PRIMO OK DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA

Legge anti-bullismo, nei casi gravi previsto l'allontanamento dalla famiglia

Primo ok in commissione Giustizia alla Camera. Possibile per i minori l'affidato a un istituto per la rieducazione. Arriva un numero verde per le vittime. Per i maggiorenni dai sei mesi ai quattro anni di carcere

14 Nov 2019 - 20:29
 © istockphoto

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Il ragazzo che compie atti di bullismo e non modifica i propri comportamenti dopo un percorso di rieducazione potrebbe essere allontanato dalla famiglia dal Tribunale dei minori. E' quanto prevede, per i casi più gravi, la legge approvata dalla commissione Giustizia della Camera e che arriverà in Aula lunedì. Il ragazzo verrà affidato a una casa famiglia se la permanenza con i genitori risulta controproducente.

Numero verde e i due fronti pena-prevenzione La normativa istituisce anche un numero verde per le vittime, che sarà il 114. Due i fronti che si sono confrontati durante il dibattito in commissione: da una parte c'era Fratelli d'Italia con Lega e Forza Italia, che puntavano solo a definire l'aspetto penale introducendo uno specifico reato di bullismo che prevedesse dai sei mesi ai quattro anni in carcere; dall'altra M5s con la sua proposta, sostenuta dal Pd, che punta soprattutto alla prevenzione e al recupero educativo del "bullo". 

Pena per i maggiorenni, rieducazione per i minori Nel testo la parte penale, prevista per i maggiorenni, accomuna il bullismo allo stalking (articolo 612 bis del codice penale). Previste prevenzione e rieducazione nel caso in cui il bullo sia un minore, con un richiamo al processo penale minorile. La legge prevede che qualsiasi soggetto, all'interno e all'esterno della scuola, possa segnalare i casi di bullismo al Procuratore, che gira il caso al Tribunale dei minori. Quest'ultimo apre un procedimento in cui stabilisce "gli obiettivi" di un percorso di rieducazione del 2bullo", mentre i dettagli del "progetto" rieducativo vengono definiti dai servizi sociali con la famiglia del ragazzo.

Recupero e Tribunale per i minorenni Una volta concluso il progetto, e comunque alla scadenza dell'anno, il servizio sociale "trasmette al tribunale per i minorenni una relazione" sul percorso e sull'esito dell'intervento,. Il Tribunale per i minorenni valuta il risultato che emerge dal rapporto, sente il minore e i genitori o chi esercita la responsabilità genitoriale e, con decreto motivato, può dichiarare concluso il percorso rieducativo, proseguire il progetto oppure "disporre il collocamento del minore in una comunità" nel caso in cui gli interventi previsti "appaiano inadeguati" al caso. 

Sì della maggioranza, no del centrodestra In Commissione hanno votato a favore della normativa i deputati della maggioranza, mentre il centrodestra ha detto no. La legge modifica anche le sanzioni pecuniarie per i genitori che non mandano i figli a scuola. Fino a questo momento riguardava solo le famiglie che non facevano frequentare ai figli le elementari, mentre la legge lo estende a tutte le scuole dell'obbligo. 

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