Le indagini hanno portato alla luce un presunto sistema di corruttele che ha portato ai domiciliari il governatore, alcuni imprenditori e all'arresto dell'ex presidente del porto Paolo Signorini
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È terminato dopo poco meno di mezz'ora l'interrogatorio di garanzia di Giovanni Toti davanti al gip genovese Faggioni nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta corruzione in Liguria. Il governatore si è avvalso della facoltà di non rispondere. Poi ha lasciato il Palazzo di Giustizia di Genova per fare ritorno ad Ameglia, nello Spezzino, dove è agli arresti domiciliari. "Ne chiederemo la revoca", ha fatto sapere l'avvocatomdifensore Stefano Savi.
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Tra i soldi per cui è stato chiesto il sequestro preventivo ci sono anche 120 mila euro che Esselunga ha pagato per la pubblicità sulla Terrazza Colombo di Genova. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un "finanziamento illecito" alla Lista Toti, in cambio dello sblocco di due pratiche pendenti in regione. Per questa vicenda, oltre al governatore, sono indagati il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani e il consigliere di amministrazione della società Francesco Moncada.
È stato interrogato in procura alla Spezia Saverio Cecchi, presidente (autosospeso) di Confindustria nautica, indagato per corruzione. Cecchi e il direttore commerciale del Salone Nautico, Alessandro Campagna sono stati entrambi colpiti da una misura cautelare interdittiva che vieta loro di esercitare le rispettive attività. I magistrati spezzini indagano sul forte aumento di fondi pubblici a disposizione del Salone Nautico a partire dall'edizione 2022. Negli anni precedenti, infatti, la società organizzatrice I Saloni Nautici, di cui Cecchi è legale rappresentante, aveva ottenuto la somma di 400mila euro, totalmente a carico della Regione. Pochi mesi prima delle elezioni, invece, la giunta approvava una delibera che attingeva a finanziamenti europei per portare la somma complessiva a 730mila euro.
In quei giorni, inoltre, era stata approvata una legge regionale (una "leggina", dice Cozzani nelle intercettazioni, attribuendosene il merito, ndr) che riconosceva la "strategicità" della manifestazione, ampliando grazie ai fondi Fesr lo stanziamento. La 'leggina' secondo gli inquirenti avrebbe favorito il fratello di Matteo Cozzani, imprenditore nel settore del packaging, che era riuscito a fornire tetrapack d'acqua al prezzo di 10mila euro al Salone nautico.
Le autorità del Tribunale di Genova hanno allontanato i giornalisti, impedendo loro di accedere al piano dell'edificio dove era atteso Toti per l'interrogatorio. "Si tratta di un fatto gravissimo, nessuno può impedire ai giornalisti di fare il proprio lavoro. Devono essere garantiti sempre, a maggiore ragione su fatti così rilevanti, il diritto di cronaca e la libertà di stampa che non posso andare a intermittenza in base ai soggetti coinvolti", hanno dichiarato Matteo Dell’Antico (segretario dell'Associazione Ligure dei Giornalisti), Tommaso Fregatti (presidente del Gruppo Cronisti Liguri) e Filippo Paganini (presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Liguria).