Alta tensione nel Carroccio dopo le parole del ministro dello Sviluppo economico: "Matteo pensi alla credibilità estera, basta con i film alla Bud Spencer"
Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini © Ansa
L'esortazione di Giancarlo Giorgetti a rompere con i sovranisti europei e a cambiare linea politica viene respinta al mittente da Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha infatti partecipato a una videoconferenza con Viktor Orban e Mateusz Morawiecki per discutere della nascita di un nuovo gruppo al Parlamento Ue. Una presa di posizione chiara che arriva alla vigilia del Consiglio federale in programma alle 18, che si annuncia ad alta tensione.
L'attacco di Giorgetti La videoconferenza di Salvini con Orban e Morawiecki arriva all'indomani della dura presa di posizione del ministro dello Sviluppo economico: "Il problema non è Giorgetti, che una sua credibilità internazionale se l'era creata da tempo - si legge in uno stralcio dell'anticipazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa -. Il problema è se Salvini vuole sposare una nuova linea o starne fuori. Questa scelta non è ancora avvenuta perché, secondo me, non ha ancora interpretato la parte fino in fondo".
"Basta con i film alla Bud Spencer" E per sintetizzare il dilemma che Salvini avrebbe davanti, il ministro ha offerto una metafora cinematografica: "Matteo è abituato a essere un campione d'incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar. E' difficile mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep. E non so che cosa abbia deciso".
Videoconferenza Salvini-Orban-Morawiecki Salvini ha così risposto a Giorgetti incontrando, seppure solo da remoto, i principali interlocutori del suo "supergruppo" sovranista: il presidente ungherese Viktor Orban e il premier polacco Mateusz Morawiecki, numero uno del partito Pis. Al centro del discorso proprio la nascita di un nuovo gruppo al Parlamento europeo.
Verso la costituzione di un nuovo gruppo delle destre europee Al momento i tre partiti non sono collocati assieme: la Lega si trova in Identità e Democrazia, Pis fa parte dei Conservatori europei (lo stesso gruppo di Fratelli d'Italia), mentre Fidesz, dopo aver lasciato il Ppe, è tra i non iscritti. Insomma, nonostante Giorgetti spinga per una linea più europeista e moderata, e meno a trazione sovranista, Salvini continua in direzione opposta e punta nel breve a dar vita a "un grande gruppo che metta insieme il centrodestra in Europa". Corteggiando, ma senza risultati i Conservatori guidati dalla sua avversaria-alleata, Giorgia Meloni.
Il Consiglio federale della Lega Intanto nel tardo pomeriggio ci sarà il Consiglio federale della Lega, convocato martedì da Salvini. Possibile che vada in scena anche un confronto-chiarimento sulle nuove frizioni emerse dopo la presa di posizione di Giorgetti anche sul fronte del Quirinale. Il ministro ha infatti proposto una presidenza della Repubblica a guida Draghi, che potrebbe configurarsi come l'avvio di una forma di semipresidenzialismo "de facto".
Assemblea programmatica entro fine anno Le prossime mosse della Lega saranno al centro degli Stati generali che Salvini annuncerà in occasione del Consiglio federale. Il leader lancerà infatti una grande Assemblea programmatica, da fare entro la fine dell'anno Roma. Saranno coinvolti tutti i rappresentanti del partito: sindaci, governatori, parlamentari, eurodeputati, membri del governo.
Emendamenti per rivedere il Reddito di cittadinanza E sempre questo pomeriggio Salvini proporrà delle modifiche al Reddito di cittadinanza, emendamenti per rivedere la norma bandiera del M5s con l'obiettivo "di rendere lo strumento più efficace, evitando gli abusi e risparmiare risorse per destinarle al taglio delle tasse". "L'impegno, mio e di tutta la Lega è quello di cambiare la legge per dare un aiuto solo a chi davvero ne ha necessita'", ha scritto su Facebook Salvini.