DOPO L'UDIENZA IN TRIBUNALE

Gregoretti, Salvini: "Continuo a ritenere che la mia scelta fu legittima"

"Adesso sarà qualcun altro che dovrà documentare cosa ha fatto. Noi non abbiamo mai scaricato le nostre responsabilità. Io non cambio idea"

03 Ott 2020 - 19:13
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All'uscita dal tribunale per l'udienza preliminare sul caso Gregoretti, Matteo Salvini dichiara: "La mia scelta fu legittima e continuo a difenderla. Non cambio idea a seconda se io sia al governo o all'opposizione". E aggiunge: "Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, sono assolutamente soddisfatto di aver sentito da parte di un giudice che quello che si è fatto non l'ho fatto da solo. Era parte di una procedura". 

"Qualcun altro dovrà dare spiegazioni" - Durante la conferenza stampa seguita all'udienza Salvini ha spiegato, riferendosi alla disposizione del gup di sentire il premier Conte, ministri ed ex ministri: "Adesso sarà qualcun altro a dover dire quello che ha fatto". E ha aggiunto: "Secondo me, il giudice potrebbe sentire anche altri", oltre al premier e ai ministri convocati a novembre. "Inviterò gentilmente Conte, Di Maio e Toninelli per testimoniare che è stata una scelta condivisa da tutti. Era una scelta lecita. E anche in quella circostanza non c'è stato un ferito. A differenza di quanto accaduto dopo. Nessuno si è fatto male. E quindi torneremo a Catania in compagnia". 

"Per me conta coerenza e dignità" - Sulle differenze con il caso Diciotti, il segretario leghista ha chiarito: "La libertà non ha prezzo, io sono strafelice di non essere in vendita per una poltrona. Per me contano coerenza e dignità, penso che ci sia qualcun altro che non riesce a guardarsi allo specchio la mattina, io no". 

"Non è stato un processo politico" - Questo "non credo sia stato un processo politico", ha detto ancora Salvini, spiegando di aver "trovato nel giudice una persona libera e autorevole". E ha aggiunto: "Devo dire che la giustizia italiana è comunque una giustizia che funziona". 

"Torno a casa sereno e tranquillo" - L'ex ministro ha poi concluso: "Torno a casa in totale serenità. Ero tranquillo prima e sono ancora più tranquillo adesso. Dico grazie al giudice e alla pubblica accusa. Se è questa la trafila, rispetto la trafila. Se è così". 

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