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"Adesso sarà qualcun altro che dovrà documentare cosa ha fatto. Noi non abbiamo mai scaricato le nostre responsabilità. Io non cambio idea"
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All'uscita dal tribunale per l'udienza preliminare sul caso Gregoretti, Matteo Salvini dichiara: "La mia scelta fu legittima e continuo a difenderla. Non cambio idea a seconda se io sia al governo o all'opposizione". E aggiunge: "Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, sono assolutamente soddisfatto di aver sentito da parte di un giudice che quello che si è fatto non l'ho fatto da solo. Era parte di una procedura".
"Qualcun altro dovrà dare spiegazioni" - Durante la conferenza stampa seguita all'udienza Salvini ha spiegato, riferendosi alla disposizione del gup di sentire il premier Conte, ministri ed ex ministri: "Adesso sarà qualcun altro a dover dire quello che ha fatto". E ha aggiunto: "Secondo me, il giudice potrebbe sentire anche altri", oltre al premier e ai ministri convocati a novembre. "Inviterò gentilmente Conte, Di Maio e Toninelli per testimoniare che è stata una scelta condivisa da tutti. Era una scelta lecita. E anche in quella circostanza non c'è stato un ferito. A differenza di quanto accaduto dopo. Nessuno si è fatto male. E quindi torneremo a Catania in compagnia".
"Per me conta coerenza e dignità" - Sulle differenze con il caso Diciotti, il segretario leghista ha chiarito: "La libertà non ha prezzo, io sono strafelice di non essere in vendita per una poltrona. Per me contano coerenza e dignità, penso che ci sia qualcun altro che non riesce a guardarsi allo specchio la mattina, io no".
"Non è stato un processo politico" - Questo "non credo sia stato un processo politico", ha detto ancora Salvini, spiegando di aver "trovato nel giudice una persona libera e autorevole". E ha aggiunto: "Devo dire che la giustizia italiana è comunque una giustizia che funziona".
"Torno a casa sereno e tranquillo" - L'ex ministro ha poi concluso: "Torno a casa in totale serenità. Ero tranquillo prima e sono ancora più tranquillo adesso. Dico grazie al giudice e alla pubblica accusa. Se è questa la trafila, rispetto la trafila. Se è così".