Il premier: "Vediamo la fine, non siamo a Monopoli". Ma l'Area Riformista del suo partito avverte: "Senza modifiche ci opporremo"
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Sulla legge elettorale "vediamo la fine, dopo mesi passati a discutere abbiamo detto basta si decide. Non è il Monopoli dove c'è la casella tornate al vicolo corto" ha detto Matteo Renzi al Salone del Mobile di Milano. Ma in realtà il "fronte del no" si sta allargando: anche Area Riformista, la corrente dem guidata da Speranza chiede modifiche e si oppone alla fiducia. "Sarebbe una cosa totalmente sbagliata". E M5S lancia un appello.
Il redde rationem è in scena mercoledì all'Assemblea del gruppo del Pd con Matteo Renzi. "Nella nostra discussione - ha spiegato Nico Stumpo - emersa la decisione di sostenere le ragioni del Documento promosso la scorsa settimana da Area Riformista, e cioè di riaprire il dialogo sulla legge elettorale per evitare che si restringa il campo a sostegno di questa riforma. Continueremo a far si che questa linea abbia uno sbocco domani alla Assemblea del Gruppo". Se in quella sede "si deciderà di portare avanti senza modifiche la riforma, noi continueremo a sostenere le nostre ragioni; ad ora, quindi, direi che voteremo 'no'".
Il che sarebbe un guaio per il premier visto che una nuova corrente democratica si andrebbe ad aggiungere alla "sinistra" bersaniana e dalemiana del partito che ha già annunciato la sua opposizione.
M5S apre a minoranza Pd - "Se la minoranza del Pd vuole, in Commissione possiamo ribaltare la legge elettorale". E' l'appello che lancia la capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Fabiana Dadone. "Noi siamo aperti e sin dall'inizio fermi a migliorare questo provvedimento soprattutto nella parte che riguarda le preferenze. Ci aspettiamo che in Commissione la minoranza Pd sia coerente e non si autosospenda" aggiunge.