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Il leader della Lega ha parlato in Senato, dove si deciderà l’esito della richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti: "Decida il giudice, noi usciamo dall'Aula"
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"Questa politica migratoria di rigore ha salvato migliaia di vite umane: la strategia del buonismo e dei porti aperti ha portato a 15mila cadaveri in diversi anni". Lo ha affermato Matteo Salvini, parlando nell'Aula del Senato sul caso Gregoretti. Il leader della Lega ha poi aggiunto di sentirsi una cavia: "L'unica mia preoccupazione non è per me, mi spiace per i miei figli che domani leggeranno il giornale".
"Facciamo decidere a un giudice, usciamo da quest'Aula e facciamo decidere a lui. Ormai il re è nudo, potete andare avanti qualche mese o settimana, ma in democrazia il giudizio lo dà il popolo. Non ne posso più di passare per criminale, c'è un limite a tutto", ha sottolineato l'ex ministro.
Il caso Gregoretti è approdato nell’Aula del Senato, dove si deciderà l’esito della richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini. Il Tribunale dei ministri contesta al leader della Lega il sequestro di persona per i 131 migranti che rimasero bloccati quattro giorni sulla nave della Marina militare, prima di sbarcare ad Augusta il 31 luglio.
"Non ho nemici in quest'Aula o in questo Paese, ho avversari con idee diverse. Dividiamoci sui temi, ma mai sui valori fondamentali. Mai vorrò che un giudice entri qua a giudicare un atto politico", ha proseguito Salvini.
"Vada come vada, i numeri sono evidenti e c'è una maggioranza di Pd, Iv e M5s che ritiene che io debba essere processato", ha poi evidenziato il segretario del Carroccio. "Ringrazio i senatori della Lega ma noi non cambiamo, andiamo dritti e affrontiamo questa aggressione politica". E ancora: "Sono convinto che la fine sarà archiviazione. Chi vota oggi pensando di vincere sarà sconfitto dalla storia".