Il premier rivela che gli "piacerebbe arrivare un giorno a un organismo", senza più "sigle su sigle". La reazione, stizzita, delle organizzazioni dei lavoratori non si fa attendere
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"Penso che il tema del sindacato sia quello del sindacato unitario. Il sindacato unico è invece una concezione che esiste solo nei regimi totalitari". Così Susanna Camusso commenta le parole del premier Renzi. Una concezione, aggiunge la leader Cgil, "sbagliata". "L'Italia ha solo bisogno di sindacati responsabili e riformatori", ha aggiunto Annamaria Furlan (Cisl). "Non serve a niente alzare polveroni. Piuttosto il governo si occupi dei problemi veri".
Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, richiama i "Paesi totalitari" per dire che lì ci sono "esperienze del genere" e comunque ciò riflette "il modello dell'uomo solo al comando".
. Il progetto di costruire un sindacato unico è allo studio in Fca, sul modello di quello americano e tedesco: riguarderebbe le sole sigle firmatarie del contratto Fiat (Fim, Uilm, Fismic che circa un mese fa ha preso l'iniziativa, Quadri e Ugl) ed escluderebbe la Fiom. La Fim sarebbe disponibile, la Uilm no.
Tornando al botta e risposta con il premier, il tema del sindacato, per Camusso, è "quello del sindacato unitario". E non unico che, all'opposto, è "una concezione concettualmente sbagliata - spiega - perché presuppone che la totalità di orientamenti e la rappresentanza di tutti i soggetti, anche diversi, che vi sono nel mondo del lavoro, vengano inclusi in un pensiero unico che non fa parte della modernità".
Barbagallo non risparmia l'ironia: "E per il fronte imprenditoriale, dove c'è una pletora di associazioni? Anche per loro pensa ad un unico soggetto? In realtà, sembra che Renzi voglia far prevalere il modello dell'uomo solo al comando e intenda esportare questa sua idea anche nel mondo del lavoro e del sociale". Il leader della Uil rimarca che "noi, invece, siamo per un sindacato riformista e unitario". A sottolineare che servono "sindacati responsabili e riformatori" è il numero uno della Cisl, che chiede al governo di aprire "un confronto" sui temi "veri" (crescita, occupazione, giovani, investimenti, redditi) con il sindacato.