirà - dicono fonti dell'esecutivo - cosa intendono fare i partiti". Al momento sono stati depositati due testi, uno della Lega (prima firma Calderoli) e uno presentato da Casini. Quello della Lega "chiede un Draghi bis, che non è percorribile", dicono ambienti di governo, mentre l'altra risoluzione, che recita testualmente "udite le comunicazioni" del presidente "il Senato approva", se approvata da tutta la maggioranza, darebbe il via libera al governo per andare avanti. "Bisognerà capire anche cosa vuole la Lega - è la linea - perché se il M5s si sfila, che a sostituire il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli sia il sottosegretario in carica (il leghista Gianmarco Centinaio) è nelle cose. Ma se il Carroccio parla di nuovi nomi e mette in mezzo Speranza e Lamorgese non è possibile".
C'è stato un colloquio telefonico tra il leader della Lega, Matteo Salvini e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo si apprende da una nota del Carroccio.
La senatrice di Forza Italia, Maria Alessandra Gallone, ha chiesto a nome della maggioranza la sospensione di un'ora e mezza prima della replica del presidente del Consiglio Mario Draghi. Lo stop di un'ora e mezza servirà per avviare la mediazione prima della replica del premier. La presidente Elisabetta Alberti Casellati ha accordato visto che per la discussione generale erano stati calcolate cinque ore e mezza.
Non ci sono stati in queste ore dei contatti fra il premier Mario Draghi e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È quanto filtra da ambienti di governo.
"Quello che è stato detto stamattina nei nostri confronti non è nulla rispetto a quello che abbiamo dovuto subire perché siamo l'unica forza politica che sta incalzando il governo sulla crisi. Ma non chiediamo poltrone come ha fatto Romeo, della Lega, non chiediamo rimpasti. Solo di poter dare risposte ai nostri cittadini, cercando di capire cosa è di destra e cosa di sinistra. L'intervento di Iv lo avrebbe potuto scrivere Forza Italia, e quello della Lega lv". Lo ha detto il senatore del M5s, Ettore Licheri, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi.
"Voglio subito rassicurare che non troverete mai un 5 Stelle che sulla base di convenienze elettorale faccia accadere il governo, qualunque cosa possa accadere, siamo fatti così. Abbiamo sempre mantenuto una linea di assoluta responsabilità". Lo ha detto il senatore del M5s, Ettore Licheri, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi.
Lo spread Btp-Bund si allarga sopra quota 210 punti base dopo l'intervento della Lega, che ha chiesto "discontinuità" al premier Mario Draghi, alimentando tra gli investitori i timori sulla tenuta dell'esecutivo. Lo spread sale di 6 punti base rispetto alla chiusura di ieri e di 17 rispetto al minimo di 193 toccato in mattinata.
"Un nuovo patto di fiducia vuol dire discontinuità con il governo precedente". Lo ha detto nell'Aula del Senato Maurizio Gasparri di FI in discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. "Non siamo qui per sapere se a Casalino rinnovano il contratto o se pagano i 300mila euro del blog di Grillo. Noi non ci stiamo alle pagliacciate, cari senatori di M5S. Vogliamo la discontinuità rispetto alle sceneggiate", ha concluso.
"Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 Stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato - con successo e ha avviato con il nostro leale contributo - gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il centrodestra di governo è disponibile a un "nuovo patto" di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell'Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5s e profondamente rinnovato". Così in una nota del centrodestra di governo.
"Serve un governo autorevole e credibile per affrontare i passaggi che abbiamo di fronte in Europa. Noi La sosterremo perché vogliamo completare il Pnrr e le riforme necessarie che sono ancora diverse. Siamo d'accordo al patto che ci ha proposto e siamo ancora più convinti di prima". Così il vice presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi. "Tutti dovrebbero fare lo stesso - ha aggiunto -, dire con chiarezza se si condivide o no questa proposta. Tutti dobbiamo avere la responsabilità di dire Sì o No, non è serio inventare altre strade o altre soluzioni".
E' firmata dal solo ex presidente della Camera Pierferdinando Casini e non dai capigruppo la risoluzione dei partiti che chiedono al premier Mario Draghi di proseguire il proprio lavoro a Palazzo Chigi. Lo riferiscono all'Ansa alcuni capigruppo del Senato. "Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva" è il testo secco della risoluzione Casini. In questo modo la risoluzione verrà posta ai voti in Aula indipendentemente dalle firme e dalle adesioni dei capigruppo del centrodestra.
La Lega ha depositato una risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. "Il Senato accorda il sostegno all'azione di un governo profondamente rinnovato sia per le scelte politiche sia nella composizione". si legge nella proposta di risoluzione firmata dai senatori Roberto Calderoli e dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, dopo le comunicazioni del premier Draghi in Aula.
Lo spread Btp-Bund risale sopra i 202 punti base, in calo rispetto ai 204 della chiusura di ieri ma in ripresa rispetto ai minimi di 193,8 punti toccati dopo che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha aperto alla possibilità di "ricostruire" un patto di governo con le forze politiche. Il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi risente dell'incertezza che circonda il governo, con il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che ha chiesto una "nuova maggioranza" senza M5S e "se serve, un nuovo governo".
Il premier Mario Draghi ha lasciato l'aula del Senato dopo il duro intervento del capogruppo della Lega Massimiliano Romeo.
"Noi ci siamo se si tratta di fare una nuova maggioranza senza M5s, e se serve ricostituire un nuovo governo". Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi. "Serve un governo nuovo accanto a lei, perché è autorevole e noi la stimiamo", ha aggiunto.
Sarà il solo senatore Ettore Licheri a intervenire in discussione generale a palazzo Madama sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, mentre saltano gli altri interventi. Per il Movimento, infatti, risultavano iscritti a parlare anche Vito Crimi e Susy Matrisciano ma, a quanto si apprende, rinunceranno ad intervenire. La capogruppo Mariolina Castellone parlerà invece in dichiarazione di voto.
"Dobbiamo riflettere e discutere" se votare o meno la fiducia. Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, capodelegazione della Lega al Governo, uscendo da palazzo Madama dopo la riunione con Salvini successiva al discorso in aula del premier Draghi. "Discuteremo anche con Forza Italia", ha aggiunto Giorgetti replicando ai cronisti che gli riportavano le parole del leader della Lega Matteo Salvini secondo il quale "il centrodestra sarà compatto".
Il leader della Lega Matteo Salvini sta andando a Villa grande, residenza romana di Silvio Berlusconi, per un nuovo vertice delle forze di centrodestra di governo, convocato ora alla luce delle comunicazioni del premier Draghi nell'aula del Senato e dopo l'assemblea dei parlamentari e ministri leghisti, insieme a Salvini. Su quella riunione, la Lega fa sapere che c'è stata "totale sintonia dei presenti e compattezza con il segretario".
"Abbiamo fatto delle riflessioni che non posso anticiparle, perché adesso ci sarà una riunione con il centrodestra di governo e decideremo insieme". A dirlo la senatrice della Lega, Giulia Bongiorno al termine della riunione del suo partito con il leader Matteo Salvini, con ministri, sottosegretari e parlamentari leghisti dopo le comunicazioni del premier Draghi al Senato.
"Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd". Lo scrive su Facebook la leader di FdI, Giorgia Meloni. "Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali. Fratelli d'Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito"., ha aggiunto.
"Presidente Draghi, lei è qui oggi non solo perché glielo hanno chiesto gli italiani, ma anche perché non c'è stato un voto di sfiducia in parlamento nonostante la dissociazione di un gruppo parlamentare. Quello che ha fatto, assistito dai suoi ministri, va nella direzione giusta". Lo ha detto il senatore Pierferdinando casini in Aula al Senato.
Il premier Mario Draghi è tornato in Senato, accompagnato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ed è iniziato il dibattito sulle comunicazioni.
"L'Italia è forte quando sa essere unita, ci ha ricordato il presidente Draghi. Abbiamo bisogno, per affrontare la crisi che ancora incombe sul Paese, di un'Italia forte, di un governo forte e quindi di unità. Come del resto chiede la nostra comunità nazionale". Lo afferma in una nota Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, che aggiunge: "Chi ama l'Italia deve rinnovare la fiducia al governo per portare avanti le riforme del Pnrr e rendere il Paese più moderno"
"Se eravamo già in questi giorni convinti di rinnovare la fiducia al governo Draghi, siamo ancora piu' convinti di farlo dopo averlo ascoltato". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.
Riunita a Palazzo Madama nelle sale del gruppo la "war room" del Movimento 5 stelle. Con Giuseppe Conte ci sono anche i vicepresidenti Mario Turco e Michele Gubitosa. Il Movimento deve decidere se votare o meno la fiducia. Draghi nel suo intervento ha fatto delle aperture alle richieste dei pentastellati ma ha anche ribadito che su altri aspetti, come il superbonus, non intende cambiare idea.
Come si apprende dalla Lega, "continua l'ascolto e l'approfondimento di Matteo Salvini, che anche nelle ultime ore ha avuto colloqui con amministratori locali, imprenditori, rappresentanti di categorie professionali e sindacali. Il collegamento con Silvio Berlusconi è costante. In questi minuti, Salvini sta raccogliendo i pareri della Lega dopo l'intervento del presidente Draghi".
"Draghi ha fatto il discorso che doveva fare, ha detto non voglio una fiducia di facciata, penso che sia un atteggiamento di serietà e della maggioranza che lo sostiene: non avrei apprezzato un Draghi che si mette a fare il suk in Parlamento". Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi. "Io voterò congiuntamente la fiducia a Draghi ma bisogna vedere cosa faranno Salvini e Conte. Non abbiamo a che fare con persone lineari e razionali, spesso fanno cose senza senso specialmente in questo periodo, ricordiamo il Papeete. Per me è 1x2", ha aggiunto.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lasciato il Senato diretto alla Camera, per consegnare il testo del discorso appena tenuto a Palazzo Madama. Intorno alle 11 la seduta a Palazzo Madama riprenderà per il dibattito.
Nessun senatore M5S, e quasi nessuno della Lega, ha applaudito alla fine del discorso del presidente del Consiglio Mario Draghi. Matteo Salvini è rimasto immobile. Gli applausi più calorosi per Draghi dal banco del governo sono arrivati da Luigi Di Maio.
"Superare principio unanimità in Ue e riforma bilancio. Su questo l'Italia ha molto da dire. Ma tutto questo ha bisogno di un governo forte e coeso. All'Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero. Partiti siete pronti a ricostruire questo patto? Siamo qui in quest'Aula solo perché gli italiani lo hanno chiesto". Lo ha detto Mario Draghi nelle sue comunicazioni al Senato. "E' una risposta che dovete dare a tutti gli italiani", conclude
Servono interventi per "assicurare livelli salariali dignitosi a fasce di lavoratori più in sofferenza. Il reddito di cittadinanza è una misura importante, ma può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro". Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
"Dobbiamo portare avanti la transizione verso fonti pulite. La siccità e le ondate di calore anomale" impongono di "affrontare con serietà la crisi climatica". Lo dice il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
"Dobbiamo accelerare sull'installazione dei rigassificatori a Piombino entro la prossima primavera e a Ravenna: non è possibile volere la sicurezza energetica per gli italiani e poi protestare per queste infrastrutture". Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.
"Dobbiamo procedere spediti con le riforme che insieme agli investimenti sono li cuore" del Pnrr: "la riforma del codice degli appalti" punta a "tempi rapidi per le opere pubbliche. Dobbiamo tenere le magie lontane del Pnrr".
"La mobilitazione di questi giorni di cittadini e associazioni è senza precedenti ed è impossibile da ignorare", ha detto Draghi.
Il "merito" dei risultati del governo "è stato vostro", per la capacità di "mettere da parte le differenze e lavorare nell'interesse del Paese", con "pari dignità e rispetto reciproco. La vostra è stata la migliore risposta alla richiesta di serietà" che arriva da questo momento. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, nelle sue comunicazioni sulla crisi al Senato, rivolgendosi ai partiti che sostengono l'attività del governo. Gli "italiani hanno sostenuto le misure che di volta in volta abbiamo messo in campo, sono diventati veri protagonisti politiche, penso al paziente rispetto durante le restrizioni della pandemia, della vaccinazione, dell'accoglienza spontanea ai profughi ucraini accolti con affetto e solidarietà. Penso alle comunità locali con il Pnrr: mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano".
I senatori del M5s non applaudono i passaggi de discorso a Palazzo Madama di Mario Draghi a differenza del resto della maggioranza. In un'occasione a un battimani della maggioranza non si sono aggiunti i senatori della Lega.
"Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte ha un significato politico chiaro. Non si può ignorarlo, perché significherebbe ignorare il Parlamento, non si può ignorarlo perché vorrebbe dire consentire di ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene mesi dopo mesi di strappi e ultimatum". Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante le comunicazioni al Senato per la fiducia al governo.
"Il presidente della Repubblica mi affidò l'incarico" di premier con l'obiettivo di affrontare "tre emergenze: pandemica, economica e sociale", "tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell'appello. Nel discorso che tenni in quest'Aula feci riferimento all'unità nazionale, che in questi mesi è stata la miglior garanzia di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere il consenso più ampio consenso".
Al via nell'Aula del Senato la seduta con le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. "Mercoledì scorso - ha detto il premier - ho rassegnato le dimissioni. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unita' nazionale che ha appoggiato il governo dalla sua nascita. Il capo dello Stato le ha respinte e chiesto di informare il Parlamento. Decisione che ho condiviso. Oggi mi permette di spiegare a voi e agli italiani questa decisione tanto sofferta quanto dovuta".
"Trovo surreale che le forze politiche entrino in Parlamento quasi strisciando lungo i muri senza dire che cosa faranno, una cosa poco seria, ascoltiamo Draghi ma una posizione bisognerebbe pure dirla agli italiani, Italia al Centro voterà la fiducia al Governo Draghi affinché vada avanti". Lo anticipa il presidente della Regione Liguria e di Italia al Centro Giovanni Toti.
"Ascoltiamo". Così il ministro ed esponente M5s Stefano Patuanelli, dopo l'incontro con Giuseppe Conte, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto quale sia la posizione del Movimento a pochi minuti dall'inizio del discorso di Mario Draghi.
Il presidente del M5S, Giuseppe Conte, è arrivato in Senato. Il leader pentastellato seguirà le comunicazioni del premier Mario Draghi in aula dagli uffici del gruppo a Palazzo Madama.
Apertura in ribasso per il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi sceso a quota 199,6 punti contro i 204 della chiusura di ieri. In calo di 6,2 punti base il rendimento annuo italiano al 3,251%, contro un ribasso medio di 2 punti degli analoghi titoli europei.
"Dopo la crisi di governo causata dai grillini, dopo le minacce e i capricci dei 5 Stelle e le continue provocazioni del Pd, che ancora ieri continuava a parlare di Ius soli, di ddl Zan, di cambio della legge elettorale quando le priorità degli italiani che stanno soffrendo sono altre, oggi la Lega in Aula farà quello che serve solo e soltanto all'Italia e agli italiani". Lo afferma il segretario della Lega, Matteo Salvini, in un video pubblicato sui social.
"A questo punto l'unica strada è il voto". Lo dice in un'intervista a Il Corriere della Serra il capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio, Francesco Lollobrigida. Per l'esponente del partito di Giorgia Meloni i partiti di centrodestra che sostengono il governo "si sono resi conto, direi finalmente, che è impossibile governare con il Pd e M5s. Si sono resi conto dell'inaffidabilità di Giuseppe Conte. Dovrebbero quindi prendere atto che questa esperienza di governo è finita". E se invece FI e Lega dovessero continuare sulla linea dell'appoggio all'esecutivo "si assumerebbero la responsabilità di preferire un governo con il Pd a una vittoria con FdI", aggiunge Lollobrigida.
Il M5s attenderà il discorso di Draghi e poi deciderà come votare in Aula. Questa, a quanto apprende l'agenzia LaPresse da fonti parlamentari qualificate, la linea con cui domani i 5 Stelle arriveranno al Senato per ascoltare le comunicazioni del premier Mario Draghi, prima del voto di fiducia al governo.