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A Montecitorio la premier indica le linee programmatiche dell'esecutivo
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Alla Camera il governo Meloni incassa la fiducia con 235 voti favorevoli, 154 voti contrari e 5 astenuti. Hanno votato 389 deputati su 400. In precedenza nel suo discorso la premier aveva citato il Reddito di cittadinanza. "Ho sentito dire che consideriamo colpevoli i percettori del Reddito di cittadinanza. Non ho mai considerato il problema i percettori del Reddito - ha precisato - ma le risposte inadeguate che si danno a quei cittadini". E sul Pnrr: "I soldi sono a debito, vanno spesi bene".
"Il governo ottiene la fiducia alla Camera. Ringrazio tutte le forze politiche per aver ascoltato le linee programmatiche che l'esecutivo intende attuare per risollevare l'Italia. Domani sarò in Senato per un altro importante tassello. La rotta è tracciata: andiamo avanti". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Twitter.
Alla Camera il governo Meloni ha incassato la fiducia con 235 voti favorevoli, 154 voti contrari e 5 astenuti. Hanno votato 389 deputati su 400.
"Mi voglio congratulare con Giorgia Meloni per la sua nomina a presidente del Consiglio. L'Italia è un membro fondativo, da' un forte sostegno al patto atlantico, quindi accolgo con favore la chiara adesione di Meloni di adesione al patto sia il messaggio che arriva dal governo sulla linea degli aiuti all'Ucraina" per potersi difendere. "Non vedo l'ora di collaborare". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un'intervista al Tg3.
"Il fatto che un mese dopo il voto ci sia il governo è il segno più evidente di chi ha vinto le elezioni e di chi ha diritto di governare, noi facciamo gli auguri al nuovo governo". Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, nelle dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo. "Ma lei non ci ha convinto e voteremo no alla fiducia".
"Saremo contrari al suo disegno presidenzialista". Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, nelle dichiarazioni di voto alla Camera sulla fiducia al governo.
"Presidente Meloni, non menta agli italiani, dica la verità: al Parlamento europeo non avete votato il next generation Eu e poi in Italia il Pnrr. Se fosse stato per voi non l'avremmo avuto", ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte.
"Lei non ha mai accennato all'unica via d'uscita: Pace. Le ricorda qualcosa?". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo.
Il governo perseguirà "una sicura corsa al riarmo che lei sta tacendo, perché non ne parla, ma andrà in continuità con il governo uscente. Siamo già riusciti a fermarla e continueremo a farlo". Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, intervenendo alla Camera in dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Meloni.
"Il segnale più evidente della continuità con il governo Draghi è il ministero dell'Economia a Giorgetti. Questo spiega l'opposizione morbida al governo uscente, non è che alla fine l'agenda Draghi la vuole scrivere lei?". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo, in corso alla Camera.
"E' un Governo in cui siamo convintamente che sosterremo in modo leale, lo dico per mettere a tacere anche le polemiche. Non esiste senza FI, è vero, non esiste nei numeri ma noi vogliamo esserci con le nostre idee". Così il capogruppo di FI Alessandro Cattaneo intervenendo nell'aula della Camera nel corso delle dichiarazioni di voto sulla fiducia al Governo.
"In democrazia chi vince governa, noi abbiamo l'onere di una opposizione netta, determinata e costruttiva". Lo ha detto il capogruppo alla Camera di Azione-Iv Matteo Richetti, nelle dichiarazioni di voto, in corso alla Camera, annunciando il "no" alla fiducia al governo. "Se l'Europa diventa la soluzione e non il problema io sono felice, ma lei non può dire che non ha cambiato idea sul nulla, come dimostrano i suoi disegni di legge sull'Europa".
"+Europa voterà no alla fiducia non per un pregiudizio, ma per un giudizio fondato su quello che lei ha detto e propagandato in passato, non incrinato dal suo discorso, evocativo e celebrativo ma non programmatico". Lo ha detto Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia. Della Vedova ha tuttavia detto che +Europa "sull'Ucraina sarà al suo fianco più di quanto non saranno i suoi alleati".
Bisogna "dialogare con gli avversari, anche con forza, con veemenza, non è una cosa che mi spaventa, ma riconoscendo che in quel partito c'è una legittimazione che viene dalla democrazia della nazione: questo non serve all'avversario, ma serve alla credibilità delle nostre istituzioni, al ruolo della politica. Un ruolo a cui la politica da tempo ha abdicato e che oggi vogliamo contribuire a restituirle: credibilità per la politica, credibilità per le sue istituzioni, credibilità per questa nazione. Grazie". Questa la conclusione del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento in sede di replica alla Camera.
"Io non devo fare nessuna scelta", "io non sarò mai la cheerleader di nessuno". Lo ha detto parlando dei rapporti in Europa la premier Giorgia Meloni in replica alla Camera.
Nella scuola "uguaglianza e merito" non sono avversari, bensi' "fratelli. "Uguaglianza vuol dire che tutti devono avere le stesse possibilità indipendentemente dalle condizioni, sulla linea partenza, ma non su quella di arrivo: dove arrivi quello dipende da te". Questa "è la sfida. Tutti devono poter arrivare ovunque. Io penso che sia questa la base per combattere una società in cui il tuo destino è segnato dalla famiglia di provenienza o dalle amicizie ce l'hai. Io voglio una nazione in cui destino delle persone si decida in base al loro valore".Cosi' la premier Giorgia Meloni in replica alla Camera.
"Ho sentito dire che io vorrei le donne un passo dietro agli uomini. Mi guardi onorevole Serracchiani, le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?". Questa la risposta di Giorgia Meloni nel corso della replica dopo la discussione sulla fiducia al governo nell'Aula della Camera. "Non so da cosa lei abbia evinto questa lettura - aggiunge rivolgendosi alla capogruppo dem a Montecitorio - ma le devo dire che non la condivido". La replica diretta ha sollevato le proteste dell'opposizione che le ha chiesto di rivolgersi alla presidenza. "Sì, mi rivolgo alla presidenza, scusate. Posso almeno guardarvi?", ha quindi detto la premier che ha poi stoppato con un chiaro: "Boni" gli applausi in partenza dai banchi della maggioranza.
"Non dubitate, non dubitino le donne italiane: non hanno decisamente nulla da temere con questo governo e, presidente, lo dico all'opposizione: io sono convinta che in cuor loro non lo pensino neanche loro". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in replica alla Camera.
"Ho sentito dire che consideriamo colpevoli i percettori del Reddito di cittadinanza. Non ho mai considerato il problema i percettori del Reddito, ho considerato a volte un problema una classe politica che si accontentava di tenere le persone in difficoltà in quella difficoltà pur di farci cassa elettorale. Occorre ragionare su un sistema che ha avuto dei problemi e non funziona. È notizia di ieri, un navigator fa in media non più di un colloquio di lavoro al giorno. Sono le risposte inadeguate il problema".
"Le risorse del Pnrr sono state distribuite su dati macroeconomici, non sono soldi che vengono dal cielo, sono a debito. Per questo devono essere spese in modo efficace. Sbagliato dire che niente deve essere toccato, altrimenti le gare vanno deserte". Lo afferma il premier Giorgia Meloni intervenendo alla Camera in sede di replica.
"Alle opposizioni voglio dire che ho sempre reputato utili anche le critiche, vale anche oggi. Sono d'accordo con Plutarco, che diceva che agli avversari hanno una utilità perché provano a colpirti e nel farlo ti aiutano a mettere a fuoco i punti deboli, cosa che magari è più difficile dire per chi ti sta vicino". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la replica alla Camera.
I capigruppo della maggioranza della Camera hanno presentato una mozione di fiducia al governo Meloni. Lo ha annunciato in Aula il presidente Lorenzo Fontana al termine del dibattito generale e prima della replica della premier.
E' terminata la discussione alla Camera sulla relazione programmatica del presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che adesso ha preso la parola per le repliche.
"Il Presidente del consiglio Giorgia Meloni nel suo assai pregevole intervento programmatico ha individuato le priorità del Paese, ha tracciato una rotta chiara, nel solco del lavoro fatto fino a oggi dal centrodestra. Parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, con l'impegno ad affrontare oggi le grandi emergenze, dalla necessità di abbassare i costi dell'energia per famiglie e imprese, riprendendo una politica energetica non più condizionata dal "partito dei no" e dall'ambientalismo ideologico". Lo afferma Silvio Berlusconi.
"Ho trovato il discorso di Meloni alla Camera polemico, molto vago sui temi economici e del lavoro, autoreferenziale e a base di retorica nazionalista. Finalmente ha capito che non si puo' parlare di blocco navale, che in diritto internazionale e' considerato un atto di guerra. Non avendo alcuna strategia politica sull'immigrazione, ha fatto riferimento all'operazione Ue Sophia, terminata due anni fa con l'obiettivo di neutralizzare le rotte della tratta dei migranti nel Mediterraneo e che, evidentemente, non e' riuscita nel proprio intento". Ad affermarlo in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
"Se non mi piace il nome Fratelli d'Italia? Dico solo che in questo nome non sono rappresentate le donne, nelle denominazioni bisognerebbe esser inclusivi". A dirlo è la deputata Pd Laura Boldrini. Quindi il partito della Meloni potrebbe esser chiamato, secondo lei, Fratelli e Sorelle d'Italia? "Ecco, ad esempio, sarebbe meglio".
"Troverete una interlocuzione costruttiva e obiettiva: non avremo imbarazzo a sostenere e votare i provvedimenti che riterremo opportuni. Non faremo una opposizione pregiudiziale, a prescindere". Lo ha detto Enrico Costa, di Azione-Iv, nel dibattito alla Camera sulla fiducia al governo. "Ma chiediamo a voi la stessa onestà intellettuale, abbandonate proposte costituzionali e guardiamo insieme le emergenze del Paese".
"Parlate di Italia dei prossimi anni ma camminate con gli occhi rivolti all'indietro". Così, nel suo intervento alla Camera dei deputati, il capogruppo alla Camera del Pd, Debora Serracchiani, in sede di dibattito sulla fiducia al governo Meloni. "Lei ha esposto un manifesto programmatico di legislatura, che non posso non osservare più che programmatico, ha i tratti di un manifesto ideologico. Sarebbe stato più efficace" soprattutto per "le difficoltà che stiamo vivendo" che venisse indicato "con quali priorità, con quali strumenti, risorse e tempi il governo intende affrontare la sofferenza sociale e guidare il Paese fuori dalla crisi", ha sottolineato.
Meloni. In particolare i sindacati vogliono un "confronto su temi essenziali come una riforma fiscale che aumenti il netto in busta paga dei lavoratori dipendenti e il reddito dei pensionati, ma che affronti anche il tema della precarietà", ha detto Landini. "Non ho sentito parlare di tassazione degli extraprofitti o di un intervento sulle bollette", ha aggiunto.
Nel discorso alla Camera, la premier Giorgia Meloni ha affrontato "questioni che richiedono dialogo e confronto sociale permanente e strutturato, partecipazione e rapporto con i corpi intermedi secondo il metodo della corresponsabilità, a cui la stessa Meloni aveva fatto riferimento poche ore dopo aver accettato l'incarico". Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, sottolineando la necessità di "un intervento immediato volto a rispondere all'emergenza sociale scatenata dall'impennata dei prezzi" e di "apprezzare in particolare il passaggio su salute e sicurezza e il riferimento al bisogno di superare la legge Fornero".
"Giorgia Meloni ha proposto un'Italia più ingiusta: condono ai furbi, occhiolino agli evasori, meno tasse ai ricchi. Non è un caso che, tra tante parole, manchi drammaticamente un riferimento al tema piu' urgente di questo nostro Paese: il livello insostenibile delle diseguaglianze. Sui giovani paternalismo. Abbiamo ascoltato, come in campagna elettorale, una rassegna e denuncia dei problemi, senza soluzioni. Un comizio di un capo della destra. Dai, tocca a noi, c'è molto da fare, uniti e proponendo un'altra Italia". Lo scrive su Facebook il deputato Pd e Governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
"Dobbiamo avere la consapevolezza che troveremo ostacoli; ostacoli ovviamente per la situazione economica, ma ostacoli perché c'è una sinistra rancorosa, intrisa nel pregiudizio, tanto da mancare nell'applauso prima delle dichiarazioni. Questa sinistra cercherà di infiammare la piazza, portare fuori dalle aule il conflitto. Questo non deve essere permesso, i problemi si risolvono nelle Aula". Lo ha detto Stefano Candiani (Lega) intervenendo alla Camera durante il dibattito sulla fiducia.
Inizierà domani alle 13 la discussione generale a Palazzo Madama sulla fiducia al governo. Lo ha annunciato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. La replica della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è attesa per le 16:30, poi ci saranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia e la chiama per il voto avrà inizio alle ore 19 circa.
E' ripresa la seduta della Camera, ora impegnata nella discussione sulle comunicazioni del governo. Il primo a intervenire è Riccardo Ricciardi del Movimento 5 stelle. Gli iscritti a parlare sono 36.
"L'intervento del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è apprezzabile e significativo. E' importante per il Paese ritrovarsi uniti e concordi nel giudizio storico di condanna all'ideologia fascista. Così quanto mai attuale e rilevante l'impegno contro l'antisemitismo che è pericolosamente in crescita e su cui è necessario mantenere la vigilanza alta". Lo afferma la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.
"Dalla presidente Meloni oltre un'ora di vuota retorica, condita da tanti slogan demagogici e i soliti richiami culturali della destra. I cittadini però non hanno ascoltato una sola parola su soluzioni per caro bollette e crisi energetica. Meno male che erano pronti". Lo scrive su Twitter il leader del M5s, Giuseppe Conte.
"Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell'evidenza scientifica. Spiace che Meloni non sia uscita ancora dalla campagna elettorale. Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che la hanno votata?" E' la replica a caldo dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza al termine del discorso della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel passaggio che ha riguardato la pandemia e del modello definito restrittivo contro il Covid.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha consegnato all'Aula del Senato il testo dell'intervento programmatico fatto stamane alla Camera. Il dibattito sulla fiducia a Palazzo Madama è previsto per domani.
E' terminato nell'Aula della Camera l'intervento programmatico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il presidente di Montecitorio, Lorenzo Fontana, ha quindi sospeso la seduta per consentire alla premier di andare al Senato a depositare il discorso. I lavori della Camera riprenderanno alle 13, con il dibattito.
"Sono la prima donna incaricata come premier, provengo da un'area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l'underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l'aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro". Lo afferma il premier Giorgia Meloni.
"Perché non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d'asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni. Tutto quello che vogliamo fare in rapporto a tema immigrazione è impedire che la selezione di ingresso in Italia la facciano gli scafisti". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
"Forse la più importante" cosa da fare sul fronte delle migrazioni è "rimuovere le cause che portano i migranti, soprattutto i più giovani, ad abbandonare la propria terra, le proprie radici culturali, la propria famiglia per cercare una vita migliore in Europa. Il prossimo 27 ottobre ricorrerà il sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei, un grande italiano". "Ecco, credo che l'Italia debba farsi promotrice di un "piano Mattei" per l'Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Ue e nazioni africane". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera nel discorso per la fiducia.
"Con la stessa determinazione rivedremo anche la riforma dell'ordinamento giudiziario, per mettere fine alle logiche correntizie che minano la credibilità della magistratura italiana. E permettetemi una chiosa finale: abbiamo assunto l'impegno di limitare l'eccesso di discrezionalità nella giustizia minorile, con procedure di affidamento e di adozione garantite e oggettive, perché non ci siano mai più casi Bibbiano, e intendiamo portarlo a termine". L'ha detto la premier Giorgia Meloni.
"La legalità sarà la stella polare dell'azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di Via D'Amelio, nella quale la mafia uccise Paolo Borsellino, spinta dall'idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l'indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall'esempio di quell'eroe". Lo ha detto Giorgia Meloni. "Affronteremo il cancro mafioso a testa alta", in "prima linea", come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l'esempio". I criminali avranno disprezzo e inflessibilità".
"Legalità vuol dire anche una giustizia che funzioni, con una effettiva parità tra accusa e difesa e una durata ragionevole dei processi, che non è solo una questione di civiltà giuridica e di rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini, ma anche di crescita economica: la lentezza della giustizia ci costa almeno un punto di pil l'anno secondo le stime di Bankitalia". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Lavoreremo per restituire ai cittadini la garanzia di vivere in una Nazione sicura, rimettendo al centro il principio fondamentale della certezza della pena, grazie anche a un nuovo piano carceri", ha aggiunto.
"Purtroppo non possiamo escludere una nuova ondata di Covid o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia. Ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso per la fiducia alla Camera.
"Diceva Montesquieu che "La libertà è quel bene che fa godere di ogni altro bene". La libertà è il fondamento di una vera società delle opportunità; è la libertà che deve guidare il nostro agire; libertà di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni". Lo afferma il premier Giorgia Meloni intervenendo alla Camera.
"Ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del '900 hanno dilaniato l'intera Europa, non solo l'Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni. "E l'orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini. Nell'abisso non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta".
"Penso di conoscere più di altri l'universo dell'impegno giovanile. Una meravigliosa palestra, indipendentemente dalle idee politiche che si sceglie di promuovere. Confesso che difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza contro le politiche del nostro governo". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso per la fiducia alla Camera.
"Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera.
"C'è un'altra istituzione formativa importante, forse la più importante. Ed è la famiglia. Intendiamo sostenerla e tutelarla; e con questa sostenere la natalità". Lo dice la premier Giorgia Meloni alla Camera. Per uscire dalla glaciazione demografica", serve "un piano imponente, economico ma anche culturale, per riscoprire la bellezza della genitorialità e rimettere la famiglia al centro della società. Un nostro impegno" è "di aumentare gli importi dell'assegno unico e universale e di aiutare le giovani coppie ad ottenere un mutuo per la prima casa, lavorando progressivamente per l'introduzione del quoziente famigliare".
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"C'è un tema di povertà dilagante" da non "ignorare. Sua Santità Papa Francesco, a cui rivolgo un affettuoso saluto, ha di recente ribadito un concetto importante: 'La povertà non si combatte con l'assistenzialismo, la porta della dignità di un uomo è il lavoro'". Così la premier Giorgia Meloni alla Camera. "Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare", ma "per gli altri", "la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro". "Per come è stato pensato il Rdc ha rappresentato una sconfitta", aggiunge.
"Tutele adeguate vanno riconosciute anche a chi dopo una vita di lavoro va in pensione o vorrebbe andarci. Intendiamo facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale, partendo, nel poco tempo a disposizione per la prossima legge di bilancio, dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno". Lo ha detto Giorgia Meloni.
"Da questa rivoluzione copernicana dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri Il primo: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all'insegna dell'equità: riforma dell'Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull'incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato". Lo afferma il premier Giorgia Meloni.
"Il terzo" punto del patto fiscale sarà "una serrata lotta all'evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull'Iva)" che deve essere "vera lotta all"evasione non caccia al gettito", e sarà "accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell'Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera.
"Perché tutti gli obiettivi di crescita possano essere raggiunti, serve una rivoluzione culturale nel rapporto tra Stato e sistema produttivo, che deve essere paritetico e di reciproca fiducia. Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato tramite editto o decreto. E allora il nostro motto sarà 'non disturbare chi vuole fare'". Lo dice la premier Giorgia Meloni alla Camera.
"Intendiamo tutelare le infrastrutture strategiche nazionali assicurando la proprietà pubblica delle reti, sulle quali le aziende potranno offrire servizi in regime di libera concorrenza, a partire da quella delle comunicazioni. La transizione digitale, fortemente sostenuta dal Pnrr, deve accompagnarsi alla sovranità tecnologica, al cloud nazionale e alla cyber-security".
"Sono convinta che questa svolta che abbiamo in mente sia anche l'occasione migliore per tornare a porre al centro dell'agenda Italia la questione meridionale. Il Sud non più visto come un problema ma come un'occasione di sviluppo per tutta la nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali". Così la premier Giorgia Meloni alla Camera.
"Parallelamente alla riforma presidenziale, intendiamo dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse Regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà, in un quadro di coesione nazionale. Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel '92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria Onu". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera.
Nel suo intervento alla Camera Giorgia Meloni ha parlato anche della questione della "instabilità politica". "Negli ultimi vent'anni - sottolinea - l'Italia ha avuto in media un governo ogni due anni, cambiando spesso anche la maggioranza di riferimento. E' la ragione per la quale i provvedimenti che garantivano sicuro e immediato consenso hanno sempre avuto la meglio sulle scelte strategiche. E' la ragione per la quale le burocrazie sono spesso diventate intoccabili e impermeabili al merito. E' la ragione per la quale la capacità negoziale dell'Italia nei consessi internazionali è stata debole. Ed è la ragione per la quale gli investimenti stranieri, che mal sopportano la mutevolezza dei governi, sono stati scoraggiati. Ed e' la ragione la quale siamo fermamente convinti del fatto che l'Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all'Italia di passare da una "democrazia interloquente" ad una "democrazia decidente".
"La strada per ridurre debito non è la cieca austerità o avventurismi creativi". L'unica strada è la "crescita strutturale". Per questo "siamo aperti agli investimenti esteri, ma senza "logiche predatorie". Così la premier Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera.
"Sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, perfino non essere rieletta, per rendere il destino di questa nazione più agevole". Lo ha detto Giorgia Meloni.
"Il PNRR è un'opportunità straordinaria di ammodernare l'Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l'Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria. Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal PNRR a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell'aprile scorso". Lo afferma la premier Giorgia Meloni.
"Mi sento di dire che se questo governo riuscirà a fare ciò che ha in mente, scommettere sull'Italia potrebbe essere non solo un investimento sicuro, ma forse perfino un affare. Perché l'orizzonte al quale vogliamo guardare non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale, quello che ci interessa è come sarà l'Italia tra dieci anni". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Contro l'inflazione "è indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall'innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell'IVA ridotta al 5%. Misure concrete, che dettaglieremo nella prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso per la fiducia alla Camera.
Contro l'inflazione "è indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall'innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell'IVA ridotta al 5%. Misure concrete, che dettaglieremo nella prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso per la fiducia alla Camera.
"La guerra ha aggravato la situazione già molto difficile causata dagli aumenti del costo dell'energia e dei carburanti. Costi insostenibili per molte imprese, che potrebbero essere costrette a chiudere e a licenziare i propri lavoratori, e per milioni di famiglie che già oggi non sono più in grado di fare fronte al rincaro delle bollette. Ma sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell'Ucraina con la nostra tranquillità. Cedere al ricatto di Putin sull'energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori pretese e ricatti, con futuri aumenti dell'energia ancora maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi". Ha detto Giorgia Meloni.
"Siamo nel pieno di una tempesta, con un'imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata". Ha detto Giorgia Meloni.
"E la nostra Nazione, in particolare il Mezzogiorno, è il paradiso delle rinnovabili, con il suo sole, il vento, il calore della terra, le maree e i fiumi. Un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili. Insomma, sono convinta che l'Italia, con un po' di coraggio e di spirito pratico, possa uscire da questa crisi più forte e autonoma di prima". Ha detto Giorgia Meloni.
Si dovrà anche a livello nazionale "rafforzare le misure a sostegno di famiglie e imprese", su bollette e carburanti, un "sostegno imponente" per creare un "argine al caro energia" che "ci costringerà a rinviare alcuni provvedimenti" in programma. Così la premier Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera.
"Il mare ha giacimenti di gas che dobbiamo sfruttare a pieno". Lo afferma il premier Giorgia Meloni intervenendo alla Camera.
"L'Italia negli anni ha saputo dimostrare" affidabilità "a partire dalle tante missioni internazionali delle quali siamo stati protagonisti. E voglio per questo ringraziare le donne e gli uomini delle nostre Forze Armate per aver tenuto alto il prestigio dell'Italia nei contesti più difficili, anche a costo della propria vita: la Patria vi sarà sempre riconoscente". Ha detto Giorgia Meloni .
"Chi si pone" degli interrogativi" sull'Europa "non è un nemico o un eretico ma un pragmatico che non teme di dire se qualcosa può funzionare meglio. Serve un'integrazione più efficace per affrontare le grandi sfide". Giorgia Meloni ha citato "il motto fondativo "uniti nella diversità". Questo governo rispetterà le regole in vigore e darà il suo contributo per cambiarne" alcune, a partire dal patto stabilità, ha aggiunto.
L'obiettivo del governo "non è frenare o sabotare l'integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi". Ha detto Giorgia Meloni.
"L'Italia è a pieno titolo parte dell'Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell'alleanza altantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia" e alle sue radici "classiche e giudaico-cristiane". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera.
"Chi vuole vigilare sul nostro governo gli direi che possono spendere meglio il loro tempo: in quest'aula ci sono valide battagliere forze dell’opposizione che possono farsi sentire senza aver bisogno di soccorso esterno. Spero che chi dall'estero dice di voler vigilare sull'Italia non manca di rispetto non a me ma al popolo italiano che non ha lezioni da prendere".
"Gli elettori hanno scelto il centrodestra" con il suo programma, "manterremo quegli impegni. So bene che ad alcuni osservatori e all'opposizione non piaceranno molte" delle nostre "proposte, ma non assecondo quella deriva per cui la democrazia" è più per qualcuno e meno per qualcun altro". Ha detto Giorgia Meloni.
"Tra i tanti pesi che oggi sento gravare sulle mie spalle oggi" c'è quello di essere "la prima donna capo del governo di questa nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto" sento "la responsabilità che ho nei confronti che di tutte quelle donne che attraversano difficoltà per affermare il loro talento". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera. Meloni ha ricordato anche quelle donne che "hanno costruito quella scala che oggi permette a me di rompere il tetto di cristallo".
"Il mio ringraziamento, il più sentito, va al popolo italiano, a chi ha deciso di non mancare l'appuntamento elettorale e ha espresso il proprio voto" nel "processo democratico che vuole nel popolo e solo nel popolo la sovranità". Ha detto Giorgia Meloni nell'intervento alla Camera.
"Voglio ringraziare anche il mio predecessore, il presidente Mario Draghi che, tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha in queste settimane offerto tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno. Anche se il nuovo governo, per ironia della sorte, è guidato dall'unico partito all'opposizione del suo governo. Si è molto ricamato su questo ma non c'è nulla di strano, cosi' dovrebbe essere sempre, così dovrebbe essere nelle grandi democrazie". Ha detto Giorgia Meloni nell'intervento alla Camera.
"Un ringraziamento va ai partiti della coalizione di governo, ai miei Fratelli d'Italia, alla Lega a Forza Italia, a Noi moderati ai loro leader, a quel centrodestra che" dopo avere vinto le elezioni ha dato "vita a governo in uno dei lassi di tempo più brevi della storia". Ha detto Giorgia Meloni nell'intervento alla Camera.
"Per noi la celerità è un fatto naturale e doveroso perché la condizione difficilissima del Paese non consente di titubare e di perdere tempo e noi non intendiamo farlo". Ha detto Giorgia Meloni nell'intervento alla Camera.
"Io sono intervenuta nolte volte da deputata, da vicepresidente della Camera, da ministra. Eppure la solennità è tale da non essere mai riuscita a intervenire senza sentimenti di emozione e profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che, come premier, sono qui per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Sarà una grande responsabilità". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nell'intervento per la fiducia alla Camera
"Dallo stop alla Fornero alla pace fiscale, dalla Flat tax al ponte sullo Stretto, dalla difesa dei confini al contrasto al traffico di esseri umani: è tutto nel programma di governo premiato da milioni di italiani. La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: con Giorgia e Silvio passeremo dalle parole ai fatti con buonsenso, fiducia e determinazione". Lo dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini.
"Al di là di quante opposizioni" ci siano, "io credo che ogni parlamentare e ogni forza politica" nell'avanzare delle proposte, "debba porsi una sola domanda: se è utile agli italiani. Se la proposta è no, ovviamente dovremo fare di tutto affinché non si producano danni al popolo". Lo ha detto il ministro della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida (FdI), parlando dell'apertura anche alle proposte dell'opposizione "che voglia contribuire alla difesa degli interessi nazionali".
Giorgia Meloni è attesa dalle 11 a Montecitorio per il voto di fiducia al suo governo. Dopo il discorso in cui la presidente del Consiglio indicherà le linee programmatiche dell'esecutivo, la seduta verrà sospesa per consentirle di recarsi a depositare il testo in Senato, dove il dibattito e il voto ci saranno domani dalle 13 circa. Quindi, dalle 13 alle 17 la discussione generale, alle 17 la replica di Meloni, dalle 17:30 alle 19 le dichiarazioni di voto e infine la votazione con chiama nominale dalle 19 che si concluderà tra le 20 e le 20:30.