DOPPIO VERTICE A MILANO

Governo Lega-M5s, raggiunto l'accordo | Chiamata al Colle: "Pronti a riferire"

Lunedì nuovo incontro a Roma, poi Salvini e Di Maio dovrebbero salire al Quirinale con un nome da presentare a Mattarella: "Sarà un politico"

14 Mag 2018 - 02:00
 © lapresse

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"Siamo pronti a riferire". La telefonata al Quirinale arriva domenica sera, dopo una lunga giornata di trattative segnata da un doppio vertice a Milano tra M5s e Lega. Il contratto di governo sarebbe quasi chiuso, ma resta il nodo premiership. E proprio per questo in tarda serata Matteo Salvini e Luigi Di Maio si incontrano per la terza volta. L'ipotesi più accreditata parla di un nome terzo, politico, condiviso da entrambi.

Triplice vertice a Milano - La questione premiership è stata affrontata dai due leader nel corso di un faccia a faccia nel pomeriggio nello studio di un commercialista in centro a Milano, dopo la riunione allargata al Pirellone sul programma. Poi nuovamente in tarda serata. "L'incontro è andato bene, è servito a rifinire gli ultimi dettagli di questo governo", spiega Di Maio. Secondo quanto riferiscono diverse fonti, il Carroccio avrebbe fatto tornare in campo il leghista Giancarlo Giorgetti senza però riuscire a convincere la contraporte, che anzi avrebbe rilanciato ancora una volta con la candidatura di Luigi Di Maio.

"Nessun tecnico, premier sarà un politico" - Da qui poi sarebbe maturata la scelta condivisa di proporre per Palazzo Chigi una figura terza, seppure appartenente sempre al mondo della politica. "Sempre politico, mai tecnico", ribadisce il capo politico del M5S. E soprattutto un unico nome condiviso. "E che portiamo, una squadra di calcio?", dice ironico il leader leghista. Tra le ipotesi, anche il nome dell'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

Soddisfazione per l'intesa - L'accordo, in ogni caso, sembra raggiunto. "Qui si scrive la storia", sottolinea Di Maio tra una riunione e l'altra. "Si lavora su tutto, giorno e notte, e poi vediamo di arrivare a una conclusione", assicura anche Salvini. Il dossier non è chiuso, ma "siamo ai punti e alle virgole", spiega nel tardo pomeriggio il capogruppo leghista al Senato, Gian Marco Centinaio. "L'accordo vediamo di trovarlo - aggiunge - e vediamo se Di Maio e Salvini riescono a chiudere su tutto". Ora più, ora meno, non cambia nulla secondo l'unica donna che siede al tavolo del negoziato sul contratto, la Cinquestelle Laura Castelli, che assicura che il lavoro è a un "buonissimo punto". Tra i temi su cui è stata siglata l'intesa c'è ad esempio la revisione, o meglio il superamento, della Legge Fornero, fa sapere mentre conferma anche il reddito di cittadinanza.

Lunedì nuovo vertice, poi al Colle - Il lavoro sui contenuti non è comunque ancora terminato e lunedì, in attesa che i leader salgano al Colle - la convocazione ufficiale non è ancora arrivata - con il nome del presidente del Consiglio, M5S e Lega torneranno a vedersi, questa volta a Roma, con l'obiettivo di limare gli ultimi capitoli. Poi via alle consultazioni finali, quelle che tutti si augurano si chiudano con l'incarico diretto.

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