Liguria, il profilo di Giovanni Toti
© Withub
© Withub
L'intervento del braccio destro del presidente ligure, attualmente ai domiciliari, alla vigilia del consiglio regionale sulla mozione di sfiducia: "La maggioranza sarà compatta nel respingere la richiesta"
"L'ho trovato bene", ha assicurato l'assessore della Regione Liguria Giacomo Giampedrone a Tgcom24, dopo l'incontro con il presidente Toti. "E' molto preparato, conosce le carte a menadito. L'ho trovato bene di spirito e convinto assolutamente della liceità del lavoro svolto. Anche andando via mi ha ripetuto come un mantra che la Liguria deve andare avanti, va proseguito il lavoro intrapreso su pratiche e opere che non si devono fermare", ha aggiunto. "E' anche molto motivato, sta lavorando alla sua difesa, le carte le conosce molto bene: non nega nulla di quanto emerso in questa fase dell'inchiesta, ma spiega", continua l'assessore.
L'unico ad aver visto in queste ore ad Ameglia, nello Spezzino, Toti, a parte il suo avvocato Stefano Savi, è, dunque, l'assessore alla Protezione civile e alla Difesa suolo Giampedrone che ha ricevuto dalle mani del presidente una lettera cartacea. E Giampedrone, braccio destro di Toti in tutti i 9 anni di amministrazione della Liguria, consegnerà il testo, tre pagine fitte di contenuto politico, al capogruppo della lista Toti in Regione Liguria, Alessandro Bozzano, che deciderà se leggerla o integrarla al suo intervento martedì in aula nel giorno in cui verrà votata la mozione di sfiducia depositata dalle opposizioni.
Il contenuto riguarda l'auspicio del presidente Toti, sospeso dal 7 di maggio scorso per effetto degli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione in Liguria, riferito alla prosecuzione dei lavori della macchina istituzionale e amministrativa regionale. "Spero di poterlo riabbracciare negli uffici della Regione - l'augurio di Giampedrone, - e poi da lì capire quanto e come completare questo mandato che chiude un secondo mandato molto importante per la nostra Regione, perché ha rappresentato anche una svolta epocale. Ha scritto il presidente, come riportato in alcuni stralci diffusi del suo intervento di martedì, che la Regione Liguria prima di del nostro ingresso sembrava più una posizione geografica, magari molto bella ma non tanto centrale sia nel dibattito nazionale che negli equilibri economici. Oggi solo un miope può non vedere quello che la regione sta vivendo e quello che abbiamo costruito insieme e che ha bisogno, però, ancora di un po' di tempo per essere portato a termine".
"Sono stato da lui molto ore con il suo avvocato - riferisce riguardo all'incontro Giampedrone a Tgcom24. - Abbiamo affrontato sia i temi legati alla sua difesa giudiziaria, in questa fase di indagine su cui lui è molto concentrato per tornare al proprio posto nel minor tempo possibile, sia un tema più politico: siamo alla vigilia di un consiglio regionale dove credo che la maggioranza respingerà compatta questa richiesta di mozione di sfiducia e abbiamo fatto una serie di valutazioni rispetto al suo ritorno, il prima possibile, e poi a una serie di confronti che avvierà, solo dopo essere tornato da presidente, con tutta la maggioranza, ringraziando tutti i partiti della coalizione che stanno dando prova di grande compattezza in queste settimane".
"Bisogna fare un passo indietro, però, - sottolinea Giampedrone a Tgcom24. - Il presidente Toti in questa fase delle indagini non nega nulla di quello che ora è emerso. Ritiene di avere avuto finanziamenti leciti, tutti tracciati e la sua azione è sempre stata mirata alla garanzia del maggiore interesse pubblico. C'è un rapporto un po' diverso rispetto alle indagini storiche che hanno coinvolto la politica, in cui bisognava negare qualcosa. Lui, infatti, non nega nulla, spiega, dice che è avvenuto tutto all'interno di un contorno garantito dalle norme esistenti, tutto molto trasparente ma bisogna anche mettere un paletto chiaro: che le indagini vadano avanti, ma le istituzioni, nel rispetto delle indagini, a maggior ragione in questo caso, hanno il dovere di andare avanti".
"Non ci possiamo fermare ogni volta che c'è un'indagine e, a maggior ragione, in questo caso, - spiega Giampedrone a Tgcom24, - dove riteniamo che il presidente abbia agito nell'esclusivo interesse della nostra regione con tante opere, con tanti miliardi di euro investiti sui nostri territori, che rischieremo di perdere e non avere mai più nei prossimi 30-40 anni per un salto di qualità che la Liguria deve fare, se il presidente Toti si dimettesse ora e lasciasse il suo posto a nuove elezioni da indire entro 60 giorni".
"Sulla Liguria - è il quadro che fa Giampedrone a Tgcom24, - abbiamo in questo momento circa 11 miliardi di euro tra Pnrr e investimenti europei, nazionali e regionali che stanno cambiando la faccia alla nostra regione, trasformandola economicamente, anche con grande attenzione rispetto al tema delle infrastrutture ferroviarie e autostradali. Fermare di colpo tutto questo treno che è forte ed è in corsa, sarebbe davvero un danno enorme, incalcolabile. Lo ha detto perfino Confindustria che si è riunita qualche giorno fa con i suoi giovani a Rapallo. Sia il ministro Salvini che il premier Meloni hanno più volte detto che la Liguria è stata ben governata e ha il dovere e il diritto di andare avanti".
"La pensiamo tutti allo stesso modo e la Regione deve assolutamente andare avanti: il presidente è quasi più concentrato su questo rispetto alla sua difesa, pur per lui fondamentale. Ma ci tiene a ribadire e lo ha chiesto con grande forza alla sua coalizione che noi dobbiamo rimanere concentrati su questo treno che non si può e non si deve fermare. Auspichiamo che possa tornare quanto prima al suo posto, perché per noi il presidente è un perno fondamentale della nostra giunta".
"C'è una maggioranza compatta, - ripete Giampedrone. - Dopo gli arresti del presidente abbiamo votato compatti l'integrazione sui 57 milioni della diga di Genova, una delle opere infrastrutturali più importanti in corso in questo momento. E credo che martedì la maggioranza si presenterà ancora compatta: siamo tutti vicini al vicepresidente facente funzione Alessandro Piana e mi pare che sia un bel segnale anche per la politica nazionale. Cioè, una regione che dice ai partiti nazionali di tutta la coalizione, più la gamba civica del presidente Toti, che siamo pronti, compatti, disponibili ad andare avanti, in attesa che il presidente possa tornare, avviare una verifica di fine mandato con tutta la coalizione. Io credo anche che debba finire nel migliore dei modi il mandato che scade a settembre 2025. Altra cosa sarà poi il dibattito sull'eventuale candidato a presidente".
© Withub
© Withub
Nell'ultima parte dell'intervento di Giampedrone a Tgcom24, si entra più sul personale. "Abbiamo gestito quasi un miliardo e mezzo di interventi emergenziali, tra il crollo del Ponte Morandi, le mareggiate, il Covid e non c'è stata una pratica che sia stata anche solo contestata dagli inquirenti rispetto a tutta questa indagine che è durata diversi anni", ha ricordato.
"Lo rivendico con grande orgoglio, - ha aggiunto - perché il commissario, cioè il soggetto pagatore, il soggetto interlocutore principale di tutte queste grandi opere che hanno coinvolto la protezione civile della Regione Liguria è stato Toti. E quindi io, che ho lavorato con lui fianco a fianco in tutti questi anni, non posso che ribadire con grande forza che l'interesse esclusivo del presidente è stato sempre l'interesse della Liguria".
"In più mi lega a lui un rapporto ventennale di amicizia. Quindi lo conosco anche al di fuori della politica e sarei pronto a sostenere che lui agisce nella sua azione politica per gli interessi regionali in modo veramente importante e maniacale tanto quanto studia le carte in maniera maniacale, perché è un perfezionista. Ed è preoccupato che passi un messaggio giusto, positivo, cioè di tutta la maggioranza che deve andare avanti", conclude Giampedrone a Tgcom24.