Il leader romano aveva invitato in piazza anche i "fascisti del Terzo Millennio", apertura raccolta da Simone Di Stefano che aveva annunciato di esserci. Poi la rettifica del movimento con un post dei fondatori: "Né con loro né con Forza Nuova. Né ora, né mai"
"Le piazze delle Sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Né ora né mai". I fondatori del movimento hanno dovuto ufficializzare la loro posizione a scanso di equivoci dopo la stravagante apertura ai "fascisti del terzo millennio" da parte del leader romano Stephen Ogongo, che aveva invitato tutti a manifestare a Roma il 14 dicembre: "Per me chiunque vuol scendere in piazza è il benvenuto".
Gli attivisti sono rimasti spiazzati, soprattutto dopo l'adesione di CasaPound che, attraverso il suo leader, Simone Di Stefano, ha confermato di accettare l'invito: "L'apertura del leader delle Sardine di Roma stupisce ma va nella direzione del dialogo e noi da sempre ci confrontiamo con tutti - spiega il capo di CPI - . Al momento le Sardine sinceramente mi sembrano un contenitore vuoto e manovrato dalla sinistra ma noi siamo pronti ad andare in piazza, senza bandiere e porteremo le nostre idee. Ma sia chiaro 'Bella Ciao' non la cantiamo".
Troppo, veramente troppo per il popolo delle Sardine. Migliaia i messaggi di protesta e di sgomento sulle pagine ufficiali, fino a quando non è arrivata la smentita dal gruppo bolognese, il fondatore: "Dal 14 novembre scorso centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza proprio contro quei partiti che con le idee e il linguaggio dei gruppi neofascisti e neonazisti flirtano in maniera neanche troppo nascosta - si legge su Facebook - Stephen Ogongo ha commesso un’ingenuità".
"Ci dispiace - si legge ancora - che il concetto di apertura delle piazze sia stato travisato e strumentalizzato, ma non stupisce. Rammarica che questo fraintendimento sia cavalcato da più parti. Ma è giusto dare una risposta netta. Le sardine sono antifasciste. Le sardine continueranno a riempire le piazze. Si decida da che parte stare. Noi lo abbiamo già fatto".