Il fondatore del movimento racconta di essere diventato "una sorta di padre nobile, un mecenate". E ribadisce la necessità di riforme per l'Ue e di un referendum per l'euro
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"Ci vorrà ancora un po' di tempo, ma accadrà". Risponde così Beppe Grillo, in una intervista a "Newsweek" rilanciata sul suo blog, alla domanda se si farà il governo del Movimento 5 stelle. "Se puntiamo a ridurre le imposte per le piccole e medie imprese, se puntiamo a un reddito di cittadinanza, se vogliamo migliorare la vita delle persone, allora possiamo trovare un accordo".
In merito alla posizione del M5s sull'Europa, Grillo spiega che l'Ue "in passato aveva molti meriti, ma ora è disfunzionale, ha bisogno di riforme. Il Parlamento europeo non ha alcun potere, le decisioni sono prese dai commissari. E se si guarda a chi siede nelle commissioni, si trova un politico circondato da sette lobbisti. Indovina chi prende le decisioni?". La visione che il Movimento 5 Stelle ha dell'Europa, invece, "si ispira al modello svizzero di democrazia diretta".
Grillo interviene anche sull'euro, ribadendo che "siamo favorevoli a un referendum consultivo. Potrebbe essere una buona idea avere due euro, per due regioni economiche più omogenee. Uno per l'Europa settentrionale e uno per l'Europa meridionale". E anche in merito ai migranti, per il fondatore del M5s "i flussi migratori devono essere controllati. Dobbiamo sapere chi entra in Italia. Il problema non dovrebbe essere lasciato a gruppi non governativi sovradimensionati".
In merito al suo ruolo all'interno del movimento, nell'intervista al settimanale Usa Grillo spiega di essere "una sorta di padre nobile, un mecenate. Lo osservo dall'esterno e interverrei solo se si perdessero di vista i principi". E racconta come è nata l'idea del M5s: "Tutto è partito dal mio incontro con Gianroberto Casaleggio, il manager di una piccola azienda di internet, che aveva appena pubblicato un libro su Genghis Khan. Volevamo avviare un blog, e lo abbiamo fatto insieme. Abbiamo creato un blog tra i più popolari al mondo. Ero solo un comico, un motivatore di folle. Gianroberto mise a mia disposizione il potere del web e l'esperimento funzionò. Eravamo come un'arca aperta a tutti i disadattati culturali e mentali del nostro Paese. Ho viaggiato in giro per tutta l'Italia su di un camper. Il nostro movimento è l'unione della forza del web e delle piazze. La chiave è questa simbiosi".