#FATTINONIDEOLOGIA

Jobs Act, polemica Cgil su Twitter "Così si manda tutti in serie B"

"Basta insulti, discutiamone". Coniato l'hashtag #fattinonideologia per replicare al premier Renzi, secondo il quale il sindacato difende le ideologie e non le persone. Bonanni: "Niente sciopero ma iniziative"

20 Set 2014 - 17:07
 © twitter

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"Mandare tutti in serie B non è estendere i diritti e le tutele". Così, su Twitter, la Cgil torna sulla polemica sul Jobs Act, coniando l'hashtag #fattinonideologia replicando alle accuse del premier, Matteo Renzi, secondo il quale il sindacato difende le ideologie e non le persone. "Basta insulti al sindacato: guardiamoci negli occhi e discutiamone", twitta ancora la Cgil: "Non vogliamo che chi lavora possa essere licenziato senza una ragione".

La Cgil indica sei "paletti" per la riforma del lavoro. Il primo recita: "Non vogliamo che chi lavora possa essere licenziato senza una ragione". Il secondo guarda invece alle spaccature all'interno del mondo del lavoro: "Mandare tutti in serie B non è estendere i diritti e le tutele". Segue il terzo: "Malattia e maternità: estendiamo a tutti i diritti e le tutele".

Con il quarto invece il sindacato della Camusso chiude alla possibilità di "declassamenti" di qualifica: "Stesso lavoro, stessa retribuzione. No al demansionamento". E ancora, con il quinto, la Cgil chiarisce la sua posizione sul contratto a tutele crescenti, a cui dice "sì" ma solo se "si cancellano i tanti contratti che producono precarietà". Da ultimo, "La regola più semplice: garantire la dignità di chi lavora".

Il sindacato chiude la raffica di tweet con un interrogativo: "Da sempre ci battiamo per estendere diritti e tutele. Renzi vuole fare lo stesso?".

Bonanni: "Nessuno sciopero Cisl" - La Cisl, confermando "il profilo mantenuto in questa lunga crisi", intanto ha deciso di non indire alcuno sciopero insieme agli altri sindacati. "Noi pensiamo di fare iniziative in tutta Italia - ha spiegato Raffaele Bonanni - per far conoscere agli amministratori locali, ai lavoratori, ai parlamentari, la nostra posizione su tutte le questioni più importanti sulla nostra economia".

"Dico con buona pace della Camusso, che farebbe bene ad astenersi dal dire al premier che è come la Thatcher. Io mi devo rapportare con il mio presidente del Consiglio, piaccia o non piaccia, e ciò vale anche per lui", ha poi aggiunto il segretario nazionale della Cisl. "Resto un po' esterrefatto, i dati dell'economia sono drammatici e ancora si litiga. Dovremmo tutti quanti adoperarci per trovare delle soluzioni di buon senso", ha sottolineato.

"La Camusso sbaglia, questa storia ci rovina" - E ancora: "Io sono quasi imbarazzato perché non si è arrivati davvero ad una discussione" laddove lo scontro "tra Renzi e la Cgil è tutta una vicenda di partito". "La Camusso - ha detto Bonanni - ha sbagliato, un sindacalista non si deve mettere nei meccanismi di partito. Questa storia ci sta portando alla rovina, non va bene".

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