Italicum, Matteo Renzi: "I voti ci saranno in ogni caso, sono tranquillo"
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Anche con il voto segreto "una parte di Forza Italia non si tirerà indietro", afferma il premier. E sulle riforme aggiunge: "giusto il confronto ma niente stravolgimenti"
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Cambiare la riforma costituzionale e tornare al Senato elettivo "per me si può fare". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Repubblica. "L'importante è che si abbandoni il bicameralismo paritario", ha aggiunto. E sull'Italicum, afferma, "i voti ci saranno in ogni caso", anche con il voto segreto: "una parte di Forza Italia non si tirerà indietro". Sulla fiducia "questo è un tema che ci porremo a fine aprile". Ma niente "scambi con i ribelli".
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"Niente scambi, non si torna indietro", ribadisce Matteo Renzi: "La legge elettorale va approvata così come è e nessuno può bloccare le riforme". Sulla riforma costituzionale "si va avanti con un confronto nel merito ma nessuno scambio o concessione. Parlare di offerta ai ribelli è fuori dalla realtà". La legge elettorale va approvata come è uscita dal Senato: "Il Pd ha votato la propria linea sulla legge elettorale alle primarie, in direzione piùvolte e in assemblea di gruppo con maggioranze schiaccianti o addirittura all'unanimita'".
Nessuna conseguenza per i ribelli, ma... - "Non prenderemo provvedimenti. Non lo abbiamo mai fatto. Nemmeno quando alcuni non hanno votato il Jobs act. Certo, se poi la legge non passa allora il discorso cambia. Eppure io non vedo rischi", sottolinea Matteo Renzi. "Sono una quarantina quelli davvero pronti a fare le barricate. Ma la mia impressione - dice - è che i critici siano comunque divisi tra di loro. Ho visto almeno quattro anime diverse dentro la minoranza".
Civati: "Se Renzi tira dritto sarà una diaspora" - Se Renzi pone la fiducia sull'Italicum, "non partecipiamo alla fiducia, diciamo no al provvedimento assumendocene le responsabilità. E dopo, se invece di attivare una riflessione politica, loro attiveranno le procedure per espellerci, allora si sarà consumato il divorzio". Lo afferma il deputato Pd Pippo Civati in un'intervista a Qn. "Io non uso il termine scissione, uso il termine diaspora. E' un popolo che si divide. Quelli che si perderanno saranno senz'altro Fassina e D'Attorre, Bersani e la Bindi, che in queste condizioni non ce la fanno più, casomai non usciranno dal Pd, ma si isoleranno all'interno del partito".
Bindi: "Alla nostra sinistra nascerà un partito" - Se passa l'Italicum, "io sono troppo vecchia per essere interessata a nuove avventure politiche, ma qualcuno lo farà un partito a sinistra del partito della nazione. Con il 3% è stato dato uno strumento elettorale a una possibile operazione politica, che prenderà molto di più. Camusso ha detto che non vota più Pd e la coalizione sociale di Landini ha senso, con un governo così". Lo afferma la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, in un' intervista al Corriere della Sera. "Senza cambiamenti, il legame tra legge elettorale e riforma costituzionale mi porta a non partecipare al voto. Non mi comporterà da 101, farò la mia battaglia a viso aperto".
Guerini: "Confronto vero, ma saremo compatti" - All'assemblea Pd "il gruppo ha fatto un confronto vero, terminato con una decisione ad amplissima maggioranza. Ma la cosa più importante è che anche molti di quelli che hanno dissentito sul merito hanno preso comunque l'impegno di attenersi in aula alla scelta del gruppo". Lo afferma Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, in un'intervista alla Stampa. Se l'Italicum non passasse "è evidente che si porrebbe un tema politico grosso come una casa: questo governo è nato per fare le riforme e dentro questo impegno c'era pure la legge elettorale. Ma sono sicuro che l'Italicum sarà approvato", dice.