"Così non va bene"

Italicum, diktat di Bersani a Renzi: "Serve cambiare, premier poco umile"

L'ex segretario del Pd: "Così com'è, la nuova legge elettorale non va. C'è qualcuno che rischia di prendere proprio tutto con il 25%"

12 Apr 2014 - 09:23
 © ansa

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"Di Renzi mi piacciono il piglio, l'energia. Mi piace meno la sbrigatività, le cose vanno fatte bene". Ospite di Enrico Mentana a Bersaglio Mobile, l'ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, torna a far sentire la sua voce dopo la grande paura, e usa il fioretto. All'inizio. Perché poi prende in mano la spada e non la lascia più: "L'Italicum? Non va bene, servono significative modifiche". Sul premier: "Né lui né il suo governo brillano per umiltà".

Il peggio è alle spalle, e adesso Bersani ha di nuovo voglia di far sentire la sua voce: "Sì, voglio dire la mia perché per un po' sono rimasto forzatamente ai margini. Lo dico serenamente: così com'è la nuova legge elettorale non va". E' l'Italicum (nome che Bersani non accetta, ndr) che proprio non va giù all'ex candidato premier: "Il combinato tra legge elettorale e riforma del Senato ci consegna un prodotto che dobbiamo assolutamente correggere. C'è qualcuno che rischia di prendere tutto con il 25 per cento: governo, Camera, presidente della Repubblica e giudici della Corte costituzionale. Serve una significativa modifica se vogliamo essere comparabili con le grandi democrazie occidentali".

Idee chiare, quindi, su quale deve essere il percorso. Che non deve essere condizionato da Berlusconi: "Lasciargli l'ultima parola sarebbe immotivato. Facciamo bene, senza fretta ma bene, la riforma del Senato, poi pensiamo alla legge elettorale. Che va cambiata, questo è il mio pensiero". Da Renzi, Bersani si aspetta più umiltà: "Né lui né il suo governo brillano in questo senso".

Intervistato da Mentana, l'ex leader del centrosinistra torna anche su due temi particolarmente spinosi, ovvero la mancata elezione di Prodi al Colle, e il passaggio di consegne tra Letta e Renzi: "Conosco benissimo Enrico e posso assicurare che è una persona perbene. Quando detto da Grillo su un possibile complotto ai miei danni è del tutto falso, ne sono certo. Renzi l'ha fatto fuori? Diciamo che, per usare un eufemismo, è stato poco elegante". E Prodi? "Ci fu un incrocio fra chi non voleva Prodi e chi non voleva me, ed avvenne quanto avvenuto".

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