serviva un atto pubblico notarile

Inchiesta camici Lombardia, l'ufficio legale di Aria bloccò la donazione

Vista la cifra era necessario un atto pubblico notarile. A contribuire al rigetto da parte della centrale acquisti della Regione è stato anche il conflitto di interessi. Perquisizioni della guardia di finanza nella sede della Dama

29 Lug 2020 - 08:24

E' stato l'ufficio legale di Aria, la centrale acquisti di Regione Lombardia, a non accettare, per motivi legali, la donazione di camici da parte della Dama, la società di cui il cognato del governatore Attilio Fontana è amministratore delegato e di cui la moglie ha una quota. Emerge dalle indagini sulla fornitura di 75mila camici e altro per oltre mezzo milione di euro trasformata in donazione. Perquisizioni della guardia di finanza nella sede della Dama.

Donazione di "non modico valore" che, secondo il codice, necessita dell'atto pubblico notarile e della presenza di due testimoni. Quindi non era sufficiente la mail mandata da Dini il 20 maggio all'allora dg di Aria, Filippo Bongiovanni, per revocare il contratto di fornitura. In più, a contribuire al rigetto del cospicuo regalo, è stato anche il conflitto di interessi. In ogni caso quella mail è stata mandata il 20 maggio, data successiva allo scoppio del "caso camici" e del contratto, risalente al 16 aprile, con cui Regione Lombardia ha acquistato i camici  da Dama. 

I pm che coordinano l'inchiesta - che vede tra gli indagati per frode in pubbliche forniture anche Fontana, oltre a Dini, Bongiovanni (entrambi accusati anche di turbata libertà nella scelta del contraente) e a una funzionaria di Aria - lunedì avrebbero concluso un primo giro di audizioni. Tra le persone ascoltate c'è stato anche un fornitore di tessuti per camici.

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La Procura, infine, ha acceso un faro pure sul conto in Svizzera con depositati 5,3 milioni del presidente della Lombardia, denaro ereditato dalla madre e poi scudato, da cui sarebbe dovuto partire il bonifico di 250mila euro, poi bloccato in quanto operazione sospetta dall'Uif della Banca d'Italia, a titolo di risarcimento al cognato per il mancato profitto derivato dalla trasformazione della fornitura in donazione.

I militari del Nucleo Speciale di  Polizia Valutaria della guardia di finanza hanno effettuato perquisizioni presso la Dama. Le Fiamme Gialle hanno cercato elementi probatori relativi alla mancata consegna di 25mila camici avvenuta dopo che la fornitura di 75mila pezzi si è trasformata, nelle intenzioni dichiarate, in donazione.

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