Il presidente della Commissione europea parla all'Italia su alta-velocità, crescita e nuovi rapporti commerciali con la Cina
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"L'Ue concede circa 888 milioni di euro per cofinanziare il progetto della Torino-Lione. Sono stati già impegnati alcuni crediti e io desidererei che la Tav si facesse". Lo afferma il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, aggiungendo: "E' importante per ragioni economiche, sociali e ambientali. Ne vale la pena".
Intervistato a "Che tempo che fa", Juncker parla a tutto tondo sui temi economici dell'Italia mostrando il suo punto di vista. Sulla crescita il presidente della Commissione Ue rassicura che "è in ritardo rispetto a quella europea da 20 anni a questa parte ma dire che è un rischio per l'economia mondiale come ha fatto il Fondo monetario internazionale è un'esagerazione, malgrado il debito pubblico sia preoccupante".
Le stime di Bruxelles sul Pil non sono comunque positive e si aggirano intorno allo 0,2%. Per questo per Juncker "i problemi dell'Italia continueranno a crescere". Stime che hanno creato un conflitto a distanza con Roma.
Juncker prosegue allontanando le accuse di essere stati troppo intransigenti con l'Italia: "Noi della Commissione abbiamo aiutato molto il Paese. A noi non piace tanto che l'Italia dica: quelli parlano e non fanno nulla. Non è vero! Abbiamo appoggiato l'Italia per almeno un miliardo, di euro, non di lire".
Sui migranti, spiega poi che "la Commissione ha proposto un sistema di riassegnazione e non tutti i Paesi rispettano la norma giuridica sulla cui base gli Stati membri hanno raggiunto un accordo. La nostra solidarietà con l'Italia è totale" aggiunge.
Parlando dell'ultimo accordo commerciale siglato tra Roma e Pechino si mostra positivo. A differenza di alcuni commenti di altri leader europei, come Emmanuel Macron, "io sono favorevole a questa nuova Via della Seta". "Si tratta di un progetto assai ampio che permette all'Asia e all'Europa di cadere l'una nelle braccia dell'altra; si tratta di un bel progetto, un progetto che avvicina gli asiatici agli europei", dice anche se poi fa un appunto: "Ciò che non mi piace tanto è che i Paesi europei, singolarmente, sottoscrivano contratti individuali con la Cina. Ma in quello che l'Italia ha fatto con la Cina non vedo alcun pericolo grave".
Juncker infine annuncia che lunedì incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, oltre al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Sarà - evidenzia - una normale conversazione tra amici".