Il presidente di Stellantis

John Elkann in Parlamento: "Per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale"

Il presidente del gruppo: "Stiamo realizzando gli impegni presi al tavolo, il 2025 sarà un anno difficile ma investiremo ancora in Italia". Lega: "Vergognoso, si scusi coi lavoratori italiani". Schlein: "Conversione dell'automotive in Difesa? È propaganda di Stato"

19 Mar 2025 - 17:08
 © Ansa

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Il presidente di Stellantis, John Elkann, è intervenuto in Parlamento in occasione delle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo sul riarmo. "Ci siamo preparati all'audizione con grande attenzione perché per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale", ha detto. "Negli ultimi 20 anni, il mercato domestico è calato del 30% mentre l'occupazione si è ridotta di circa il 20%. Questo significa che l'azienda ha difeso la produzione e l'occupazione degli stabilimenti del Paese grazie all'export dei marchi italiani", ha aggiunto.

Elkann: "Stiamo realizzando gli impegni presi al tavolo Stellantis"

 Al tavolo Stellantis "abbiamo preso una serie di impegni nei confronti di tutti gli attori del settore dell'auto", ha proseguito John Elkann. "I nostri stabilimenti italiani sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture: Stla Small, Medium e Large, queste ultime due già operative a Melfi e Cassino. Ad Atessa è installata una piattaforma dedicata ai veicoli commerciali leggeri. Questi investimenti permetteranno agli stabilimenti italiani la massima flessibilità per poter produrre la più ampia gamma di modelli".

Spesi due miliardi di euro di investimenti nel 2025

 Per l'anno in corso Stellantis "sta spendendo circa due miliardi di euro di investimenti e sei miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani", ha sottolineato Elkann davanti alle commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato.

"Il 2025 sarà un anno difficile, ma investiremo in Italia"

 Il 2025 "sarà un altro anno difficile", secondo il numero uno del gruppo automobilistico. Il mercato Italia nei primi due mesi dell'anno "è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno". Dal 2026 si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di dieci nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane, "i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi. Pur in un momento di persistenti difficoltà del settore automotive in Europa, noi continuiamo a investire in Italia, a Torino e nel futuro".

"Spero che il bilancio Paese-azienda non sia più divisivo"

 "Spero che da oggi il bilancio dare-avere tra il Paese e l'azienda non sia più un tema divisivo, ma un'opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da 125 anni, orgogliosamente con l'Italia", ha proseguito Elkann. "Dalla sua nascita nel gennaio 2021, Stellantis ha acquistato servizi e componenti dalla filiera italiana dell'auto per un valore di 24 miliardi di euro, che diventeranno 30 alla fine del 2025. Queste risorse spese in Italia dimostrano l'importanza del legame con la filiera italiana, rappresentata dall'Anfia. Un'eccellenza che ci ha accompagnato nel mondo e che è cresciuta insieme a noi".

"È urgente potenziare infrastrutture e colonnine di ricarica"

 Secondo Elkann, è urgente potenziare l'infrastruttura di ricarica per le auto elettriche. "La mancanza di una solida rete di colonnine scoraggia gli acquirenti di veicoli dall'optare per i modelli elettrici. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il ritmo di installazione rimane troppo lento e non sufficiente a convincere i clienti a passare all'elettrico. Quasi il 60% di tutte le stazioni di ricarica europee si trova in soli tre Paesi: Germania, Francia e Olanda. In Italia ci sono meno di un terzo delle colonnine installate in Olanda. L'Acea ha chiesto alle Istituzioni Europee di intervenire per migliorare questo aspetto, fondamentale per la transizione energetica, usando gli strumenti a loro disposizione. La ricarica deve essere facile, accessibile a tutti e soprattutto veloce, oltre che conveniente da un punto di vista economico. Per concludere: il nostro settore fra 20 anni produrrà soprattutto automobili elettriche. Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l'auto, con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ciò possa accadere presto anche in Europa. Perché in questo mestiere definire un quadro chiaro è fondamentale per tutti gli attori: costruttori, sindacati, fornitori, concessionari e clienti".

Lega: "Elkann vergognoso, si scusi coi lavoratori italiani"

 "Le parole di John Elkann sono l'ennesima, vergognosa presa in giro: il suo gruppo è cresciuto grazie ai soldi degli italiani, italiani che poi ha licenziato per investire e assumere all'estero. E con la geniale idea del 'tutto elettrico' da loro sostenuta, stanno contribuendo a distruggere il settore dell'auto, in Italia e in Europa. Il signor Elkann dovrebbe scusarsi coi lavoratori, e restituire i miliardi incassati dal nostro Paese". Così una nota della Lega.

Schlein: "Propaganda di Stato"

 "Voglio chiedere anch'io a lei di quest'ultima trovata della riconversione del settore dell'auto verso la difesa". Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, interpellando il presidente e amministratore delegato ad interim di Stellantis, definendo l'idea "propaganda di Stato che vuole coprire una difficoltà del settore. Ci aspettiamo un'iniziativa forte dal governo italiano, è mancata una vera politica industriale - ha continuato Schlein -. Noi chiediamo un fondo europeo che aiuti il settore dell'automotive. Crediamo che la via per salvare sia quella di un grande piano di investimento comune per puntare all'autonomia strategica europea", ha detto. 

Calenda: "Da Elkann manca assunzione responsabilità"

 "Mi manca nella sua ricostruzione se lei ha mai commesso un errore, visto che qualche mese fa c'era l'ad, il titolo va malissimo", ma "manca un'assunzione di responsabilità, quest'anno siamo arrivati ai minimi di produzione". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, parlando dopo l'audizione del presidente e amministratore delegato ad interim di Stellantis, John Elkann, davanti alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato. "Ricordo che vi abbiamo dato una garanzia su un prestito che prevedeva il mantenimento occupazionale" ma "non c'è una delle regole che abbiate rispettato", ha aggiunto.

"Su quello che lei dice e quello che dice il ministro Urso, questa storia di un milione di macchine la sento da due anni ma nel frattempo è crollato tutto. Mi fate capire quante vetture contate di produrre quest'anno e il prossimo, fino al milione del 2030? Ma nel 2025 i modelli che lanciate sono molto pochi, lei davvero pensa che regga solo la Panda e la 500 fino al 2030?". Tra le richieste di Calenda "i volumi" previsti, "quanta cig", se Stellantis intende "riportare dalla Serbia la Grande Panda" e si è "capaci di sostenere investimenti, visto che sono stati promessi 5 miliardi a Trump". "Le opposizioni avevano presentato un piano automotive, voi avete detto al ministro Urso che non ne avete bisogno, perché produrrete 750mila auto nel 2026 e un milione nel 2030, ma già tanti impegni sono stati traditi in passato", ha concluso Calenda. 

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