IN BALLO 40 POLTRONE

Governo, spunta un'offerta da viceministro per Cecile Kyenge

Rinviato il Consiglio dei ministri per le nomine. Oltre 40 le poltrone da assegnare. Malumori da Ncd

26 Feb 2014 - 11:43
 © ansa

© ansa

Matteo Renzi deve fare i conti con il nodo dei sottosegretari del nuovo governo, dalle 42 alle 44 poltrone nei vari dicasteri. Il Cdm per le nomine slitta a giovedì. Restano ancora dubbi sulle quote ai partiti e sulla rosa dei nomi, nella quale si fanno spazio i malumori territoriali, a partire da Ncd. Spunta un'offerta per Cecile Kyenge, il ministro uscente dell'Integrazione che sarebbe stata raggiunta da un'offerta per un posto di viceministro.

Probabilmente Kyenge manterrebbe le stesse deleghe affidatele da Enrico Letta nel precedente esecutivo. Il gruppo guidato da Alfano nel pomeriggio di martedì era in fibrillazione, con diversi parlamentari che hanno chiesto una riunione d'urgenza per intervenire "prima che sia tardi".

Qualcuno non ha esitato a minacciare di passare all'opposizione con Fi mentre resta forte il malcontento territoriale, con molti che denunciano "la scarsa rappresentanza del Sud" già registrata nelle nomine ministeriali.

I sottosegretari e viceministri Ncd dovrebbero comunque non essere meno di 7, con alcune conferme, come quelle di Gioacchino Alfano alla Difesa e Luigi Casero all'Economia e qualche nome nuovo, come quello di Enrico Costa alla Giustizia.

E malumori emergono anche nel gruppo "Per L'Italia", dove si osserva come il voto di lunedì al Senato abbia "mandato un segnale chiaro sulla composizione della maggioranza": per la sua sopravvivenza i 12 senatori Popolari sono al momento decisivi. In area Pi è in calo il nome - con l'interessato che ne esclude la possibilità - di Mario Mauro come sottosegretario alla presidenza del Consiglio (o viceministro agli Esteri) per gli Affari Ue, delega per cui è in corsa l'ex ministro Enzo Moavero.

Verso la conferma Mario Giro (Pi) alla Farnesina mentre alla Difesa potrebbe approdare il generale Domenico Rossi. In pole anche Andrea Olivero al Welfare e, in quota Udc, Roberto Rao alla Giustizia.

Superata qualche diatriba interna, sembra invece delineata la quota di Scelta civica: oltre ai confermati Calenda e Borletti Buitoni - allo Sviluppo Economico e alla Cultura - sono date per sicure le nomine di Benedetto Della Vedova come viceministro dell'Economia e di Enrico Zanetti (o Irene Tinagli) al Lavoro. Per l'Editoria sarebbe ancora in corsa Giovanni Legnini, anche se ci potrebbero essere sorprese all'ultimo momento, così come Marco Minniti indicato per la delega chiave ai Servizi, dove resta in gioco anche la candidatura di uno dei fedelissimi di Renzi, Luca Lotti.

Nel Pd, verso la conferma di Lapo Pistelli e Pierpaolo Baretta. Mentre tra i renziani, si fanno largo i nomi di David Ermini, Matteo Richetti e Simona Bonafé, è in pole il nome di Emanuele Fiano all'Interno, con Picierno, Zoggia e un esponente dei "giovani turchi" in corsa per gli altri posti, che per i dem saranno almeno una ventina. Sembrano invece esclusi civatiani e lettiani per un rebus giunto al rush finale ma non ancora, del tutto, sciolto.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri