Centoundici i voti favorevoli e 34 gli astenuti. Il no di Cuperlo: "Profili di dubbia costituzionalità". Il segretario spiega alla direzione l'accordo con Forza Italia sulla nuova legge elettorale e il Titolo V della Costituzione
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La direzione del Pd approva con 111 favorevoli e 34 astenuti la proposta di riforma elettorale avanzata da Matteo Renzi. Nessun voto contrario. "Noi stiamo cercando di recuperare la dignità perduta", aveva detto il segretario del partito in apertura del suo discorso al Nazareno. "Se la politica smette di fare politica diventa bar sport", ha aggiunto.
Cuperlo: "Una proposta che non convince" - Immediata la replica di Gianni Cuperlo. "La riforma elettorale non risulta ancora convincente perché non garantisce né la rappresentanza adeguata né il diritto dei cittadini di scegliere gli eletti né una ragionevole governabilità", dice il presidente, che nella proposta di Renzi vede "profili di dubbia costituzionalità".
E, sull'incontro con Berlusconi, avverte: "La questione non è di galateo politico o istituzionale. E nemmeno del luogo più o meno simbolico dove gli incontri si svolgono. Ma una cosa è discutere con un leader di un'altra forza politica, altra cosa è stringere un patto politico su questioni di rilevanza costituzionale con un esponente interdetto e che, per la prima volta da 20 anni, non era più egemone nel suo campo".
"In politica gli stati d'animo contano - continua - e noi dobbiamo comprendere lo smarrimento dei nostri elettori di fronte alla piena rilegittimazione politica del capo della destra".
La replica di Renzi: "Riforma è costituzionale" - "Sulla costituzionalità non facciamo scherzi: la sentenza della Corte ammette esplicitamente i collegi plurinominali e il premio. Si può dire di non essere d'accordo politicamente, è legittimo, ma non si utilizzi paravento costituzionale come alibi per critiche politiche", replica Renzi a Cuperlo.
"Sulle preferenze non critichi chi non fece le primarie" - "Il tema delle preferenze l'avrei voluto sentire quando vi siete candidati senza passare dalle primarie la scorsa volta. Questa critica è accettabile da chi, come Fassina ha preso 12mila preferenze, "non è accettabile da chi non ha fatto le primarie, non lo accetto", replica Renzi a Cuperlo alla direzione del Pd.
"Legge elettorale entro maggio" - Approvare "entro maggio" le riforme costituzionali in prima lettura e la legge elettorale in via definitiva. E' la tempistica indicata da Matteo Renzi. "Rifiuto l'idea di legare la legge elettorale al termine delle riforme costituzionali", avverte. "L'accordo sulle riforme sta in piedi tutto insieme o non sta, ma no a strane alchimie sui tempi".
Premio di maggioranza al massimo del 18% - "Prendendo spunto dalle critiche della Consulta proponiamo la distribuzione dei seggi con ripartizione nazionale anche se con Fi avevamo un'altra idea e avremmo apprezzato lo spagnolo con due grandi schieramenti. Ma ci è stato chiesto di evitare una frattura dentro la maggioranza e così abbiamo mantenuto la ripartizione nazionale". Questo l'incipit di Renzi nel parlare della riforma della legge elettorale. La proposta prevede "l'assegnazione di un premio di maggioranza" a chi abbia preso "almeno il 35%" dei voti "che porti al 53% minimo e al 55% al massimo". Il premio dunque sarà "al massimo del 18%" , in modo da evitare profili di incostituzionalità.
Sbarramento all'8% o 5% se in coalizione - La proposta di legge elettorale prevede una soglia di sbarramento del "5% per chi si coalizza e dell'8% per chi non è in coalizione e del 12% per le coalizioni - dice Renzi -. Con meccanismo per evitare le liste civetta".
"Berlusconi nella sede Pd? Lo ringrazio" - "Esprimo a Silvio Berlusconi gratitudine per aver accettato di venire alla sede del Pd. Quelli che mi dicono dovevi parlare con Fi ma non con lui dico che è una contraddizione in termini" perché parlare con Fi significa parlare con lui, "con chi dovevo parlare con Dudù?". Così Renzi risponde alle critiche dei militanti del suo partito a proposito dell'incontro di sabato col leader di Forza Italia. "Pensare che io ho resuscitato Berlusconi fa a cozzi con la teologia e con la realtà perché lui è il capo del centrodestra, riconosciuto da chi sta in alleanza con lui in tutte le città. Posso non pensarla come Berlusconi ma quando lui condivide le mie idee io non ho paura, non sono subalterno al punto da cambiare le mie idee".
Grillo, fino a quando continuerai a scappare? - "Grillo ha detto che sono uno showman, detto da lui è un complimento. Dico al collega showman: fino a quando continuerai ad abusare dell'intelligenza dei tuoi" che lanciano "grida di dolore" perché l'M5s "si è autorecluso nel blog?". E ancora, "fino a quando continuerai a perdere occasioni su occasioni" e a "fuggire". Questo l'attacco, anzi il contrattacco di Matteo Renzi nei confronti del leader del Movimento 5 stelle.
Entro fine febbraio ddl su riforma del Senato - "Il 15 febbraio la segreteria andrà a chiudere il pacchetto della proposta sul superamento del Senato e avremo 20 giorni per discutere con altri partiti. Nella seconda meta di febbraio presenteremo il ddl costituzionale per arrivare all'ok in prima lettura al Senato entro il 25 maggio". Questo l'annuncio fatto da Renzi alla direzione del suo partito. "Sul Senato - spiega il segretario - mettiamo paletti condivisi con il principale partito dell'opposizione, Fi, e sono il superamento del bicameralismo perfetto, ovvero la fiducia spetta solo ad una Camera e c'è l'eliminazione dell'elezione diretta dei membri e l'indennità. E questo ha ricadute evidenti nel numero dei parlamentari ed è un segnale nella battaglia contro l'antipolitica perché Grillo non lo asciughi con gli algoritmi ma con la politica. Potremo dire agli italiani che la prossima volta non voteranno più per il Senato".