Due i fronti aperti: Tesoro e durata del governo. Il leader di Ncd chiede che il ministro dell'Economia non sia "affezionato" alle tasse e nello stesso tempo avvisa Fi: "Nel 2015 non si andrà al voto"
© ansa
"Non c'è nessuna trattativa in corso, stiamo parlando e troveremo una sintesi". Così Graziano Delrio nega un braccio di ferro tra le richieste di Nuovo centrodestra e Matteo Renzi per la formazione della squadra di governo. "Il premier incaricato è molto sereno", ha aggiunto. "Non ci sono doppie maggioranze, le riforme le facciamo con tutti", ha concluso il ministro per gli Affari regionali.
Non sembra dunque facile il lavoro di mediazione che dovrà fare Delrio.
Alfano: "Meno imposte su famiglie, imprese e lavoratori"- "A noi interessa mettere a punto un programma chiaro che preveda meno tasse sulle famiglie, sulle imprese, sui lavoratori", ha chiarito Alfano spiegando il no di Ncd a un ministro dell'Economia "particolarmente affezionato alle tasse". "La vera priorità in questo momento è la diminuzione delle tasse", ha ribadito il leader di Ncd facendo intendere la sua preferenza per un ministro politico e non tecnico. "Se ci mettiamo d'accordo con Renzi e il Pd e poi nominiamo un ministro dell'Economia che magari in cuor suo non condivide una politica di radicale, forte contenimento della pressione fiscale e abbassamento immediato della pressione fiscale sulle famiglie, sarà un ministro messo al posto sbagliato: ecco perché a noi interessa prima intenderci sui programmi, e non è facilissimo, occorre entrare nel merito. Non siamo favorevoli a un generico elenco di buone intenzioni", ha spiegato al termine della riunione dei gruppi di Camera e Senato del partito.
"No patrimoniale e giustizialista a Via Arenula" - "Abbiamo detto alcuni no molto chiari, che riguardano sia il programma sia l'assetto di governo: no alla patrimoniale, no ad un giustizialista alla Giustizia", ha ricordato Alfano, precisando che il partito "non partecipa al totoministri: il destino di ciascuno è molto relativo rispetto a quello dell'Italia".
"Fi si rassegni,no voto in primavera 2015" - Alfano poi ha mandato un chiaro messaggio ai suoi ex colleghi: "Si rassegnino a riconoscere che nella primavera del 2015 non si andrà al voto". Per il leader di Ncd la riforma della legge elettorale è applicabile solo dopo quella del Senato e del Titolo V. "Noi crediamo ad un governo che abbia davvero una straordinaria capacità riformatrice. Perché questa si sprigioni, non si può campare 6, 7, 10 mesi. Questa era la prospettiva del governo precedente", ha aggiunto Alfano rimarcando che per dare un'impronta fortemente riformatrice al nuovo esecutivo "dobbiamo avere un po' di tempo a disposizione e per avere questo tempo a disposizione non si può giocherellare dicendo 'facciamo la legge elettorale e andiamo al voto'". Con una legge elettorale non legata al cammino delle riforme, ha concluso Alfano, si dirà: "Approvano la legge elettorale per andare al voto e le riforme le annunciano ma non le faranno e quindi fanno finta".