Per il sottosegretario leghista "Non c'è più un governo, e per noi è naturale e scontato andare alle elezioni"
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"Mi sembra di aver capito che Conte non si voglia dimettere, ma voglia andare a una conta in aula e questa è una rottura traumatica". Così il leghista Giancarlo Giorgetti, parlando della crisi di governo. "A questo punto - ha quindi aggiunto - una separazione consensuale era la cosa più ragionevole".
"Adesso - ha aggiunto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - vedo che volano un po' di stracci e mi dispiace. Penso che Salvini abbia chiesto a Conte di chiudere in bonis questa avventura", invece andare in Parlamento è una "rottura traumatica perché significa che c'è un voto, c'è una spaccatura certificata".
Giorgetti ha quindi spiegato che a chiedere il ritorno alle urne "non è né Salvini né il Pd né il M5S, ma è semplicemente il buon senso. Siccome non c'è più un governo, quanto prima o se ne fa un'altro o si fanno le elezioni. A noi sembra naturale e scontato andare a nuove elezioni". Per l'esponente leghista, in conclusione, "bisogna prendere atto della situazione e dare la palla al presidente della Repubblica".