RADUNO A PONTIDA

Lega, Bossi: "Salvini non mi ha fatto parlare, segnale che devo andar via"

Per la prima volta (escluso l'anno della malattia) il senatùr non ha potuto parlare allo storico raduno della Lega. "Sono arrabbiato", ha detto ai giornalisti

17 Set 2017 - 16:06
 © lapresse

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"Salvini mi ha detto che non voleva farmi fischiare, ma è un segnale che dovevo andarmene via". Lo ha detto il fondatore della Lega, Umberto Bossi, lasciando il raduno di Pontida dove, per la prima volta, non ha parlato dal palco dopo essere stato escluso dalla scaletta degli interventi. A chi gli ha chiesto se fosse appunto arrabbiato per non aver potuto intervenire, si è limitato a replicare "abbastanza".

Deluso da Salvini? "Non mi sono mai aspettato niente da Salvini. Non mi aspetto niente da uno che tradisce il Nord". Umberto Bossi, a pranzo con alcuni collaboratori dopo la manifestazione leghista di Pontida, commenta così l'esclusione dalla scaletta degli interventi. A chi gli ha chiesto se non si sente responsabile per la situazione della Lega, dopo la sentenza del tribunale di Genova che ha bloccato i conti del Carroccio, Bossi ha replicato: "ma che c.... dici? Mica ho preso soldi. E' stato tutto ordito dai servizi italiani".

Salvini dal palco ringrazia genericamente i predecessori - Il raduno di Pontida si era concluso col segretario Salvini che ha ringraziato i suoi predecessori, senza citare direttamente Umberto Bossi. "Ho imparato molto da chi è venuto prima di me - ha detto Salvini -. Se siamo qua oggi è perché la Lega ha radici profonde, e ringrazio chi prima di me ha avuto onere e onore di essere segretario di questo meraviglioso movimento". "Dalle Alpi alla Sicilia riprendiamo in mano il nostro paese", ha chiesto il segretario ai militanti, prima di lasciare il palco e concedersi un ultimo bagno di folla.

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