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Legittima difesa, Renzi "impallinato" da destra e sinistra

La nuova norma approvata alla Camera scontenta tutti e mette a rischio la tenuta del governo. Da una parte Orlando: "No a più armi, Pd non insegua la destra", dall'altra Brunetta: "Pretesto dell'ex premier per far fuori Gentiloni"

06 Mag 2017 - 12:25
 © ansa

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"Ho sempre detto che una modifica, se serviva, si poteva fare. Ma resto contrario al messaggio che accompagna la discussione sulla legittima difesa. Ovvero, che la sicurezza si costruisca con più armi in giro. Le armi vanno tolte ai delinquenti, non date ai cittadini". Lo ha detto il ministro della Giustizia Orlando a La Repubblica. Sul rischio che il Pd di Renzi, su questa materia, insegua la destra, Orlando risponde: "Il rischio che suoni così c'è". Dal canto suo Renato Brunetta di Forza Italia non risparmia affondi all'ex premier: "Renzi cerca un pretesto per far fuori Gentiloni". Insomma, Renzi contro tutti e tutti contro Renzi, mentre la patata bollente passa al Senato.

Orlando: le armi vanno tolte ai delinquenti, non date ai cittadini La posizione del ministro Andrea Orlando sulla questione della legittima difesa è netta: "Ero e resto contrario al messaggio che la sicurezza si costruisca con più armi in giro. Le armi vanno tolte ai delinquenti, non date ai cittadini". "Un certo tratto antipolitico è entrato anche nel nostro dibattito, - prosegue Orlando - e Renzi se ne è fatto interprete". "I fatti credo daranno ragione alla nostra impostazione, cioè quella della ricerca della costruzione di un sistema di alleanze del centrosinistra. Un vero chiarimento con chi ha abbandonato il Pd va fatto. Ma sono contrario ai veti ad personam. Alla nostra sinistra si sta formando un'area politica; se alla fine la domanda fosse: scegli tra quella e Berlusconi, io scelgo quella", conclude.

L'affondo di Brunetta: "Renzi, tornato in sella, vuol far fuori Gentiloni" Matteo Renzi oltre che dal suo avversario alle primarie deve vedersela anche con gli attacchi che arrivano dalla destra. "Sul provvedimento sulla legittima difesa il Partito democratico ha fatto un pasticcio. Il centrodestra il modo unitario ha detto no a un testo scritto male e confuso. La maggioranza ha approvato il testo, hanno esultato. E poi cosa succede? Renzi, neosegretario del Pd, disconosce la legge, ironizza su 'notte-giorno' e dice che la norma va cambiata al Senato. Caos totale". A dirlo è Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Ci auguriamo che il Senato possa correggere le storture contenute nel testo della Camera. Nessuno vuole il Far West, vogliamo solo giustizia ed equilibrio", ha ribadito a Il Messaggero. Poi, in un'altra intervista alla trasmissione televisiva "La voce del mattino" di Antennatre Nordest, Brunetta ha "svelato" il piano dell'ex premier. "Adesso Renzi sta cercando un pretesto per far fuori Gentiloni. Non se ne può più di questo Partito democratico. Un Pd che nel 2013 ha preso il 25% e che in questa legislatura sta distruggendo la democrazia nel nostro Paese".

Lupi invece tende la mano a Renzi e FI "Se Renzi dice che vuole migliorare la norma è un segnale importante, anche se il ministro Orlando si era detto contrario. Al Senato, se c'è la volontà di ampliare o meglio specificare l'ambito dell'inversione dell'onere della prova, ben venga. Affermato il principio, i passaggi parlamentari servono a migliorare i testi". A dirlo è il capogruppo di Ap alla Camera, Maurizio Lupi, in un'intervista ad Avvenire in cui apre anche a Forza Italia: "Abbiamo il dovere di correggere una norma che abbiamo approvato insieme nel 2006 e che andava aggiornata. Se l'obiettivo è questo, FI non può andare dietro alle urla della Lega, che fra l'altro protesta contro se stessa, visto che la norma attuale è frutto di una loro proposta".

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