Il leader radicale è stato un carismatico "talent scout": nel corso della sua vita ha formato diversi politici, anche se l'unica ad aver avuto un rapporto "alla pari" con lui è stata Emma Bonino
Marco Pannella è stato un personaggio carismatico: ha infatti attratto a sé numerosi giovani ammaliati dalla sua autorità. Maestro di politica e anche di vita, è stato fin dagli albori un “talent scout”. Sono molti infatti i “Pannella boys” che si sono politicamente formati con il chiaro imprinting del leader radicale, anche se qualcuno tra loro si è poi allontanato dalle idee originarie. Chiari esempi sono Gaetano Quagliariello e Daniele Capezzone (“cacciato” dai Radicali per dissidi col leader), ma anche Benedetto della Vedova (ora sottosegretario agli Esteri).
Ma nella scuderia radicale spiccano alcuni nomi su tutti. Il primo è quello di Francesco Rutelli: partito da segretario del Partito Radicale, Rutelli è poi diventato leader dei Verdi e della Margherita; è stato anche ministro dell'Ambiente con Ciampi, ministro dei Beni culturali e vicepremier con Prodi, nonché europarlamentare e sindaco di Roma. Un altro politico di scuola pannelliana è Roberto Giachetti, candidato del Partito Democratico a sindaco di Roma, che lo ha ricordato con un sofferto tweet di cordoglio.
L’unica persona di ispirazione radicale davvero “alla pari” con Marco Pannella è stata indubbiamente Emma Bonino, che ha ricoperto incarichi chiave nel partito. La politica compagna di molte battaglie è stata anche commissario europeo, ministro degli Esteri nel governo Letta, ed è più volte stata proposta per il Quirinale. Nell’ultimo periodo, il rapporto tra i due sembrava però incrinato: colpa della malattia che ha colpito entrambi e che ha costretto la Bonino a lunghi periodi di assenza dal partito. Questo fatto avrebbe però contrariato Pannella, che, quando Emma gli ricordava di avere un tumore, lui le rispondeva in tono umoristico: “E io ne ho due!”.