Il 16 dicembre scadrà il mandato e il fondatore lo attacca: "Gli iscritti non ne possono più di uno che tutti i giorni parla di un partito nazionale". Salvini: "Ai nostri non interessano le beghe"
"Non è la Lega Nord che rischia di cambiare, ma il segretario. La base non vuole più Salvini, non vuole più uno che ogni giorno parla di un partito nazionale". Lo ha detto il presidente del Carroccio Umberto Bossi a margine della festa per i trent'anni della prima sede dei lumbard, a Varese. Il fondatore della Lega ha chiesto che il congresso federale sia convocato al più presto perché "il 16 dicembre scade il mandato di Salvini".
Chi debba essere il nuovo segretario "lo deciderà il congresso, che è sovrano", assicura Bossi. E aggiunge, parlando con i giornalisti: "Salvini ha i voti? I voti non servono a niente, se non sai per che cosa li prendi" . Secondo l'ex leader della Lega, "alla base, soprattutto in Lombardia e in Veneto, non frega niente dell'Italia". Quindi, a suo avviso, ci vuole un nuovo congresso federale che stabilisca una linea, anche se lui ritiene che la linea sia una sola: l'indipendenza della Padania, che è scritta nel primo articolo dello Statuto della Lega Nord. E, possibilmente, "un nuovo segretario, uno che si attenga allo Statuto e non faccia quello che vuole".
Mentre lasciava la sede di Varese dopo le celebrazioni dei 30 anni, ha notato un manifesto storico con lo slogan "Più lontani da Roma, più vicini all'Europa". E, scoppiando in una risata, ha detto: "Bisogna mandarlo a Salvini".
Salvini: "Ai militanti non interessano le beghe" "Migliaia di militanti ed elettori della Lega sono impegnati per far vincere il No al referendum, per bloccare una riforma che centralizza tutto e cancella libertà e democrazia. Non stanno chiacchierando di beghe di partito". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, si è limitato a rispondere alle parole di Umberto Bossi.