La denuncia è indispensabile per celebrare il dibattimento: non si può procedere d'ufficio. Umberto Bossi e il figlio verso la cancellazione della condanna
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha sporto una querela nei confronti dell'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito, imputato per appropriazione indebita, con Umberto Bossi e il figlio Renzo, per aver usato i fondi del partito per fini privati. La denuncia è indispensabile per celebrare il dibattimento. In base alle nuove norme, infatti, per il reato contestato non si può più procedere d'ufficio.
La Lega, infatti, per effetto di una modifica al codice penale entrata in vigore con il governo Gentiloni, aveva tempo fino alla fine di novembre per depositare l'eventuale querela. In caso contrario il processo si sarebbe chiuso con la dichiarazione di improcedibilità e quindi sarebbero state cancellate le condanne inflitte ai tre dal Tribunale nel luglio dell'anno scorso: 2 anni e 3 mesi di reclusione a Umberto Bossi, 1 anno e 6 mesi a Renzo Bossi, detto il "trota", e 2 anni e 6 mesi a Belsito.
Salvini ha dato mandato ai suoi legali di querelare solo l'ex tesoriere e non il Senatur e il figlio, per i quali in teoria il dibattimento non dovrebbe andare avanti. Spetterà alla quarta Corte d'Appello, davanti alla quale il 10 ottobre si era aperto il processo poi rinviato al prossimo 14 gennaio, valutare i termini della querela e se è estensibile o meno ai Bossi. Stando al capo di imputazione milanese l'ex tesoriere, tra il 2009 e il 2011, si sarebbe appropriato di circa 2.4 milioni, mentre il fondatore del Carroccio di 208 mila euro e il "trota" di oltre 145 mila euro.
Dall'indagine avviata nel capoluogo lombardo ha preso forma il processo genovese sulla presunta maxi truffa legata ai rimborsi elettorali: nell'ambito di questo procedimento, lunedì, in secondo grado, si è avuta una lieve riduzione delle condanne e la conferma della confisca dei 49 milioni. Anche in questo caso, con riferimento all'appropriazione indebita contestata solo a Belsito, la Lega aveva presentato querela, non necessaria invece per procedere per l'altro reato cardine, cioè la truffa ai danni dello Stato.
Salvini: "Parlano i legali, io non perdo tempo" - Matteo Salvini non h avoluto commentare la vicenda in conferenza stampa alla Camera: "Perché ho denunciato Belsito e non i Bossi per i fondi della Lega? Chiedetelo ai miei legali: è una giornata troppo importante per perdere tempo con Belsito e compagnia..." ha chiosato il ministro dell'Interno.
I legali di Bossi: "Noi non querelati" - E' arrivato, invece, il commento dell'avvocato Domenico Mariani, legale del fondatore della Lega: "Salvini ha querelato solo Francesco Belsito e soltanto per le spese di cui risponde da solo e non per quelle in cui è imputato in concorso con Umberto Bossi e il figlio Renzo". Secondo l'avvocato, quindi, non ci sarà alcuna possibilità di effetto "estensivo" della denuncia anche nei confronti degli altri due imputati.
Vicina la cancellazione della condanna per Umberto e Renzo Bossi - Per Umberto Bossi e per il figlio, quindi, si avvicina la "cancellazione" delle condanne a loro inflitte in primo grado, perché con le nuove norme l'appropriazione indebita è procedibile solo a querela della parte offesa. Come ha chiarito il legale del "Senatur", pertanto, la Lega ha depositato la denuncia solo per le oltre 200 spese personali con fondi del partito contestate solo a Belsito e non anche per le altre a lui imputate in concorso con i Bossi. Spetterà, ad ogni modo, ai giudici (prossima udienza fissata per il 14 gennaio) decretare l'uscita dal processo di Umberto e Renzo Bossi.