Al primo posto il ministero della Difesa, moroso per 6 milioni e 95mila euro, seguito dal Viminale: tra il 2017 e il 2024 avrebbe accumulato debiti per 4 milioni e 67mila euro
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Roma e rifiuti. Spazzatura di nuovo protagonista nella Capitale, ma questa volta la notizia è un'altra: gran parte dei ministeri non pagherebbe la Tari al Comune tanto da aver accumulato milioni di debiti. Ed ecco la classifica della "morosità". Come riportato da "La Repubblica", dalla Difesa al Viminale, dai Trasporti all’Istruzione passando per la presidenza del Consiglio, risultano ben 17 milioni di euro di debiti nei confronti del Campidoglio. La cifra mostre è messa nero su bianco in un accesso agli atti protocollato il 10 marzo scorso, chiesto dal consigliere capitolino di Azione Antonio De Santis al Comune per il periodo che va dal 2017 al 2024.
L’elenco delle utenze riguarda anche le otto intestate alla presidenza del Consiglio. Tre quelle in rosso, per un totale di un milione e 57mila euro di tasse non pagate fino alla fine dello scorso anno. I conti risulterebbero in ordine fino al dicembre del 2022 poi i pagamenti si sarebbero fermati. Da Palazzo Chigi però, spiegano che questi debiti non risultano e che, anzi, la Presidenza del Consiglio vanta un credito di circa 146mila euro.
Ad accumulare più debiti in assoluto - continua "La Repubblica" - sarebbe stato il ministero della Difesa con 6 milioni e 95mila euro di arretrati. L’impegno a pagare c’è, e proprio negli ultimi giorni è stato trovato un accordo con il Comune. Al secondo posto nella classifica dei morosi si trova il ministero dell’Interno con 4 milioni e 67mila di debiti. Di otto utenze, alla fine dello scorso anno solo una risultava in regola. Continua ad avere arretrati degni di nota anche il ministero dei Trasporti capitanato da Matteo Salvini, ma in questo caso, almeno, il debito è stato più o meno dimezzato: alla fine del 2023 era di circa 4 milioni, un anno dopo è sceso a 2,6 milioni. Persino il ministero della Giustizia risulta indietro con i pagamenti per 744mila euro superato però dai colleghi del Collegio romano: il ministero della Cultura invece di diminuire i debiti li ha aumentati, passando da poco meno di 800mila euro del 2023 a quasi due milioni alla fine dello scorso anno. Il ministero della Salute ha ancora un debito da 600mila euro per le sue sedi istituzionali, al netto del milione recuperato per gli ospedali romani dal Comune.
E ironia della sorte, neanche all’Economia i conti sono in ordine: 84mila euro di tariffa non pagata. L'unico ministero davvero in regola sarebbe quello dell’Agricoltura. Insieme a Camera e al Senato non sono nella lista nè dei morosi nè dei ritarda-tari.