Il Capo dello Stato aveva sollecitato Camera e Senato ad adempiere ai propri impegni istituzionali. Il 9 maggio si vota il giudice mentre il 29 approda il testo del ddl a Montecitorio
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Dopo il richiamo da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché il Parlamento approvi velocemente la legge elettorale ed elegga il membro vacante della Consulta, Camera e Senato hanno subito messo in calendario i lavori. Per l'elezione del giudice della Corte costituzionale il Parlamento è convocato in seduta comune il 4 maggio, mentre la riforma della legge elettorale sarà esaminata dalla Camera a partire dal 29 maggio.
Il Capo dello Stato aveva sollecitato il Parlamento ad adempiere ai proprio impegni istituzionali. Immediata era stata la replica di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera: in un post su Facebook, aveva sottolineato che "più che al Parlamento, il Capo dello Stato si rivolga al Partito democratico e al suo segretario in pectore, Matteo Renzi, che da mesi bloccano i lavori della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio in attesa che vengano celebrati prima il congresso e poi le primarie dem". "Forza Italia, che ha presentato una proposta di legge chiara e riconoscibile (una, e non nove come hanno invece fatto gli amici del Pd), è pronta al dibattito e al confronto".
Da casa Pd aveva risposto al richiamo il capogruppo alla Camera, Ettore Rosato, spiegando che "ha ragione il presidente della Repubblica sulle due priorità, non so per la politica ma certo per il Pd. Sin da oggi ci preoccuperemo in conferenza di capigruppo di calendarizzare entrambe le questioni, sulle quali peraltro il presidente Boldrini è sempre stata sensibile e attiva".
Boldrini: "Bene Mattarella, stop rinvii" - "Ho pienamente condiviso la sollecitazione che il Presidente Mattarella ha voluto rivolgere al Parlamento, per il tramite del Presidente Grasso e mio, affinché si arrivi rapidamente ad una nuova legge elettorale. Ai Presidenti di gruppo ho chiesto che la scadenza" fissata nella capigruppo, non subisca ulteriori rinvii". Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolineando che "si tratta di rispettare le attese dell'opinione pubblica e il ruolo stesso dell'istituzione parlamentare".