nuovi "scilipoti"

I senatori Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro lasciano il M5s per la Lega | Ira di Di Maio

Il capo politico del Movimento 5 Stelle: "La Lega ha aperto il mercato delle vacche, tiri fuori anche il listino prezzi"

12 Dic 2019 - 22:00

Non solo Ugo Grassi, anche Stefano Lucidi e Francesco Urraro lasciano il M5s. I tre senatori hanno annunciato il divorzio e ufficializzato il passaggio nella Lega. Le discussioni sul Mes hanno accelerato uno strappo che era da tempo nell'aria. Ira del capo politico Luigi Di Maio: "La Lega ha aperto il mercato delle vacche, tiri fuori anche il listino prezzi e ci dica quanto costa un parlamentare al chilo". Matteo Salvini, invece, gioisce: "Benvenuti".

Di Maio: alleghino listino prezzi sul mercato delle vacche Il titolare della Farnesina sottolinea: "I senatori come Grassi evitino di utilizzare una cosa non vera come il Mes: consegnino una bella lettera al presidente del Senato e dicano semplicemente che vogliono cambiare casacca e tradire il mandato che i cittadini gli hanno dato. Non c'è nulla di male. Ma vadano a casa, altrimenti a quella lettera alleghino anche un listino prezzi sul mercato delle vacche".

Per ora sono in tre, ma anche Di Maio sa che la lista potrebbe non fermarsi qui e lancia il suo anatema contro il "mercato delle vacche" avviato da Matteo Salvini, al cui confronto, dice, Silvio Berlusconi pare quasi "un pivello".

Nei confronti degli "Scilipoti" della nuova stagione politica c'è indignazione e rabbia: "Gli hanno promesso qualcosa alle elezioni regionali, un seggio alle elezioni nazionali... dicano quanto costa al kg un senatore per la Lega". Per Di Maio si tratta solo di persone che vanno misurate per il "prezzo che danno alla propria dignità".

Parole pesanti che mostrano plasticamente come nel Movimento si sia aperta una profonda crepa, piena di veleni. Con tante incognite legate al pressing di ortodossi e malpancisti sul leader, sia per quanto riguarda il sostegno al governo sia per quanto riguarda i rischi concreti di nuovi addii. "Non li rimpiangeremo e non ci sarà un solo attivista pronto a mangiarsi i gomiti" li avverte il capo politico che ironizza anche sul loro tempismo: "Si fanno comprare nelle stesse ore in cui il leader della Lega viene indagato per presunto abuso di ufficio legato al'uso dei voli di Stato quando era ministro".

Salvini gongola: la porta della Lega è aperta a tutti Ma Salvini, come ovvio, gongola: "Se c'è qualcuno che per salvare la poltrona ha tradito gli ideali sono Di Maio e Grillo, andando con il Pd: pensare che ci siano soldi o ricompense è roba da vecchia politica". Per il "Capitano" la "coerenza non è in vendita, ognuno raccoglie ciò che semina". E dunque la porta della Lega resta aperta: "A Roma come in Calabria". E' un'Opa lanciata sui parlamentari e sugli elettori del Movimento quella che lancia il leader leghista, sapendo che il voto contrario dei 5 Stelle alla risoluzione di maggioranza sul Mes potrebbe essere solo il prodromo di un possibile smottamento dei pentastellati.

Mercoledì, fatta eccezione per Gianluigi Paragone che ha smentito in Aula di voler lasciare il Movimento, anche i senatori Stefano Lucidi e Francesco Urraro hanno comunicato pubblicamente il loro disagio votando contro la risoluzione di maggioranza. Sono esuli per il momento "in sonno" tant'è che il capogruppo della Lega a palazzo Madama parla già al plurale: "diamo il benvenuto ai nuovi arrivati".

Lucidi, prima di annunciare alle agenzie di "aver cambiato strategia di comunicazione", intervistato dice di "non escludere" un suo trasferimento alla Lega e parla di un "malcontento estremamente diffuso" che "basandosi sulle votazioni per i capigruppo, sulle lettere scritte, sui documenti che circolano" arriverebbe a contare "sicuramente decine" di senatori.

L'affondo dei colleghi ai senatori Eppure, come ricorda il senatore pentastellato Agostino Santillo, lo stesso Lucidi "alla sua seconda legislatura" si era candidato poche settimane prima a sottosegretario e persino a capogruppo M5s al Senato. Come Grassi: "fosse stato nominato sottosegretario a settembre, ruolo a cui aveva fortemente ambito, il professor Grassi avrebbe mai dato luogo allo show di mercoledì?" si chiede Santillo che candida i due colleghi per uno spot di "poltrone e sofa'". E non paghi alcuni 5 Stelle ricordano pure il post di Grassi pubblicato sul blog a difesa della cosiddetta clausola antidefezione che il M5s chiede di sottoscrivere ai suoi candidati.

Di Maio attacca e rilancia Di Maio attacca e rilancia: da oggi e fino a sabato ha mandato in votazione su Rousseau la composizione della nuova squadra di organizzatori che lo affiancheranno nella gestione del Movimento. E' un passaggio importante, richiesto da mesi dai parlamentari che contestano l'accentramento di poteri nelle mani del capo politico. In votazione va la squadra di 18 persone che affiancherà il capo politico nei processi decisionali e nelle scelte programmatiche. Tra questi ci sono i sei facilitatori nazionali indicati direttamente dal capo politico. Per loro la votazione prevista e' in blocco, decisione stigmatizzata dall'eurodeputato Fabio Massimo Castaldo: "La trovo una scelta ampiamente incoerente: abbiamo combattuto sempre contro i listini bloccati e imposti dall'alto, e ora poniamo i nostri attivisti davanti a un voto del genere?" chiede in rete.

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