ALLA FESTA DELL'UNITA'

Letta: "Riforma giustizia in autunno, fondamentale per fondi Pnrr" | "Sono per l'obbligo vaccinale, irresponsabile chi contro il green pass"

Il segretario del Pd a tutto campo alla Festa dell'unità al testaccio. E sulle amministrative a Roma dice: "Sono fondamentali, se riparte la capitale riparte il Paese"

19 Lug 2021 - 00:01
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La riforma della giustizia è "ottima e noi la sosteniamo convintamente": lo ha detto Enrico Letta intervistato alla festa dell'Unità di Testaccio, a Roma. "L'intera norma deve diventare legge in autunno, se non avvenisse sarebbe un segnale pessimo perché è alla base di soldi del Pnrr". "E' fondamentale approvarla rapidamente e con alcune correzioni, ne discuteremo con il governo e con le altre forze della maggioranza", ha aggiunto.

Green pass salverà vite, no al menefreghismo di Salvini - "Il Green pass è lo strumento che ci consentira' di salvare noi stessi e molte altre vite". Ha detto Enrico Letta incalzato a commentare le dichiarazioni rese da Matteo Salvini: "Potrei farlo ma mi limito e non lo faccio, perché il tema è troppo serio per buttarlo in caciara come fa lui". E ha continuato: "Ci ricordiamo un anno fa dove eravamo e cosa facevamo? Pensavamo che fosse tutto finito e poi improvvisamente le cose hanno preso un altro verso, negativo. Allora io credo che sia fondamentale sapere che le scelte che facciamo ora sono fondamentali" e "non che il menefreghismo ci salverà, quella è l'idea di Salvini".

Riforma giustizia, no a stravolgimenti riforma e no al pantano - "Sono contro stravolgimenti, sono contro il pantano e che ci si prendano tempi lunghissimi", ha poi detto il leader del Pd parlando della riforma della giustizia. "La riforma Cartabia è un primo tassello, ce ne saranno altri
da mettere in campo", ha aggiunto citando la riforma del Consiglio superiore della magistratura che "è uno dei punti deboli del nostro Paese, cambiarlo è fondamentale ad esempio sul modo con cui il vicepresidente viene nominato: non deve più essere frutto confronti e scambi tra correnti ma il presidente dovrebbe nominarlo lui. Questa sarebbe la cosa più logica e che toglierebbe via lo scontro tra correnti". E sull'incontro previsto lunedì tra il premier Mario Draghi e il leader del M5S Giuseppe Conte, che vedrà al centro al riforma della giustizia, ha aggiunto: "Sono convinto che ci sarà la possibilita' di trovare le giuste soluzioni".

Ddl Zan non è clava contro altri né arena elettorale - "Per noi non è una clava contro gli altri, gli altri hanno usato tutto quello che potevano per cercare di bloccare la discussione. Nei prossimi giorni riprenderà la discussione (nell'aula del Senato, ndr), noi saremo lì a discutere con tutti ma con chi è serio e credibile. Una discussione fatta fuori dal Parlamento e lontana dal merito delle questioni, non porta risultati". Così Letta ha parlato del disegno di legge Zan alla festa dell'Unità di Testaccio. Convinto che il tema "sta dividendo profondamente la nostra società" e proponendo di parlarne con i nostri giovani perché sono molto più avanti di noi", Letta ha ribadito: "Dico no a una banale arena di battaglia elettorale, noi non faremo così, il Pd non farà così".

Amministrative, Roma è la battaglia più importante - "Per noi la battaglia per  Roma, per riconquistare il Campidoglio e dare un futuro al Comune Roma è importantissima. La Capitale non merita la situazione in cui si trova da anni. E' probabilmente la battaglia più importante di tutte, di idee innanzitutto, ed è quello a cui con Roberto Gualtieri stiamo lavorando. E' una battaglia di cultura politica. L'Italia riparte se riparte la sua Capitale". Lo ha detto il segretario Pd Enrico Letta. "Per questo - ha concluso Letta - abbiamo messo in campo uno dei nostri pesi massimi, dal punto di vista intellettuale e politico, come Roberto Gualtier. Sono convinto - ha ribadito - che con la ripartenza di Roma ripartirà l'Italia". "Roma ha latitato e ha abbandonato qualsiasi ambizione, questa giunta si è chiusa su se stessa e non ha pensato che non è che sei eterna perché ti chiami Roma.
Oggi se stai fermo, vai indietro perche' gli altri vanno avanti. Ecco perché noi vogliamo un sindaco europeo e che riporti Roma a essere una capitale d'Europa". 

Dire no alle suppletive di Siena sarebbe stata diserzione - Dopo la proposta di candidarmi al seggio di Siena e Arezzo, "io ho riflettuto e ho pensato che se avessi detto di no, avrei dato un segnale di diserzione. Ma mi sono anche detto che se non venissi eletto, il mio ruolo sarebbe un ruolo dimezzato". Così Enrico Letta ha commentato un suo eventuale passo indietro se perdesse le elezioni suppletive in Toscana. Un'ipotesi di  "dimissioni" che è stata anticipata sulla stampa e su cui Letta ha chiarito: "Non l'ho detto come l'ha detto un altro qualche anno fa, ma semplicemente dietro quelle parole c'era una cosa logica per me". 

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