rebus esecutivo

Governo, secondo giro di consultazioni | Centrodestra a M5s: "Basta con veti" | La replica: "Berlusconi si faccia da parte"

Di Maio: "Impossibile un governo con Forza Italia, è chiaro che la coalizione sia tuttora divisa". Salvini: "Il premier sia della Lega"

12 Apr 2018 - 21:43
 © ansa

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Secondo round di consultazioni al Quirinale. Il centrodestra resta unito e "si aspetta dalle altre forze, a partire dal M5s, il senso di responsabilità. La replica di Di Maio: "Impossibile un governo con Forza Italia, Berlusconi si faccia da parte e consenta il governo con la Lega". Salvini chiede che il premier venga indicato dalla Lega. A irritare alleati e avversari sono però le parole di Berlusconi contro i grillini ("non sanno l'Abc"). Martina (Pd): "Chi ha vinto dica cosa farà".

"Il tempo si sta esaurendo", la situazione si fa sempre più ingarbugliata e il presidente Mattarella traccia un primo bilancio a caldo di questo secondo giro di consultazioni.

Forza Italia: "Berlusconi non ha mai posto veti" - Le parole di Berlusconi ("Distinguere chi è democratico da chi non conosce lʼAbc") fanno irritare sia gli alleati , con la Lega che inizialmente si dissocia, che i Cinque stelle, anche se più tardi arriverà un comunicato di Forza Italia in cui si sottolinea che Berlusconi non ha mai posto veti ("Quando parla della necessità di distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce l'abc della democrazia, rivolge semplicemente un monito a tutti coloro che continuano incessantemente nell'operazione di dileggio e di esclusione che non riguarda soltanto lui ma anche i 5 milioni di italiani che si sono riconosciuti in Forza Italia").

Due le ipotesi del Colle - Ora Mattarella dovrà trovare il modo di smuovere le acque magari attraverso lo strumento del pre-incarico. Due sono le ipotesi in campo: incarico esplorativo al presidente del Senato Casellati o incarico più politico a un esponente del centrodestra. Data la dichiarata indisponibilità di Salvini ad accettare un incarico senza un accordo in tasca sale a questo punto il nome del fedelissimo Giancarlo Giorgetti, incarico che comunque non verrà dato prima di martedì. Il presidente infatti venerdì avrà il secondo giorno di consultazioni, poi si prenderà qualche giorno di riflessione e così si arriva a martedì.

La crisi siriana sullo sfondo - In questo quadro difficilissimo l'unica strada aperta rimane comunque quella costruita da Lega e M5s e il presidente sembra intenzionato a percorrerla. Ma le difficoltà iniziano a farsi sentire. Il presidente si è mostrato infatti molto deciso nel chiedere a tutti chiarezza e garanzie sulla politica estera: atlantismo e rispetto dei Trattati internazionali con la crisi siriana che rischia di deflagrare e che per questo non ci possono essere ambiguità nel governo di Roma. Missione perfettamente riuscita visto che tutti i leader si sono presentati davanti alle telecamere garantendo linee equilibrate e moderate, certamente lontane da alcuni toni sentiti in campagna elettorale. Il centrodestra ha addirittura rispolverato l'accordo di Pratica di Mare che nel 2002 permise di raggiungere un accordo tra la Russia e la Nato. Un accordo, secondo il centrodestra, da ripetere per far fare la pace a Trump e Putin.

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