Il ministro dell'Interno torna a punzecchiare i pentastellati e lancia una stoccata anche al premier Conte. Di Maio mercoledì aveva affermato che gli unici "no" per ora sono stati quelli del Carroccio
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Giustizia, Autonomia, Manovra: "le cose si fanno o non si fanno e la Lega va avanti. Ma se dovessero arrivare altri tre no, allora cambia tutto". E' l'avvertimento lanciato dal vicepremier Matteo Salvini al collega M5s Luigi Di Maio. Sul caso dei presunti fondi russi, il ministro dell'Interno conferma che si recherà in Parlamento "a ribadire quello che ha sempre detto", chiedendosi però "cosa mai debba riferire il premier Conte sulla Russia".
La replica di Di Maio: "Gli unici 'no' finora sono stati della Lega" - Il vicepremier in quota M5s, mercoledì, aveva rimandato al mittente le continue accuse della Lega, affermando che finora gli unici "no" sono stati quelli del Carroccio e che "siamo disponibili anche a votare la Flat tax ma ancora non c'è stato mostrato un piano sulle coperture".
Salvini tira dritto e prende di mira anche Conte - Salvini però torna a punzecchiare gli alleati di governo, prendendo di mira anche Giuseppe Conte: "Ribadisce ogni giorno che è il presidente del Consiglio. Chi l'ha mai messo in dubbio? Io non mi alzo la mattina dicendo 'Matteo sei il ministro dell'Interno, accidenti!'".
Il leader della Lega sui fondi russi e sul voto in Ue - Sull'inchiesta sui presunti fondi russi, il leader della Lega si mostra tranquillo: "Possono cercare quello che vogliono, ma non trovano un euro, un dollaro, nulla". Poi sul voto Ue attacca ironicamente: "Il commissario all'Italia spetta per legge e la Lega ha preso il doppio dei voti degli altri. Ma se i voti non contano, lo sceglieremo su Rousseau". "Mi auguro - conclude - che il loro voto a Merkel e Macron non significhi una Manovra alla Monti".