Anci e Regioni chiedono un ruolo nelle vaccinazioni anti-coronavirus e i sindaci affermano che nei centri estivi possibile recuperare le ore perse a scuola. L'Abi: "Proseguano gli aiuti alle imprese"
Si è conclusa l'ultima giornata di consultazioni per Mario Draghi, che potrebbe risultare decisiva per la nascita del nuovo governo. Nel giorno in cui il presidente del Consiglio incaricato incontra parti sociali e autonomie, arriva l'allarme da Confcommercio, con il presidente Sangalli che avverte: "La situazione è drammatica, oltre 300mila imprese rischiano la chiusura. Servono ristori tempestivi".
Un incontro di "ascolto" e "attenzione" - Il primo incontro tra le imprese e i sindacati con il premier incaricato raccoglie un giudizio positivo sul metodo, a partire da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Un incontro che viene descritto di "ascolto" e di "attenzione" da parte di Draghi, pronto ad accogliere le diverse delegazioni nella sala della Camera che ospita le consultazioni e anche a prender nota delle proposte. Non si sbilancia, ma garantisce il suo "impegno" sulle cose da fare. Tra le poche eccezioni un accento sul turismo "industria su cui investire", avrebbe sottolineato, all'interno di un ragionamento generale sui settori con maggiori potenzialità di ripresa.
I sindacati e il blocco dei licenziamenti - "C'è la nostra piena disponibilità a dare un contributo", ha confermato la segretaria generale della Cils, Annamaria Furlan, al termine del colloquio con l'ex numero uno della Bce. "Abbiamo chiesto che prosegua il blocco dei licenziamenti", ha aggiunto. Sbloccarli "significa che centinaia di migliaia di lavoratori rischiano di diventare disoccupati". Non deve essere, ha poi precisato, una proroga "sine die, possiamo darci un tempo anche relativamente breve se viene ben speso", ovvero per riformare gli ammortizzatori sociali e far decollare "finalmente" le politiche attive. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha invece sottolineato: "Il confronto con le parti sociali deve proseguire".
Anci e Regioni - Dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, e della conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini, è arrivato invece l'invito al presidente incaricato a redigere al più presto un nuovo "piano nazionale di vaccinazione". Comuni e Regioni hanno però manifestato anche la volontà di avere un ruolo di primo piano nella stesura e realizzazione del Recovery Plan.
Confcommercio: "A rischio chiusura 300mila imprese" - Dal canto suo, Confcommercio ha sottolineato a Draghi "la situazione drammatica in cui versano le imprese di commercio, ristorazione, turismo, le più colpite dall'epidemia". Oltre 300mila "sono a rischio chiusura, servono ristori tempestivi e adeguati alle perdite di fatturato e prorogare la cassa covid". Il presidente Carlo Sangalli ha proseguito: "Serve una rapida campagna vaccinale, gli imprenditori non aspettano che la ripartenza, serve un cambio di passo e tempestività per affrontare l'emergenza. Servono risposte urgenti alle tante emergenze aperte, ma bisogna lavorare insieme per il futuro del Paese".
Tra i temi portati all'attenzione di Draghi spicca quello delle risposte all'emergenza sanitaria ed economica, dal piano di vaccinazione al blocco dei licenziamenti, l'urgenza di fare le riforme e di utilizzare al meglio tutte le risorse europee con il Recovery Plan. Insieme all'auspicio che il nuovo governo possa essere stabile: "Abbiamo espresso il nostro più convinto sostegno all'azione che dovrà intraprendere, nella vera speranza che il consenso parlamentare riservato al suo programma sia ampio e solido, perché c'è davvero molto da fare, e bisogna farlo presto e bene", ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Le banche e la questione del credito - Sul tavolo anche la questione credito. L'Abi (Associazione banche italiane) con il presidente Antonio Patuelli ha sostenuto la necessità che le misure "eccezionali" varate in questi mesi "dalle autorità europee e nazionali, a sostegno dell'economia produttiva, con prestiti garantiti e moratorie, non vengano interrotte anzitempo". Draghi, ha aggiunto, "si è dimostrato molto consapevole della problematica e dei rischi dei crediti deteriorandi".
Recovery e riforme - Centrali e trasversali i temi del Recovery Plan e delle riforme, oltre a quelli di lavoro, fisco, pensioni, Pubblica amministrazione e rilancio degli investimenti. Con "la necessità di una grande alleanza pubblico-privato per moltiplicarli e concentrarli dove più servono alla ripresa del Paese", ha affermato ancora Bonomi.
Conte: "Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì a Draghi" - Sul potenziale esecutivo guidato da Draghi si è espresso anche il predecessore Giuseppe Conte, parlando del voto indetto dal M5s sulla piattaforma Rousseau: "Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì perché ci sono tali urgenze che comunque è bene che ci sia un governo".