Proposto dal ministro delle Infrastrutture, contiene "misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica"
Il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto legge "Salva Casa" proposto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il testo contiene "misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica". Un decreto "di buonsenso che regolarizza piccole difformità, liberando finalmente gli uffici comunali da milioni di pratiche edilizie e restituendo il pieno utilizzo degli immobili ai legittimi proprietari. E' una rivoluzione liberale", ha commentato Salvini.
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Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha ribadito sul decreto: "Sono molto soddisfatto dell'intervento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale entrerà nelle case di milioni di italiani in maniera risolutiva. E' una rivoluzione liberale, passiamo dal silenzio rigetto al silenzio assenso". "E' una bellissima giornata non solo per i proprietari ma per tutto il settore edilizio," ha sottolineato.
Matteo Salvini ha quindi spiegato a grandi linee il piano: "Il Comune incassa, il cittadino paga e rientra in possesso del suo bene. Può vendere". Le norme consentiranno di sanare "piccole irregolarità - ha ribadito - non è un condono sull'esterno". Si affronta un "problema decennale per le suddivisioni interne diverse" da quelle registrate. "Spero da lunedì, quando in decreto sarà pubblicato - di vedere moltissima gente in comune a pagare: così gli uffici si liberano di 4 milioni di pratiche stimate". Tra le norme indicate da Salvini c'è il superamento della doppia conformità, il meccanismo del silenzio assenso, la semplificazione anche per il cambio di destinazione d'uso". Insomma si tratta di una "grande opera di semplificazione e sburocratizzazione", oltretutto "spero che una grande quantità di immobili che tornano sul mercato abbiano un affetto sul mattone".
"Quello di oggi è un primo passaggio - ha aggiunto il titolare del dicastero dei Trasporti -. Il secondo passaggio, quello dell'edilizia residenziale pubblica sarà una seconda tranche di un importante secondo intervento". "Quello di oggi crea ricchezza - ha evidenziato Salvini - perché i sindaci incasseranno e per i cittadini che io penso faranno la corsa" per richiedere il provvedimento. Il "Salva Milano" non è invece nel testo del decreto. "Spero in un emendamento bipartisan, perché qua si tratta di prendere atto che ci sono migliaia di famiglie che abitano in una appartamento che è impensabile demolire", ha osservato.