Il premier incaricato ha incontrato le delegazioni dei due partiti dopo aver visto Mattarella. Grillo sbotta sul blog: "Basta parlare di punti e di posti, sono esausto" e Zingaretti risponde: "Caro Beppe, rispettiamoci a vicenda"
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Durante un vertice di oltre due ore a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte, sabato Pd e M5s hanno cominciato a sciogliere il nodo che dal giorno prima stava bloccando il dialogo, e che aveva portato il premier incaricato a ventilare la possibilità di rinunciare al mandato. Il quadro si è chiarito anche grazie all'incontro al Quirinale durante il quale Conte ha confidato a Mattarella tutte le sue preoccupazioni.
A far salire la tensione erano stati i venti punti messi sul piatto da Luigi Di Maio, con tanto di richiamo alle elezioni nel caso in cui non fossero stati accolti nei piani del governo, e la reazione del Pd, che aveva definito l'uscita del leader M5s un "inaccettabile ultimatum". Senza considerare che, fin dall'inizio, il confronto è stato scandito dai veti e dai rilanci. D'altronde, la disputa e' fra partiti che devono far digerire al proprio elettorato un'alleanza imprevista fino a poco fa. In più, i Cinquestelle guardano non senza ansia al risultato che uscirà dalla consultazione su Rousseau prevista tra lunedì e martedì.
Sui programmi le posizioni si stanno avvicinando. Al vertice di Palazzo Chigi con il premier, hanno partecipato i capigruppo alla Camera e Senato del Pd, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, e dei Cinquestelle, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio tessono invece la tela dietro le quinte, lasciando ai fiduciari le trattative. Zingaretti ha incontrato i suoi al Nazareno, Di Maio ha riunito lo stato maggiore in una casa in centro a Roma. Ufficialmente la nave va. ma ancora manca l'incontro tra i leader.
Sia il M5s sia il Pd hanno fatto sapere che nell'incontro con Conte sono stati fatti passi avanti. I pentastellati hanno detto di aver ottenuto lo stop agli inceneritori, la revisione delle concessioni autostradali e il taglio dei parlamentari. Mentre i dem hanno sostenuto di aver portato a casa il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori e una nuova legge sull'immigrazione.
Ma il vero terreno di confronto sara' chi mettere dove: quanti ministri Cinquestelle, quanti dem. Non è un mistero che sia stato proprio questo l'aspetto più spinoso della trattativa, con il Pd che, inizialmente scettico sul Conte bis, accusava Di Maio di pretendere poltrone di peso, come quella da vicepremier.
Nel centrodestra Matteo Salvini parla di "governo truffa" e continua a chiedere il voto, chiamando in causa con tono critico anche il Colle. "Presidente Mattarella basta, metta fine a questo vergognoso mercato delle poltrone, convochi le elezioni e restituisca la parola e la dignità agli italiani". E Forza Italia continua a caldeggiare un'alleanza col Carroccio: "Serve un centrodestra unito che possa contrastare il possibile governo delle due sinistre". dice la capogruppo azzurra alla Camera Mariastella Gelmini. E la leader di FdI, Giorgia Meloni, si rivolge al premier incaricato. "Conte dimostri che i complimenti ricevuti di politico 'serio e rispettoso delle istituzioni' sono meritati, prenda atto che non ci sono più le condizioni per formare un governo e rimetta l'incarico nelle mani del presidente Mattarella".
Intanto Beppe Grillo, che già dall'inizio aveva aperto a un nuovo governo giallorosso, mostra segni di impazienza. E sul suo blog si spazientisce anche con i suoi: "Questa pena che vedo, questa mancanza di ironia... Dovete sedervi a un tavolo ed essere euforici perché appartenete a questo momento straordinario di cambiamento. Abbiamo da progettare il mondo, invece ci abbruttiamo: e le scalette, e il posto lo do a chi, e i dieci punti, i venti punti... Basta! Sono esausto". quindi si rivolge "al Pd. Alla base dei ragazzi del Pd. E' il vostro momento questo, abbiamo un'occasione unica. E allora cerchiamo di ricompattare i pensieri, di sognare un attimo a dieci anni con la visione. Abbiamo un'offerta di tecnologia immensa, dobbiamo decidere che tipo di società vogliamo".
A stretto giro la replica, su Twitter, di Zingaretti: "@beppe_grillo, mai dire mai nella vita. Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri".
Caro @beppe_grillo, mai dire mai nella vita. Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) August 31, 2019